sharia uccide bambino israeliano




19 novembre 2014 "Hate speech": la rivoluzione del gender si serve del linguaggio Hate speech(di Lupo Glori) "Usa internet col cuore: no all'odio no all'intolleranza sul web". Questo l'ambiguo motto della campagna promossa dal dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri che aderisce al progetto Young People Combating Hate Speech Online (I giovani combattono l'istigazione on line all'odio) lanciato dal Consiglio d'Europa volto a sensibilizzare i giovani contro il cosiddetto cyberbullismo ossia episodi di intolleranza ed espressioni violente sul web nei confronti del "diverso" riguardo differenze religiose di genere e culturali. L'iniziativa è il risultato di un'ampia e trasversale collaborazione tra diversi organismi istituzionali. Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha infatti istituito un Tavolo Interistituzionale per la lotta all'odio e all'intolleranza sul web al quale hanno preso parte diverse amministrazioni quali il Ministero dell'Istruzione il Ministero dell'Interno – Polizia Postale Dipartimenti ed Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché Istituzioni quali l'Agenzia Nazionale Giovani e Forum Nazionale dei Giovani e l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia Conferenza delle Regioni.
Nel corso della presentazione del progetto presso la sala stampa di Palazzo Chigi Luigi Bobba sottosegretario con delega alle politiche giovanili ha illustrato l'importanza di tale campagna di comunicazione dichiarando: "Internet è uno strumento che ha delle potenzialità formidabili ma cosa ci mettiamo che obiettivi perseguiamo lo decidiamo noi. Questa campagna ha l'obiettivo di far sì che i giovani non diventino protagonisti di messaggi di intolleranza ma diventino attivisti dei diritti umani. Questa mobilitazione attraverso gli spot il concorso e il web speriamo possa essere un importante contributo per diffondere una cultura positiva e non di razzismo".
L'iniziativa prevede anche un concorso dedicato alle scuole secondarie di II grado con l'obiettivo di coinvolgere attivamente anche i giovani studenti. Calogero Mauceri capo dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale a tale proposito ha sottolineato: "L'obiettivo è far in modo che non ci sia più un utilizzo del web per campagne di istigazione all'odio e contro il diverso e dunque sensibilizzare i giovani ad un uso corretto del web e quindi un messaggio di rispetto nei confronti di tutti". In collaborazione con il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria sono stati inoltre prodotti spot di 30 e 15" televisivi e radiofonici.
L'espressione "discorsi d'odio" è un concetto molto ampio e variegato che racchiude diverse forme di discriminazione. Come si legge infatti sul sito internet ufficiale dell'iniziativa "l'istigazione all'odio così come definita dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa è espressione di tutte le forme di diffusione ed incitazione all'odio razziale alla xenofobia all'antisemitismo e ad altre forme di intolleranza espressione di nazionalismi discriminazione nei confronti di minoranze di migranti. Altre forme di discriminazione sono la misoginia l'islamofobia la cristianofobia e tutte le forme di pregiudizio circa l'orientamento sessuale e di genere".
La lotta agli "hate speech" riguardo l'orientamento sessuale e il gender sembra essere uno degli obiettivi principali di tale campagna. Alla lettera g del glossario consultabile sul sito internet "No Hate Speech Movement" la parola gender è declinata in diverse accezioni: Gender Gender Recognition Gender Identity e Gender reassignment. Come spiega il glossario curato dall'ILGA Europe (International lesbian gay bisexual trans and intersex association) il termine gender si riferisce alla percezione interiore delle persone e alla loro soggettiva esperienza di mascolinità e femminilità a prescindere.
Il gender è dunque "una costruzione culturale fortemente dipendente dalle aspettative sociali e non è una questione esclusivamente biologica". Riguardo il concetto di identità di genere il vocabolario sui "discorsi d'odio" specificando di richiamarsi ai principi di Yogyakarta spiega che "si riferisce all'interiore ed individuale esperienza di genere di ciascuno che può o non può corrispondere con il sesso assegnato alla nascita".
La studiosa belga Marguerite Peeters nel suo ultimo saggio tradotto in italiano Il Gender. Una questione politica e culturale (San Paolo Cinisello Balsamo 2014 pp.160 1750 €) ha definito il gender come un insieme olistico di cerchi concentrici fornito di un nucleo duro radicale. I cerchi esterni i più visibili e i più lontani dal centro ideologico nascosto rappresentano i progetti a più alto consenso e capaci di sedurre la maggioranza. Tuttavia il nucleo centrale ideologico attira verso sé e contamina tutti gli altri cerchi cosicché anche i progetti più esteriori e apparentemente più accettabili finiscono per esserne contagiati.
La rivoluzione gender avanza infatti silenziosamente dietro ad una maschera di parole dal sapore altruistico e umanitario. La campagna contro gli "Hate Speech" promossa dal Consiglio d'Europa costituisce un esempio emblematico di tale subdola strategia d'azione. Quello che è un vero e proprio nuovo paradigma etico viene proposto e imposto attraverso una scientifica rivoluzione del linguaggio che si serve di termini intenzionalmente ambigui e ambivalenti vocaboli all'apparenza condivisibili e lodevoli ma che nella realtà sottendono l'adesione ad un programma sovversivo radicale.
Il processo di mutazione linguistica del gender richiama alla memoria la neolingua immaginata e descritta da George Orwell nel suo celebre libro 1984. Fine specifico del Newspeak non era solo quello di fornire agli adepti del Socing un nuovo mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le superate abitudini mentali ma quello di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero. In tale prospettiva sono i promotori del diktat etico globale a stabilire arbitrariamente che cosa si intende per "discorso d'odio".
Concetti ideologici come omofobia gender diritti sessuali e riproduttivi omoparentalità lotta agli stereotipi orientamento sessuale identità di genere e cosi via divengono degli imperativi etici ai quali tutti i progetti educativi le carte etiche e programmi politici dovranno allinearsi pena l'emarginazione e la condanna sociale.
http://www.corrispondenzaromana.it/hate-speech-la-rivoluzione-del-gender-si-serve-del-linguaggio/
La lotta agli "hate speech" in nome di malintesi diritti umani diviene in questo modo una astuta tattica volta a silenziare preventivamente ogni altro punto di vista discordante dal pensiero unico dominante. Come si legge sul sito della campagna per crimine d'odio si intende: "un atto illecito contro un gruppo o un individuo sulla base di un pregiudizio sulla loro identità percepita negativamente". Una definizione volutamente oscura funzionale a promuovere i propri progetti rivoluzionari. L'ideologia che celebra la libertà di scelta assoluta rivela il suo volto totalitario. (Lupo Glori)
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17 novembre 2014 Pannella Scalfari e Bertinotti si sono convertiti? o è il contrario? bertinotti pannella(di Antonio Socci su Libero del 16-11-2014) Insieme a Fausto Bertinotti e a Eugenio Scalfari è Marco Pannella il più elettrizzato fan di papa Bergoglio ("viva il Papa!" "noi radicali lo amiamo molto" "vorrei diventare un cittadino del Vaticano").
Una "stupefacente" conversione all'"oppio dei popoli" la religione come ultimo approdo consigliabile in vecchiaia perché – non si sa mai – di là si potrebbe anche trovare la sorpresa di Dio? No. Non c'è traccia di ritorno alla Chiesa cattolica né di pentimento né di cambiamento di vita in questo colpo di fulmine che ha investito il leader di Rifondazione comunista e i due simboli dell'anticlericalismo del laicismo e della scristianizzazione dell'Italia.
Anzi. C'è l'esatto contrario. C'è – da parte loro – la sensazione di un trionfo inaudito della cultura radicale e laicista – dopo la società italiana – addirittura nella Chiesa. E da parte di Bertinotti c'è l'entusiasmo per un papa che si pone come nuovo leader rivoluzionario e noglobal del mondo.
Ma è proprio così? Non sarà che Scalfari e Pannella sono semplicemente gratificati dalle telefonate e dai colloqui visto il loro Ego da sempre arroventato?
E Bertinotti non avrà equivocato l'invito alla "lotta" fatto da Bergoglio al Leoncavallo e compagni?
