Crisi: le famiglie numerose sono già allenate

Oggi attorno alla famiglia e alla vita si svolge la lotta fondamentale della dignita' dell'uomo.
(Papa Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro il 3.10.1997 in preparazione al II incontro mondiale delle famiglie).
Referendum legge 40 - Family day. Questo e' il vero volto dell'Italia!
Gentile Lorenzo UNIUS REI KINGDOM ISRAEL invio la presente nella speranza di farti cosa gradita



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Da Avvenire 8 Marzo 2009 - pag.33

Crisi: le famiglie numerose sono già allenate
Caro Direttore, madre di 5 figli, che oggi sono cresciuti, dai 26 ai 15 anni, conosco i sacrifici e le rinunce che ogni famiglia deve affrontare per poter garantire l’indispensabile e l’irrinunciabile, per poter garantire la dignità del vivere e crescere dei ragazzi che ci sono stati donati, ma anche affidati. Da qualche anno siamo iscritti all’"Associazione famiglie numerose", e questo stare in squadra ha l’effetto di consolarci; vediamo che anche le coppie di sposi giovani e generosi che hanno avuto la grazia di avere tre, quattro, sei o nove figli ci assomigliano molto. La capacità di arrivare al nocciolo dei problemi per risolverli (se è concesso), la sobrietà, il riciclo dei vestiti, la provvidenza che non manca mai (e mai è miope), le strategie per poter raggiungere l’obiettivo, ma con un occhio di riguardo al risparmio, sono esperienze comuni. Ma che commozione fermarsi ad ammirare con stupore il viso incantevole e paffuto dell’ultima nata, e che meraviglia i fratelli che si prestano ad aiutare mamma e papà, un po’ stanchi ma mai stufi nei lavori domestici che si moltiplicano o si quadruplicano, e non basta impegnarsi dalla mattina presto alla sera tardi, tanto il sano disordine di una famiglia numerosa è congenito.
Siamo coordinatori dell’Associazione di Pordenone e, comunicando tramite e-mail, ci aggiorniamo quotidianamente. C’è sempre la speranza che esca una legge che finalmente ci garantisca, tenendo conto del nostro stato sociale, che – si badi bene – ha le potenzialità più alte.
Quando ai telegiornali si ascoltano proclami roboanti come "legge per le famiglie", "bonus per le famiglie", "family card", si pensa che se aiutano le famiglie a maggior ragione lo faranno con quelle numerose. Non sono solo io l’unica mamma "a tempo pieno": lo sono praticamente tutte – rare le eccezioni – costrette per amore alla famiglia a rinunciare al lavoro fuori casa. Le nostre famiglie sono perciò quasi tutte monoreddito. Mi sono quindi vergognata constatando che, nonostante il numero elevato di figli, le famiglie numerose non possono accedere ai benefici tanto pubblicizzati. Sono stata colpita da una frase: "In questi tempi è più importante apparire che essere". Caro direttore, comunque, anche grazie alla crisi, intravedo un cambiamento che mi appare positivo. Per adeguarci a un cambiamento che sarà all’insegna della sobrietà, chi l’ha sempre sperimentata, come i figli di famiglie numerose, sarà avvantaggiato. Sanno distinguere con l’istinto e non solo con la ragione il superfluo dall’effimero.
Salvo rare eccezioni, amano studiare: conoscere e leggere è la gioia della loro vita. Il consumismo lo vedono ma non lo vivono, ed è un bel vantaggio. Sanno essere generosi perché hanno imparato a dividere il cibo, i giochi, l’esperienza e capiscono che si possiede donando. Sanno rinunciare, per poter godere assieme e dare a chi non ha, amando la vita. Forse è il futuro. La saluto di cuore.
Maria Assunta Muzzin Casarsa della Delizia (Pn)


Che cosa potrebbero aggiungere le mie parole, cara signora Maria Assunta, alla fragranza e alla bellezza della sua testimonianza? È quella di una madre – e di un modello di famiglia – lontanissimi dagli stereotipi correnti, tipici della "cultura" dell’irresponsabilità e dell’edonismo a ogni costo che sta rendendo sterile il nostro Paese, non solo in senso stretto – demografico – ma in senso ben più ampio, ovvero morale, umano, educativo. Esperienze come la sua – e per fortuna in Italia non mancano, segno del radicamento di valori ritenuti plausibili – sono il più efficace antidoto al deficit di speranza che caratterizza l’attuale società e il delicato momento storico in cui ci troviamo a vivere (e in cui ci troviamo a dover spendere i nostri talenti, pochi o molti che siano). Lei ci racconta di figli, di ragazzi che forse sono "il futuro"; ragazzi formati all’essenziale, all’amore per la vita, alla gioia del dare piuttosto che all’ansia dell’avere. Ebbene, togliamo il "forse": perché questi ragazzi "sono" il futuro; sono la miglior caparra per costruire il domani, loro e di tutti. La limpidezza e la freschezza del suo racconto e dei valori incarnati da tante famiglie per le quali davvero – come si diceva un tempo – "i figli sono una benedizione", non necessitano di ulteriori chiose. Inchiostro e parole è meglio spenderli per richiamare, per l’ennesima volta, i custodi della "res pubblica", i politici d’ogni parte e grado, sulle incongruenze di una legislazione (soprattutto fiscale) che, paradossalmente, "punisce" la famiglia, e ancor più la famiglia numerosa, combinando così il massimo dell’ingiustizia al massimo dell’irrazionalità e dell’imprevidenza. La famiglia è una risorsa, non un handicap sociale. Questo è il messaggio emerso chiaramente in tante occasioni, a cominciare dallo storico "Family Day" di Roma; un messaggio che attende ancora risposte adeguate. Vorrei, con l’occasione della sua lettera così verace, dire una cosa al nostro ministro del Tesoro, persona intelligente e rapidissima a intuire i problemi e le situazioni. Non so se ho compreso bene, ma da qualche tempo sembra più attento nei confronti della cultura squisitamente cattolica. Se potessi raggiungerlo gli direi: "Legga, per cortesia, questa lettera e cerchi – se un po’ di credito dà al vissuto credente – di offrire una risposta politica alle attese di questa mamma. Non dica che percentualmente sono quasi irrilevanti le persone e le famiglie come questa. Se ritiene che la cultura da questi espressa è utile e importante per il futuro dell’Italia, diamo una mano concreta, subito, a queste situazioni. Sarà come privilegiare una linea politica e scommettere sulla sua efficacia". Con le scuse per il disturbo al signor ministro, ringrazio molto lei, signora. E l’abbraccio insieme ai suoi figli. Con ammirazione

Il Direttore di Avvenire ( Dino Boffo )

questa NON è una testata giornalistica

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