Ricordo che di intellettuali giornalisti o politici rimasti folgorati dai papi ce ne sono state molte anche in precedenza. In particolare per il carismatico Giovanni Paolo II e per il sapiente Benedetto XVI.
In quei casi però si trattava di veri e propri ritorni alla fede cattolica o di "conversioni" culturali che inducevano ad aderire almeno all'insegnamento culturale ed etico della Chiesa.
Invece ha spiegato Sandro Magister la popolarità di Francesco "non provoca ondate di convertiti. Anzi con lui c'è un certo compiacimento nella cultura estranea o ostile al cristianesimo".
In che senso? "Nel vedere che il capo della Chiesa si sposta verso le loro posizioni che sembra di comprendere e persino accettare".
Quindi l'esultanza dei vari Scalfari Pannella e Bertinotti non è quella di chi ha ritrovato la fede ma di chi ritiene di aver "conquistato" perfino il Vaticano.
DICO E DISDICO
Eppure si dirà Bergoglio ieri ha parlato ai medici cattolici contro l'aborto e l'eutanasia. Dunque come può essere acclamato dai Pannella e dagli Scalfari? Non è la prova che han preso un abbaglio?
In realtà il discorso di ieri non raffredderà affatto il loro entusiasmo bergogliano.
Anzitutto perché gli interventi di Francesco su questi temi sono molto rari mentre erano frequenti nei suoi predecessori in quanto volevano suonare l'allarme per un'umanità che – secondo la Chiesa – è in piena "emergenza umana" avendo smarrito (come ripeteva Madre Teresa di Calcutta) perfino l'abc dell'umanità.
Bergoglio ha subito avvertito che non aderiva alla battaglia sui "principi non negoziabili" (la sua è stata una rottura pesante nel magistero) e ha giudicato addirittura "ossessionata" questa scelta del magistero precedente.
Ma per quale motivo i discorsi di papa Bergoglio sembrano così contraddittori fra di loro.
Nell'autunno del 2013 una nota intellettuale cattolica sudamericana docente universitaria Lucrecia Rego de Planas che conosce bene Bergoglio e ha collaborato con lui fece un ritratto dell'uomo dove fra l'altro scriveva:
"(Bergoglio) ama essere amato da tutti e piacere a tutti. In tal senso potrebbe un giorno fare un discorso in tv contro l'aborto e il giorno dopo nello stesso show televisivo benedire le femministe pro-aborto in Plaza de Mayo; potrebbe fare un discorso meraviglioso contro i massoni e ore dopo mangiare e brindare con loro al Rotary Club… questo è il Card. Bergoglio che ho conosciuto da vicino. Un giorno intento a chiacchierare animatamente con il vescovo Duarte Aguer sulla difesa della vita e della liturgia e lo stesso giorno a cena a chiacchierare sempre animatamente con Mons. Ysern e Mons. Rosa Chávez sulle comunità di base e i terribili ostacoli che rappresentano 'gli insegnamenti dogmatici' della Chiesa. Un giorno amico del Card. Cipriani e del Card. Rodríguez Maradiaga a parlare di etica aziendale e contro le ideologie del New Age e poco dopo amico di Casaldáliga e Boff a parlare di lotta di classe e della 'ricchezza' che le tecniche orientali potrebbero donare alla Chiesa".
Dunque un vuoto di pensiero teologico e filosofico? Una sorta di peronismo pastorale che contiene tutto e il suo opposto? Il suo retroterra culturale è davvero misero (lui stesso lo chiama "pensiero incompleto") ma la strategia pastorale c'è ed è molto evidente.
CARNEVALATE
L'incoerenza dei contenuti è una scelta politica che serve a perseguire uno scopo preciso. I fans lo acclamano: finalmente questo è un papa moderno e laico. In effetti la bussola strategica di questo pontificato sembra la "desacralizzazione".
E' questo che spiega – oltre all'abbandono dei "principi non negoziabili" – tante piccole e grandi scelte apparentemente senza nesso logico fra loro.
Fin dalla prima apparizione sulla loggia di San Pietro la sera del 13 marzo 2013 quando rifiutò la stola sacerdotale e la mozzetta rossa (simbolo del martirio di Pietro e della giurisdizione) definendole "carnevalate".
Subito i media elogiarono la "desacralizzazione" del papato colta anche in altri segnali come il "buonasera" anziché "sia lodato Gesù Cristo" e l'essersi definito quattro volte "vescovo di Roma" e mai papa.
Una desacralizzazione del papato (mentre iniziava la mitizzazione dell'uomo Bergoglio) proseguita poi con altre scelte piccole (come il rifiuto dell'appartamento pontificio) e più gravide di conseguenza (sebbene ambigue) come la frase "chi sono io per giudicare?" la condanna del proselitismo cattolico e della cosiddetta "ingerenza spirituale" (cioè dell'influenza cristiana nel mondo).
E il Sinodo non è una clamorosa desacralizzazione della famiglia? E il non genuflettersi dinanzi al Tabernacolo o durante la consacrazione? E l'ammissione di tutti all'eucarestia già praticata a Buenos Aires?
E dire che per i cristiani non c'è nessuna "verità assoluta"?
E le affermazioni sul Bene e sul Male come opinioni soggettive fatte a Scalfari non "relativizzano" forse l'oggettività della morale?
E annunciare che "non esiste un Dio cattolico" non è un relativizzare la fede? E il discorso di Caserta?
E insinuare – come ha fatto nell'omelia del 20 dicembre 2013 – che la Madonna sotto la Croce "forse aveva voglia di dire: sono stata ingannata" perché le promesse messianiche le apparivano "bugie"?
Non è una desacralizzazione della figura della Madre di Dio? La dottrina cattolica ha sempre affermato che – come si legge nel Catechismo – "la sua fede non ha mai vacillato Maria non ha cessato di credere 'nell'adempimento' della parola di Dio. Ecco perché la Chiesa venera in Maria la più pura realizzazione della fede".
Si potrebbe continuare con le battute sarcastiche (e a volte sprezzanti) sui cristiani su chi prega il rosario sui preti in talare sulle suore che digiunano. Con la prospettiva di desacralizzazione della liturgia e della vita claustrale.
E poi i luoghi: l'Imam chiamato a pregare in Vaticano (dove ha invocato Allah per la vittoria sui miscredenti) la Cappella Sistina concessa alla Porsche per un evento aziendale il Leoncavallo (e altre gruppi marxisti) ricevuti e arringati dal Papa il 28 ottobre scorso (torneranno) Patty Smith chiamata al concerto di Natale in Vaticano. Manca solo Vladimir Luxuria a Tv2000 (rimandato). A quando una partita di basket in San Pietro?
NAUFRAGIO. C'è invece con Bergoglio una sacralizzazione dei temi sociali tipici della sinistra. E' per questo che la Chiesa sudamericana da decenni è allo sbando è la più in crisi del pianeta: gli ultimi dati appena diffusi del "Pew Research Center" confermano questo crollo verticale dell'appartenenza alla Chiesa cattolica in America latina.
Ora quella ricetta fallimentare viene applicata a tutta la Chiesa. E presto vedremo le stesse rovine. Effetto Bergoglio.
Antonio Socci Da "Libero" 16 novembre 2014
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Le pape François à Strasbourg ce qu'il faut retenir
http://www.corrispondenzaromana.it/international-news/le-pape-francois-a-strasbourg-ce-quil-faut-retenir/
Immigration écologie crise économique terrorisme perte de confiance des citoyens européens envers leurs institutions… Le discours du pape François devant les députés
BREAKING NEWS: Report from Warsaw on the Conference "The Synodal Eathquake" featu...
German Bishops to Unveil 'Hidden Bombshell'
Divorce and Remarriage
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03 dicembre 2014 La situazione economica può destabilizzare la realtà italiana. rilevazione dell'ISTAT(di Danilo Quinto) Le continue rassicurazioni del Governo sulla situazione economica sono state smentite dalla rilevazione dell'ISTAT diffusa lo scorso primo dicembre dalla quale risulta che nel terzo trimestre del 2014 il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'Italia è sceso dello 01% rispetto al trimestre precedente e dello 05% rispetto al terzo trimestre del 2013.
L'Italia rimane quindi tecnicamente in recessione: infatti una diminuzione percentuale del PIL per due trimestri consecutivi significa proprio questo. A parere dell'ISTAT nell'ultimo trimestre si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell'agricoltura (-01%) dell'industria in senso stretto (-06%) e delle costruzioni (-11%) mentre il valore aggiunto dei servizi è rimasto stazionario. In termini tendenziali il valore aggiunto è diminuito in tutti i principali comparti: -35% nel settore delle costruzioni -11% nell'industria in senso stretto -13% nell'agricoltura e -01% nei servizi.
La recessione è l'opposto della crescita economica dello sviluppo determinato dall'aumento della ricchezza e della produzione di beni e servizi e si verifica quando la capacità produttiva di un paese è inferiore a quella che lo stesso potrebbe avere usando tutti i propri fattori produttivi. È dal settembre del 2011 che il PIL dell'Italia non aumenta. Da quando si sono succeduti tre Governi "tecnicamente" estranei alla volontà popolare perché "nominati" e non frutto di un'indicazione degli elettori.
Da questo dato non si può prescindere per dare una lettura corretta della situazione economica perché dimostra che senza la "politica" – senza cioè il consenso dei cittadini che deriva dall'espressione del voto – non vi può essere nessuna scelta di governo che incida in maniera efficace sulle riforme che servono al Paese. Tutto resta un proclama come dimostra l'azione del Governo attuale impegnato con il suo Presidente del Consiglio ad occupare le televisioni da mane a sera e a disinteressarsi dei problemi reali.
Un esempio? La rilevazione del "Sole 24 Ore" di questi giorni sulla "Qualità della vita 2014" dov'è certificata una separazione che sembra irrimediabile tra Nord e Sud del Paese in termini di occupazione PIL e servizi. Tutte le province del Sud occupano gli ultimi posti in classifica a testimonianza del fatto che in tre anni non si è fatto nulla per rimediare ad un gap ormai strutturale che ha portato alla deriva metà del Paese.
In questo contesto hanno rilievo politico – e le ultime elezioni regionali l'hanno ampiamente dimostrato – le posizioni di coloro in particolare la Lega di Matteo Salvini – che mettono in discussione sia il rapporto dell'Italia con quest'Europa incapace di tener conto degli interessi (non solo economici) delle singole nazioni sia l'ancoraggio ad una moneta comune che dalla sua entrata in vigore ha concorso in maniera determinante all'espandersi della crisi economica producendo disastri. Sono due questioni che prese nella loro "obiettività" incideranno sempre più fortemente di qui in avanti nel dibattito politico.
D'altra parte è lo stesso Presidente del Consiglio a reiterare nei suoi interventi la necessità che l'Europa cambi la sua politica economica e si mostri attenta ai bisogni di tutti i suoi membri. Di certo – ed è quel che più conta sottolineare – una crisi economica così lunga e una situazione così compromessa è di per sé fortemente destabilizzante e potrebbe provocare prima o poi proteste di carattere sociale di grande rilievo legate alla crescente diffusione della povertà e alla mancata occupazione accompagnate dall'incertezza per il futuro e dal sempre più evidente arricchimento di pochi contro una maggioranza che soffre. La speranza è che si prenda coscienza di questa drammatica realtà. (Danilo Quinto)
Crisi economica istat politica italiana
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28 novembre 2014 Real Madrid: per soldi via la croce dal logo e lo stadio cambia nome
Real Madrid(su Nocristianofobia.org) Inutile star tanto a questionare: pecunia non olet rispose Vespasiano a Tito secondo la tradizione. Per questo lo scudo del Real Madrid splenderà ad Abu Dhabi senza la consueta croce unita alla corona nella parte superiore del logo sin da quando il Club è stato fondato ovvero 112 anni fa.
E tutto questo per non urtare la sensibilità islamica. Tanto rispetto umano benché fuori luogo non è gratis: lo si è capito chiaramente alla presentazione delle nuove carte di credito del Bnad Banco Nazionale di Abu Dhabi. Sarà questo d'ora in poi a sponsorizzare la squadra iberica. Non a caso: si tratta del più grande istituto di credito degli Emirati Arabi Uniti. Così tra raccattar fondi e ferire la sensibilità cattolica il famoso Club calcisitico non ha avuto alcun dubbio: ha scelto i primi infischiandosene della seconda.
A diffondere l'incredibile notizia è stato il quotidiano sportivo on line Marca. Che ha precisato come l'accordo sia triennale. Il Presidente del Real Madrid Florentino Perez e l'amministratore delegato di Bnad Alex Thursby si son messi in posa dinanzi ad una targa gigante ove si vede bene lo scudo modificato (nella foto). Anche perché l'accordo sottoscritto non riguarda soltanto la società calcistica ma si estende allo storico stadio Santiago Bernabeu.
Nome che dovremo dimenticare perché presto lo cambierà in Ipic Bernabeu oppure in Cepsa Bernabeu in ossequio al fondo d'investimento firmato con l'islamico IPIC-Petroleum Investment Company. Incredibile! L'identità è stata svenduta al prezzo di 400 milioni di euro erogati nel corso dei prossimi 15 20 anni al massimo.
Tra l'altro il Presidente del Real Pérez ha precisato come non si tratti soltanto di un'intesa bensì di "un'alleanza strategica con una delle organizzazioni più prestigiose al mondo. Spero che tale collaborazione – ha aggiunto – possa divenire un'alleanza stabile". Non è la prima volta che il Real Madrid si consegna alla finanza islamica: era già capitato l'anno scorso quando intascò 130 milioni di euro dalla compagnia aerea Fly Emirates. Ma è la prima volta che per questo la società sportiva si è dimostrata disposta anche a mettere tra parentesi la propria identità ed a tradire la propria storia le proprie radici i propri valori. http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/real-madrid-per-soldi-via-la-croce-dal-logo-e-lo-stadio-cambia-nome/
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03 dicembre 2014 Quella strana "tassa" imposta dai vescovi tedeschi. 16612-chiesa-cattolica-tedesca(di Mauro Faverzani) La notizia è passata sotto silenzio ma mercoledì scorso la Conferenza Episcopale tedesca ne ha dato l'annuncio: dopo la comunità evangelica anche la Chiesa Cattolica ha modificato la propria normativa sul lavoro.
Ne è sortita una sorta di raccomandazione che verrà inviata a tutte le strutture ecclesiastiche Caritas comprese affinché si prenda atto al più presto delle novità introdotte. Novità che riguardano più che altro il diritto di sciopero e l'ingresso dei sindacati nelle stanze di comando. Ma che per il momento non son giunte ancora a toccare la questione cruciale quella per la quale esercita forti pressioni lo stesso Presidente della Conferenza Episcopale tedesca il card. Reinhard Marx ovvero la concessione anche ai dipendenti divorziati risposati o omosessuali di lavorare presso le istituzioni ecclesiastiche nonostante la loro condotta morale risulti antitetica all'insegnamento della Chiesa.
Dell'argomento si è parlato a lungo ma senza giungere per ora ad una decisione definitiva. Pare che in Germania sia però già favorevole la maggioranza dei Vescovi e presto potrebbero esser raggiunti i due terzi richiesti per l'approvazione. Lo stesso card. Marx ha precisato come già oggi nei fatti per i divorziati risposati non esista alcun licenziamento automatico: "Le infrazioni alle esigenze di lealtà alla Chiesa conducono soltanto in casi gravi al licenziamento" ha aggiunto.
Questo rappresenta in ordine di tempo l'ultima forzatura di una lunga inquietante serie tentata dalla Conferenza Episcopale tedesca per allineare la Chiesa ai "valori" del mondo. Se il disegno passasse risulterebbe inamovibile chiunque fosse ritenuto necessario nonché tutta la manodopera specializzata quand'anche lo stile di vita non fosse coerente con la Dottrina cattolica.
Ma i Vescovi tedeschi han già dichiarato in più sedi di non avvertire la necessità d'indagare nella vita privata delle persone. Su tali modifiche – caldeggiate in primis dal gesuita padre Hans Langendörfer Segretario della Conferenza Episcopale tedesca – si sta lavorando nel massimo riserbo da almeno un anno e mezzo.
Sono considerate una sorta di bomba nascosta con la miccia accesa e pronta ad esplodere da un momento all'altro. Si prevede che possa sortirne un documento dal linguaggio astratto confuso passibile di pluriformi e magari contraddittorie interpretazioni. Nella loro speranza di poterlo utilizzare anche per licenziare i dipendenti fedeli all'insegnamento della Chiesa ma ritenuti "troppo cattolici" quindi causa di "scandalo".
Ironia della sorte proprio pochi giorni fa la Corte Costituzionale federale rovesciando una precedente sentenza della Corte Federale del Lavoro ha riconosciuto ad un ospedale cattolico di Düsseldorf il diritto di licenziare un medico divorziato risposato in ottemperanza all'autonomia riconosciuta alla Chiesa lo scorso giugno dalla stessa Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Il potere civile riconosce dunque come ovvie prassi di buon senso che di contro la stessa Chiesa sembra affrettarsi a smantellare. Da notarsi come non si stia parlando di bruscolini: la Chiesa Cattolica in Germania rappresenta una vera e propria potenza vale a dire il secondo maggior datore di lavoro di tutto il Paese.
La sola Caritas impiega 500 mila persone a tempo pieno contro le 389 mila di tutto il gruppo Volkswagen. Per tutto questo un consistente contributo giunge dalla Kirchensteuer ovvero dalla tassa ecclesiastica. Di cosa si tratta? I governi tedesco ed austriaco hanno un sistema fiscale decisamente particolare: per essere cattolici è necessario pagare un balzello che il governo riscuote e poi gira agli uffici ecclesiastici competenti: si parla di 59 miliardi di euro nel solo 2012. Crisi o no alla gente si chiede di versare un extra pari circa all'8-9% dell'imposta sul reddito. Non poco.
È possibile cessare di pagare la tassa scrivendo però una lettera formale in cui si dichiari contestualmente di non voler più appartenere neppure alla Chiesa Cattolica. Il che comporta la scomunica da parte della Diocesi locale con l'esclusione quindi da ogni accesso ai Sacramenti nonché dalla partecipazione attiva alla vita della Chiesa. Funerali compresi. Tra il 1998 ed il 2007 sono stati messi alla berlina in questo modo circa 1.100.000 cattolici. Anzi ex-cattolici.
Dov'è qui la tanto decantata misericordia? È evidentemente una "prassi pastorale" come oggi si suole ripetere da mutarsi immediatamente. Benedetto XVI ci ha provato nel 2006 chiedendo al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi di diffondere a tutte le Conferenze Episcopali una lettera in cui si specificava come un atto amministrativo – la richiesta d'esonero dalle tasse – non corrispondesse ad un abbandono formale della Chiesa almeno non nel senso indicato dal Diritto Canonico in quanto il singolo potrebbe anche voler restare in comunione con Roma. Ma non è servito a nulla.
L'emorragia di fedeli così verificatasi – nell'ordine delle centinaia di migliaia – non rappresenta dunque in Germania "solo" un fatto pastorale bensì anche un tracollo economico. Nel 2010 circa 180 mila sono coloro che han chiesto di cessare i versamenti fiscali alla Chiesa e quindi la rimozione dai relativi registri. Nel 2011 altri 126.488 han compiuto lo stesso passo. In Austria sono oltre 40 mila ogni anno. Molti di loro sono finiti nelle fila protestanti. In Germania la frequenza alla S.Messa settimanale ha recentemente registrato un'ulteriore flessione del 13%.
Il tribunale di Friburgo aveva accolto come un diritto la richiesta di Hartmut Zapp deciso a non versare il balzello benché desideroso di restare nella comunione cattolica. Ma la Conferenza Episcopale tedesca non ha perso tempo nel denunciare l'"anomalia" chiedendo che fosse immediatamente punita nel timore che altri potessero seguirne l'esempio. Così una nuova decisione giudiziaria ha affossato tutto impedendo di distinguere il piano confessionale da quello amministrativo
È interessante notare come l'Arcidiocesi di Friburgo quella di cui Zapp era fedele è la stessa che l'anno scorso ha pubblicato un documento pastorale per l'accesso dei divorziati risposati ai Sacramenti. Allora quando papa Francesco nell'omelia a Santa Marta se la prende con la "lista dei prezzi" per Sacramenti e intenzioni per la Messa appare evidente come debba partire proprio da qui dalla Germania e dall'Austria per fare davvero un pò di pulizia… Un sondaggio d'opinione recentemente commissionato dai Vescovi tedeschi ha mostrato come i cattolici "scontenti" chiedano "misericordia".
Ch'è dunque subito diventata la nuova parola d'ordine nel tentativo di fermare l'emorragia di fedeli. Anche a costo di "accomodare" la dottrina della Chiesa alle singole situazioni soggettive pur di non perder consensi e di conseguenza soldi. Le posizioni di "rottura" di cui si è fatto capofila il card. Walter Kasper si collocano in questo stesso solco.
Quando ritiene che "la dottrina della Chiesa non sia un sistema chiuso" intende come ha precisato lo scorso 29 settembre in un'intervista all'"America Magazine" non esservi "solo la questione dei divorziati risposati ma anche le unioni omosessuali le famiglie arcobaleno le famiglie acquisite l'intera problematica del gender e molti altri problemi".
Già nel 1993 da Vescovo di Rottenburg-Stuttgart egli scrisse col vescovo Karl Lehman una lettera pastorale in cui acconsentiva ai divorziati risposati di ricevere la Comunione. Dal 2005 spinge affinché l'accesso all'Eucarestia sia per così dire vieppiù "liberalizzato". Ed il fatto di non esservi tecnicamente riuscito all'ultimo Sinodo non lo ha demoralizzato anzi. Ha dichiarato questo non essere "il risultato finale". In gioco ci sono i Comandamenti. Sposandosi con una persona divorziata si commette adulterio. Vietato dal sesto Comandamento.
Ergo la Comunione non è possibile. Semplice. Ricevere la Comunione in stato di peccato oggettivo arreca grave danno spirituale a chi La riceve: "Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore (…) mangia e beve la propria condanna" (cfr. I Cor 11 27-31). Il card. Kasper ritiene che la Verità dipenda dai risultati. Ma la proclamazione della Rivelazione non è in funzione di quante persone ascoltino e seguano l'insegnamento della Chiesa.
Il Vangelo di Giovanni al capitolo 6 spiega come molti discepoli abbiano lasciato Nostro Signore dopo che Questi parlò della propria vera presenza nell'Eucaristia. E non lo seguirono più. Ma Lui proseguì imperterrito senza curarsi dei sondaggi. Al punto da chiedere addirittura ai Dodici se anche loro volessero andarsene. Il card. Kasper il card. Marx ed i vertici "progressisti" della Chiesa tedesca ritengono di poter fare meglio? (Mauro Faverzani) http://www.corrispondenzaromana.it/quella-strana-tassa-imposta-dai-vescovi-tedeschi/
30 novembre 2012
Ma che democrazia d'Egitto. A crederci è solo Riccardi
(su l'Espresso blog) Il titolo di testa de "L'Osservatore Romano" dato alle stampe nel primo pomeriggio di martedì 27 novembre è inequivoco. In Egitto è in atto una "svolta autoritaria" contro la quale l'opposizione combatte una battaglia disperata.
Ma per il ministro e fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi non è così.
In visita al Cairo in questi stessi giorni Riccardi ha tenuto lunedì 26 novembre una conferenza all'università di Al-Azhar che è stata tutto un inno alla democrazia trionfante in quel paese.
"Sono molto contento – ha detto Riccardi – che oggi ci sia un Egitto democratico forte non solo del prestigio della sua storia millenaria e del suo posto tra le nazioni ma anche del prestigio della libertà".
Grazie alla primavera araba – ha proseguito – "il Mediterraneo è divenuto un mare tutto democratico. Oggi la democrazia si sviluppa nei paesi mediterranei e ne informa la vita politica e sociale".
E riferendosi in particolare al paese che l'ospitava ha detto ancora:
"L'Egitto ha una storia di tolleranza. Ma oggi questi aspetti della vita sociale e della storia sono maturati e realizzati in un regime pienamente democratico con istituzioni parlamentari ed elettive. Questa democrazia è nuova ma d'altra parte ha radici antiche. In particolare si nota in Egitto e nel mondo arabo un forte rapporto tra la politica democratica e l'islam".
Riccardi ha eletto a faro di libero pensiero anche l'università nella quale parlava:
"Parlo di questo in un luogo alto come l'università di Al-Azhar che anche in tempi difficili è stata sempre un faro di religione e di cultura. Anzi qui ad Al-Azhar si è sempre creduto che la pratica e lo studio della fede producessero cultura. Al-Azhar nei secoli non solo ha conservato la fede ma ha anche mantenuto viva la cultura con l'umanesimo".
Accanto a lui c'era il grande imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyeb uno che Riccardi conosce bene per averlo avuto più volte ospite nelle parate multireligiose organizzate ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio.
Non importa che Al-Tayyeb sia lo stesso che pur avendo firmato nel 2007 la "lettera dei 138 saggi musulmani" a Benedetto XVI non si è trattenuto dall'approvare pubblicamente gli atti terroristici contro i civili in Israele e dall'attaccare furiosamente lo stesso papa per la preghiera da lui levata per le vittime della strage nella chiesa copta di Alessandria d'Egitto alla fine del 2010.
Martedì 27 novembre "Avvenire" ha pubblicato su un'intera pagina la conferenza di Riccardi al Cairo col titolo: "Mediterraneo mare di democrazia".
Ma lo stesso giorno oltre che su "L'Osservatore Romano" una diagnosi diametralmente opposta è uscita anche in un editoriale di prima pagina di Angelo Panebianco sul "Corriere della Sera".
Il professore Panebianco ha preso le mosse dal "colpo di Stato con cui il presidente egiziano Mohammed Morsi ha concentrato nelle proprie mani tutti i poteri".
E ha proseguito:
"I Fratelli musulmani hanno vinto le elezioni parlamentari dello scorso gennaio. Il presidente Morsi è stato scelto dagli elettori in giugno. Non basta per dire che l'Egitto è una democrazia? No. Perché la democrazia non richiede solo che i governanti siano stati liberamente votati da una maggioranza. Richiede anche che i diritti delle opposizioni siano rispettati ed esista sempre per loro la possibilità di battere in nuove elezioni i governanti in carica. La democrazia è prima di tutto un meccanismo per la sostituzione dei governanti tramite elezioni anziché rivolte armate. Ma se si creano condizioni che rendono impossibile per l'opposizione sfidare elettoralmente la maggioranza allora la democrazia non c'è".
E ancora:
"Sappiamo che di dittatura in questo momento si tratta e che i Fratelli musulmani hanno ora tutte le chiavi ivi compresa la possibilità di farsi una costituzione su misura per imporre un controllo permanente sul paese. […] La mossa di Morsi rischia di pregiudicare il futuro dell'Egitto. Ci sono là oggi le condizioni per l'instaurazione di una dittatura permanente. Si aggiunga anche che se nei Fratelli musulmani convivono secondo gli esperti correnti più pragmatiche e correnti intransigenti va anche messa in conto la pressione esercitata dai salafiti (reduci da un ottimo successo elettorale) la corrente più radicale e violenta dell'islam sunnita. […] Se l'Egitto evolverà in dittatura islamica ciò influenzerà tutto il Medio Oriente".
Egitto islam
http://www.corrispondenzaromana.it/ma-che-democrazia-degitto-a-crederci-e-solo-riccardi/
di proprietà dello sceicco Ali bin Thamer al-Thani La silenziosa infiltrazione dell'Islam in Europa
(di Mauro Faverzani) Oggi parlare d'islam fa pensare immediatamente alla condanna a morte di Asia Bibi od agli jihadisti canadesi. Ed è giusto poiché ciascuna di queste vicende mostra effettivamente il volto efferato feroce disumano assunto in modo sempre più … Continua a leggere?
abu-muhammad-al-Adnani Contro l'Occidente è scattata l'"offensiva globale"
(di Mauro Faverzani) Il caso dell'ostaggio francese è solo l'ultimo in ordine di tempo. Ma la nuova offensiva scatenata dall'islam militante è ormai globale. Questo è certo e conclamato. Lo conferma a chiare lettere l'appello – non a caso multilingue … Continua a leggere?
libertà religiosa e libertà di coscienza Islam libertà religiosa e libertà di coscienza
(di Christian De Benedetto) Negli ambienti cattolici a cominciare è triste a dirlo dalle stesse gerarchie ecclesiastiche regna una grande incapacità di cogliere il duplice attacco in corso contro l'Occidente fatto oggetto di mire di conquista da parte dell'Islam e … Continua a leggere?
260710-003 Crisi di identità: la civiltà europea può sopravvivere?
Riportiamo il testo dell'intervento svolto dal prof. Roberto de Mattei il 13 marzo 2008 all'Università Europea di Roma nel corso della conferenza internazionale dedicata a: Crisi di identità: la civiltà europea può sopravvivere? Vorrei partire da un dato che possiamo … Continua a leggere?
Islam Emergenza pandemia: non è l'Ebola ma l'islamismo militante
(di Mauro Faverzani) Un articolo apparso sul quotidiano "Il Foglio" lo scorso 29 agosto offre più di un indizio: il mondo a fatica e con inadeguata lentezza si è accorto della necessità di agire in Siria ed in Iraq per … Continua a leggere?
Houari Boumedienne ISLAM: la crescita del fondamentalismo in Inghilterra
(di Lupo Glori) "Un giorno milioni di uomini dell'emisfero meridionale andranno nell'emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Perché ci andranno per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria". … Continua a leggere?
13061024-amelShamon6407cyh270w480 L' avanzata violenta dell'Islam intollerante e totalitario
(di Lupo Glori) "Le nostre sofferenze di oggi sono il preludio di quelle che subirete anche voi europei e cristiani occidentali nel prossimo futuro". Tali drammatiche parole di avvertimento sono state pronunciate sulle colonne del "Corriere della Sera" del 10 … Continua a leggere?
L'Europa delle moschee L'Europa delle moschee
(di Danilo Quinto) Con tutti i problemi di Milano le priorità del suo Sindaco post-comunista Giuliano Pisapia sono quelle di garantire "luoghi di preghiera" e di "pace" alla comunità islamica. Dopo uno studio accurato il Comune ha individuato 8 aree … Continua a leggere?
Due pesi e due misure per musulmani e cristiani Due pesi e due misure per musulmani e cristiani
(di Danilo Quinto) Angelino Alfano da Ministro dell'Interno lancia l'allarme: "Secondo le nostre informazioni in Nordafrica ci sono tra 300 e 600mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo. Ci batteremo perché l'Europa difenda le frontiere. Non è una questione … Continua a leggere?
Secondo un rapporto metà dei "ribelli" sono di al Qaeda o estremisti islamici Secondo un rapporto metà dei "ribelli" sono di al Qaeda o estremisti islamici
(di Mauro Faverzani) Il mondo ha saputo del rapporto stilato dagli ispettori dell'Onu circa l'utilizzo di armi chimiche alle porte di Damasco lo scorso 21 agosto rapporto che comunque non individua i responsabili dell'attacco. Decisamente meno noto invece ma non … Continua a leggere?
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http://www.icn-news.com/index.php?do=news&id=12271
Stampa la Notizia 29 novembre 2012 "La religione di Allah prevarrà su questa terra"(icn-news.com)
L'Islam è di gran lunga superiore agli Ebrei e ai Cristiani ai Buddisti come agli Hindù
Tempio buddista dissacrato dai Musulmani
L'unica (legge) che Allah accetta è l'Islam
e chiunque cerca qualsiasi altra (legge)
che non sia l'Islam non sarà mai accettato.
Chiese dissacrate dai Musulmani
I Cristiani sono "Kuffars" [infedeli] e può anche darsi che tu dica a te stesso: "No no no sono innocenti
Nessun kuffar è innocente"
Altro speaker (dopo esplosioni in chiese cristiane a Baghdad):
"Anche voi troverete la vostra distruzione
perché la religione di Allah prevarrà su questa terra"
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29 ottobre 2014 La silenziosa infiltrazione dell'Islam in Europa. di proprietà dello sceicco Ali bin Thamer al-Thani(di Mauro Faverzani) Oggi parlare d'islam fa pensare immediatamente alla condanna a morte di Asia Bibi od agli jihadisti canadesi. Ed è giusto poiché ciascuna di queste vicende mostra effettivamente il volto efferato feroce disumano assunto in modo sempre più esplicito e sfrontato dall'islam militante. Tuttavia da solo uno sguardo di questo tipo non basta. Poiché tralasciando indebitamente fatti di cronaca solo in apparenza minore fa perdere di vista le esatte coordinate necessarie per comprendere la reale posta in gioco.
Ad esempio in campo economico. È dei giorni scorsi la notizia della cessione del rinomato albergo di lusso St.Regis di Roma da parte del gruppo alberghiero americano Starwood Hotels & Resorts alla Constellation Hotels Holding di proprietà dello sceicco Ali bin Thamer al-Thani emiro del Qatar. Stiamo parlando di un'operazione da 110 milioni di euro più quelli – tanti – che ora la nuova proprietà ha già deciso d'investire una volta ricevute le autorizzazioni per ristrutturare ben 161 camere e tutte le aree comuni comprese le sale meeting ed il business centre.
Che non si tratti di un'acquisizione di mercato lo rivela il fatto che col contratto a lungo termine sottoscritto la gestione sia stata lasciata ancora ai vecchi padroni ovvero alla stessa Starwood che quindi manterrà le proprie insegne. L'affare in realtà è stato prima di tutto strategico e fa il paio con le strutture di fascia alta già rilevate in Italia nei mesi scorsi come il Gallia di Milano l'InterContinental di Roma il Four Seasons di Firenze oltre agli immobili di lusso della Costa Smeralda rilevati in aprile per 600 milioni di euro.
Va ricordato come oltre a ciò sempre lo sceicco al-Thani abbia rilevato negli ultimi mesi Valentino e l'Ospedale di Olbia mentre l'ong Qatar Charity Foundation abbia investito in Sicilia nel 2013 circa 6 milioni di euro a beneficio dei centri islamici operanti nell'isola. Non solo: tra un paio di settimane dal 10 al 12 novembre Doha ospiterà la grande esposizione di prodotti italiani denominata Brand Italy.
Chi pensasse che tutto questo avvenga per caso sarebbe un ingenuo: gli obiettivi sono fin troppo terreni materiali concreti. E seguono un copione già scritto: in Francia seguendo la stessa identica politica d'espansionismo finanziario il Qatar è giunto ad influenzare significativamente la politica estera nonché la vita economica e culturale d'Oltralpe. Ed ora si sta riproponendo la stessa cosa in Italia. Con in più un occhio di favore puntato sulla Sicilia che per l'estremismo islamico è considerata importante quasi quanto l'Andalusia.
Ma ci sono anche altri fatti che dovrebbero far suonare più di un campanello d'allarme: silenziosamente ma inesorabilmente si creano sempre più estese falle nel sistema giudiziario europeo subito occupate da vere e proprie enclave islamiche ove vige la sharia. Si è cominciato con l'Inghilterra. Ma ora si replica con la Grecia: ben presto le concessioni fatte dalla legge ellenica agli abitanti della Tracia occidentale ove vivono circa 100 mila musulmani hanno reso possibile che le beghe personali o familiari non venissero più risolte da un giudice bensì da un mufti chiudendo più di un occhio sulla poligamia e sulle nozze tra minorenni.
L'assenza dello Stato ha permesso che tali abusi giurisprudenziali di per sé non ammessi in un Paese membro dell'Unione Europea come la Grecia da territorialmente circoscritti siano stati ben presto estesi come competenza anche ai casi in cui la controparte fosse costituita da cittadini né ellenici né musulmani e nemmeno residenti nella Tracia occidentale tanto entro i confini nazionali quanto fuori da essi.
Ancora: dovrebbe preoccupare il fatto che dopo l'accordo firmato dall'Unione Europea col presidente Erdogan i cittadini turchi possano circolare liberamente per il nostro Continente senza visto. Dovrebbe preoccupare perché la metà dei miliziani islamici del Fronte al-Nosra in Siria sono turchi e turca è la maggior parte dei quadri degli altri gruppi armati jihadisti – dall'Isis al Fronte islamico –. Ma anche perché questo Paese è stato espressamente accusato di riciclare il petrolio prodotto e controllato dai miliziani islamici proponendolo in Europa come proprio.
Le smentite del governo di Ankara non hanno convinto e non hanno smorzato voci e sospetti. Tutt'altro: tramite il grande polo petrolifero del porto di Ceyhan l'oro nero arriverebbe in Europa dove "vi sono senza dubbio Stati membri dell'Unione che lo acquistano dalla Turchia senza porsi troppe domanda sulla sua esatta provenienza" secondo quanto dichiarato dall'ambasciatrice dell'Ue in Iraq Jana Hybaskova lo scorso settembre di fronte ai deputati della Commissione per gli Affari Esteri dell'Europarlamento.
Un affare calcolato ogni giorno in un range compreso tra 12 e 3 milioni di dollari. Ecco è questo corollario composito complicato e silenzioso che allora andrebbe tenuto d'occhio: poiché i fatti eclatanti certo colpiscono per la loro terrificante crudeltà. Ma rischiamo di non accorgerci che il nostro vicino potrebbe essere uno di loro… (Mauro Faverzani)
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19 ottobre 2012 I cattolici praticanti spariscono le chiese diventano moschee
(di Giulio Meotti su Il Foglio del 18-10-2012) L'ultimo caso nella Loira francese. Da Amsterdam a Londra centinaia di edifici cristiani trasformati in luoghi di culto islamici.
L'oriente è pieno di chiese trasformate in moschee come la Omayyade di Damasco la Ibn Tulun del Cairo e la cattedrale di Santa Sofia a Istanbul. Anni fa una profezia dello scrittore franco-romeno Emil Cioran gettò una luce sinistra anche sull'Europa: "I francesi non si sveglieranno fino a che Notre Dame non sarà diventata una moschea". Si è tornati a citare Cioran ora che la chiesa di Saint-Eloi a Vierzon fra la Loira e la Borgogna diventerà un luogo di culto islamico.
La diocesi di Bourges in mancanza di fondi e fedeli l'ha messa in vendita e l'offerta più significativa oltre a quella di aziende e commercianti è arrivata dall'Association des Marocains. La "scristianizzazione" della regione ha spinto a dismettere la chiesa. Su 27 mila abitanti soltanto trecento sono praticanti e vanno a messa una volta alla settimana. Il quotidiano Berry Républicain rivela che siano stati i fedeli in accordo con la diocesi di Bourges ad appoggiare la scelta di trasformarla in moschea. Recentemente sono usciti i dati sul cosiddetto "sorpasso islamico in Francia" dove si costruiscono più moschee e più di frequente di chiese cattoliche e ci sono più praticanti musulmani che cattolici.
Il più noto leader islamico Dalil Boubakeur rettore della gran moschea di Parigi ha ipotizzato che il numero delle moschee dovrà raddoppiare fino a quattromila per soddisfare la domanda. Al contrario la chiesa cattolica ha chiuso più di sessanta edifici sacri molti dei quali sono destinati a diventare moschee secondo una ricerca del quotidiano Le Croix. Da anni gruppi musulmani stanno chiedendo ai cattolici il permesso di usare le chiese vuote anche senza acquisirle per risolvere i problemi di traffico provocati da migliaia di musulmani che pregano in strada.
Un fenomeno quello della conversione delle chiese in moschee comune a tutto il centro e nord d'Europa. In Olanda 250 edifici dove per oltre un secolo hanno pregato cattolici luterani e calvinisti hanno cambiato di mano. Come la moschea Fatih Camii di Amsterdam un tempo era una chiesa cattolica. O la chiesa di St. Vincentius messa all'asta assieme ai confessionali ai banchi ai crocifissi e ai candelabri. A oggi oltre la metà della popolazione olandese fa parte dei "buitenkerkelijk" i senza chiesa così come i cattolici sono diminuiti del settanta per cento. L'islam è considerato la "religione più praticata" in Olanda.
Lo scorso gennaio Soeren Kern senior fellow del Gruppo di studi strategici di Madrid ha sciorinato i dati sulla proliferazione di moschee in ex luoghi di culto cristiani. In Germania a Duisburg la chiesa cattolica chiude sei chiese. A Marxloh l'unica chiesa che sopravvive quella di San Pietro e Paolo chiuderà alla fine dell'anno. In tutto il paese quattrocento chiese cattoliche e cento protestanti sono state chiuse. Ad Anversa è allo studio la trasformazione delle chiese inutilizzate in moschee. La Scandinavia vive lo stesso fenomeno. Per citare un caso la chiesa svedese di St. Olfos è per metà a uso dei musulmani.
La principale moschea di Dublino è un'ex chiesa presbiteriana.
In Inghilterra diecimila chiese sono state chiuse dal 1960 e per il 2020 si prevede la chiusura di altre quattromila. Per citare alcuni ex siti cristiani ci sono la Central Mosque di Brent la St. Mark's Cathedral che oggi si chiama New Peckham Mosque e la ex chiesa metodista di Wesleyan. La moschea Didsbury a Manchester era una chiesa metodista mentre una chiesa cattolica a Sydney nella Nuova Scozia diventerà presto una moschea. Anche a Clitheroe nel Lancashire le autorità municipali hanno concesso il permesso di trasformare una chiesa in moschea. Secondo i dati del Religious Trends nel Regno Unito il numero dei frequentatori di chiese sta diminuendo a tale velocità che entro una generazione sarà tre volte inferiore a quello dei musulmani che vanno in moschea.
(Giulio Meotti)
Caro Papa accogli in Vaticano i musulmani convertiti a Gesù (di Magdi Cristiano Allam su Il Giornale del 15-10-2012). Chiedo al Papa che ha avuto il coraggio di darmi il battesimo vincendo sia la paura della vendetta islamica sia la resistenza interna alla Chiesa di accogliermi con una delegazione di musulmani convertiti al cr…
I cattolici perduti di Bosnia "L'Europa ci ha dimenticati aspettano che moriamo tutti"
L-evoluzione-dell-Islam-in-Bosnia-negli-anni-901_large (Mara Gergolet su Corriere.it) BANJA LUKA – "Non chiedo molto. Padre lo dica lei: è vero che non vi ho chiesto molto?". Elemosinare no. Tutto si sopporta un'unica stanza per vivere senza acqua e senza bagno ("quando piove vado fuori con l'ombre…
Quando ci siamo persi l'Albania che da cristiana è diventata musulmana
albania (di Ardian Ndreca su Tempi del 08-09-2012) Prima che i comunisti ne cancellassero la storia la sua identità cristiana ed europea si è sempre salvata nel rapporto con l'Occidente. E nella resistenza all'invasore ottomano. Com'è che l'abbiamo svenduta alla Con…
Attacco Bengasi Magdi Allam: ritratto Libia del dopo liberazione
LIBYA-UNREST-US Magdi Cristiano Allam interviene a SKY tg24 per commentare l'uccisione dell'ambasciatore americano in Libia J. Christopher Stevens. (altro…) Attacco Bengasi Magdi Allam: ritratto Libia del dopo liberazione was last modified: settembre 13th 2012 by…
Primavera araba o inverno mediterraneo?
Primavera araba o inverno mediterraneo (di Stefano Nitoglia su Riscossa Cristiana del 26-08-2012) Il 2011 è stato l'anno della cosiddetta "Primavera araba" ovvero delle rivolte scoppiate nell'Africa del Nord e nel Medio Oriente contro i regimi dittatoriali locali. (altro…) Primavera araba o …
L'Islam cambia marcia e punta sull'Europa
islam (di Mauro Faverzani su Riscossa Cristiana del 20-08-2012) Per il "Corriere della Sera" l'avvocato Abdelfattah Mourou uno dei fondatori del partito Ennahdha al potere in Tunisia rappresenta il volto dell'islam moderato uno dei paladini della cosiddet…
Londra 2012: La judoka saudita potrà gareggiare (ma con il velo)
La judoka saudita Londra (AsiaNews/Agenzie) – La judoka saudita potrà gareggiare nella sua disciplina olimpica indossando un velo "speciale". Lo hanno annunciato la Saudi National Olympic Committee l'International Olympic Committee e l'International Judo …
La ragione della nostra speranza è questa:
Dio è con noi e Dio si fida ancora di noi!
Egli viene ad abitare con gli uomini
sceglie la terra come sua dimora
per stare insieme all'uomo
e farsi trovare là dove l'uomo
trascorre i suoi giorni nella gioia o nel dolore.
Pertanto la terra non è più soltanto
una valle di lacrime ma è il luogo dove Dio stesso
ha posto la sua tenda è il luogo dell'incontro di Dio con l 'uomo
della solidarietà di Dio con gli uomini.
Papa Francesco AsiaNews augura a tutti i lettori un gioioso e Santo
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16/12/2014. VATICANO. Papa: Dio salva "un cuore pentito" mentre chi non confida in Lui attira su di sé la "condanna"
"Se il tuo cuore non è un cuore pentito se tu non ascolti il Signore non accetti la correzione e non confidi in Lui tu hai un cuore non pentito". Quando saremo capci di offrire al Signore anche i nostri peccati "saremo quel bel popolo 'popolo umile e povero' che confida nel nome del Signore".
Città del Vaticano (AsiaNews) - Dio salva "un cuore pentito" mentre chi non confida in Lui attira su di sé la "condanna". L'ha detto papa Francesco nell'omelia della messa celebrata oggi a Casa santa Marta prendendo spunto da un passo del profeta Sofonia che parla di una città ribelle nella quale tuttavia c'è gruppo che si pente dei propri peccati e dal brano del Vangelo sul contrasto tra i due figli invitati dal padre a lavorare nella vigna.
Nella situazione descritta dal profeta Sofonia chi si pente dei propri peccati è ha affermato il Papa il "popolo di Dio" che ha in sé le "tre caratteristiche" di "umiltà povertà fiducia nel Signore". Ma nella città ci sono anche quelli che "non hanno accettato la correzione non hanno confidato nel Signore". A loro toccherà la condanna. "Questi non possono ricevere la salvezza. Sono chiusi loro alla Salvezza. 'Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore' per tutta la vita. E questo fino a oggi no? Quando vediamo il santo popolo di Dio che è umile che ha le sue ricchezze nella fede nel Signore nella fiducia nel Signore - il popolo umile povero che confida nel Signore: e questi sono i salvati e questa è la strada della Chiesa no? Deve andare per questa strada non per l'altra strada che non ascolta la voce che non accetta la correzione e non confida nel Signore".
Nel passo del Vangelo il primo figlio si rifiuta di andare a lavorare ma poi si pente e va il secondo dice sì al padre ma in realtà lo inganna. Gesù racconta questa storia ai capi del popolo affermando che sono loro a non aver voluto ascoltare la voce di Dio attraverso Giovanni e che per questo nel Regno dei cieli saranno superati da pubblicani e prostitute che invece a Giovanni hanno creduto. E lo scandalo suscitato da quest'ultima affermazione ha osservato il Papa è identico a quello di tanti cristiani che si sentono "puri" solo perché vanno a Messa e fanno la comunione. Ma Dio dice ha bisogno di altro. "Se il tuo cuore non è un cuore pentito se tu non ascolti il Signore non accetti la correzione e non confidi in Lui tu hai un cuore non pentito. Ma questi ipocriti che si scandalizzano di questo che dice Gesù sui pubblicani e le prostitute ma poi di nascosto andavano da loro o per sfogare le loro passioni o per fare affari - ma tutto di nascosto - erano puri! E questi il Signore non li vuole".
Questo giudizio "ci dà speranza" purché si abbia il coraggio di aprire il cuore a Dio senza riserve donandogli anche la "lista" dei propri peccati. E per spiegarlo il Papa ha ricordato la storia di quel santo che pensava di aver dato tutto al Signore con estrema generosità. "Ascoltava il Signore andava sempre secondo la sua volontà dava al Signore e il Signore: 'Ma tu non mi hai dato una cosa ancora'. E il povero era tanto buono e dice: 'Ma Signore cosa non ti ho dato? Ti ho dato la mia vita lavoro per i poveri lavoro per la catechesi lavoro qui lavoro là...'. 'Ma qualcosa tu non mi hai dato ancora'.- 'Che Signore?. 'I tuoi peccati'. Quando noi saremo in grado di dire al Signore: 'Signore questi sono i miei peccati - non sono di quello di quello sono i miei... Sono i miei. Prendili tu e così io sarò salvo' - quando noi saremo capaci di fare questo noi saremo quel bel popolo 'popolo umile e povero' che confida nel nome del Signore. Il Signore ci conceda questa grazia".
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This is the root of our hope:
God is with us God still trusts us!
God comes to dwell with men
choosing the Earth as his home
to be with man himself
and so He can be found there where man
spends his days in joy or in pain.
Therefore earth is no longer
just a valley of tears but is the place where God himself
has pitched His tent
it is the meeting place between God and men
of solidarity between God and men.
Pope Francis. AsiaNews wishes all its readers an happy and Holy Christmas 2014
With an happy New Year 2015. "Family on the run" by Mauro Valsangiacomo (Chiasso - CH 1950 -) gift to the campaign "Adopt a Christian from Mosul"
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12/16/2014 AUSTRALIA - ISLAM
Siege of Lindt Café in Sydney ends in bloodshed
Two hostages and the gunman - an Iranian converted from Sunnism to Shiism - killed. According to the Prime Minister he was "infatuated by extremism" and unstable from a mental point of view. Condemnation by the Council of Imams. Fears of attacks by young Australian sympathizers of al Qaeda or Isis that return home after fighting in the Middle East.
Sydney (AsiaNews/Agencies) - The Martin Place Lindt Cafe in the heart of the city has become a place of pilgrimage: people are bringing flower offerings in tribute to the two hostages who were killed during the...
12/16/2014 INDIA
Christmas reconversions police in Uttar Pradesh "will stop Hindu radicals"
Security force would take "strict actions" against the organisers. The paramilitary group Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS) planned to convert 4000 Christian and 1000 Muslim families next 25th December. 12/16/2014 MYANMAR
Kunlong: rebels attack outposts of the Burmese army seven dead and 20 wounded among the military
The attack took place on 10 December in a remote area of Shan State on the border with China. According to pro-government media it is a deliberate attack launched without provocation while the government is "engaged" in the peace process. The last round of talks ended on 27 September in stalemate.
12/15/2014 TURKEY
Turkey police raid against "corrupt" journalists and officials
One year after Turkey's bribery scandal President Erdogan attacks the movement linked to the spiritual leader Fethullah Gulen with arrests and searches against the press and even former police chiefs. 12/15/2014 SRI LANKA - VATICAN
Archbishop of Colombo: Have faith Pope Francis will bring peace to Sri Lanka
by Melani Manel Perera
Card. Malcolm Ranjith intervenes in the debate sparked by the proximity of Presidential elections with the apostolic trip next January. Both candidates have assured the Bishops' Conference that "a peaceful atmosphere will prevail."
12/15/2014 VATICAN
For Pope Catholics should avoid the "sins of the media: disinformation slander and defamation"
The "tasks" of those involved in social communication include speaking freely without submissions to politics or economics; choosing the "path of understanding" the whole of reality; and avoiding attention-grabbing the user. "Genuine communication is not concerned with attention-grabbing. Alternating catastrophic alarmism and consolatory detachment - two extremes that we see continually in today's communication - are not a good service media offer to people." 12/15/2014 CAMBODIA
Christmas for Vuon a Cambodian who converted and beat illness thanks to Jesus
by Luca Bolelli
Vuon is a young man living with polio who in faith found the strength to "keep walking". During his childhood he lived among street kids in the capital in search of work as a source of redemption. His encounter with Jesus allowed him to overcome his alcoholism problem and create a family. A PIME missionary in Cambodia tells his story.
12/15/2014 VATICAN
Pope: the heart of Christians "is built on the rock" and not "plastered over" in a "cast" of discipline"
Jesus teaches us that Christians should have a strong heart a firm heart a heart built on the rock that is Christ and then in the way it goes out it goes out with prudence: 'In this case I do this but..." "When Pius XII freed us from that heavy cross that was the Eucharistic fast". 12/15/2014 PALESTINE - ISRAEL
Palestinians pushing UN to end Israeli occupation by 2016
by Joshua Lapide
A draft resolution is set to be presented on Wednesday to the Security Council. Many European countries have expressed support for the recognition of a Palestinian state. Talks between Kerry Lavrov and EU foreign ministers are designed to find a shared solution. Netanyahu's reaction is one of outrage.
12/15/2014 JAPAN
Tokyo: as expected Shinzo Abe wins big
The coalition led by outgoing premier won 325 seats out of 475 or two thirds of seats needed to govern unchallenged. Experts insist the outcome is less a victory for the prime minister than a defeat for the opposition whose leader lost his seat. Now the prime minister has three years to implement his "Abenomics" restart nuclear plants and redesign the armed forces. 12/15/2014 INDIA
Indian bishop: "conversions" are a blow to democracy and human dignity
by Felix Machado*
The bishop of Vasai talks to AsiaNews about recent of 'Ghar Vapsi' (homecoming) cases orchestrated by radical Hindus to convert Christians and Muslims to Hinduism. For him "In professing their faith people express their deepest aspirations and develop what is their innermost self the inner sanctuary of their being that no one can violate."
12/15/2014 PHILIPPINES
Reproductive health law does not stop young Filipino Catholics' pro-life commitment
Two years after Congress adopted the law young Catholics in the capital launch a 'Love + Life Philippines' movement in order to explain to their peers their pro-life position and why the law is not needed. The launch took place on the feast of Our Lady of Guadalupe patroness of unborn children. 12/15/2014 HONG KONG - CHINA
Hong Kong no more occupied site. Catholics "will keep the fight for democracy"
by Victoria Ma
The Occupy Movement's last occupied site of Causeway Bay a business and shopping district was cleared by police today. Yesterday PIME fr. Franco Mella presided the Mass: "Don't be upset. We should have hope like John the Baptist who prepared the way for Jesus Christ".
12/15/2014 VIETNAM - VATICAN
The soon to be Saint Father Diep Vietnamese priest and martyr honored even by non-Christians
The Congregation for the Causes of Saints has given the green light to the cause of canonization of Father Francis-Xavier Truong Buu Diep. He sacrificed his life to defend his parishioners. Catholic and believers of other religions pray on his tomb. The memories of Cardinal Pham Minh Mân. 12/15/2014 AUSTRALIA - ISLAM
Sydney: five hostages flee café under siege. Islamic flag exhibited.
The reasons for the hostage-taking is currently unknown. Concern regarding the possible return of young Australians who went to fight for the Islamic state. There are at leas
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12/16/2014. INDIA. Christmas reconversions police in Uttar Pradesh "will stop Hindu radicals"
Security force would take "strict actions" against the organisers. The paramilitary group Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS) planned to convert 4000 Christian and 1000 Muslim families next 25th December.
New Delhi Police in India's Uttar Pradesh state have said they will not allow Hindu nationalist groups to hold a religious conversion ceremony of thousands of Muslims and Christians on Christmas Day. Mohit Agarwal senior police official in Aligarh town where the ceremony is planned said "strict action" would be taken against the organisers.
Last week the Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS) a radical hindu paramilitary group has promised to convert 4000 Christian and 1000 Muslim families to Hinduism next 25th December. Militants called the plan Ghar wapsi "returning home" and on 12th December launched a fundraising to pay it.
The Hindu hardline group Bajrang Dal has threatened to hold street protests if they are not allowed to go ahead with the ceremony and Bharatiya Janata Party (BJP) MP Yogi Adityanath has said he plans to attend it.
BJP is the ultra-nationalist hindu party in power in central government of India since last 16th May. Critics say its victory at the election gave more self-assurance to these radical outfits deemed "close" to the party.
For several months the RSS has led several Ghar wapsi ceremonies to bring people to reconvert (or "come home") to Hinduism. The last one in Agra involved about 300 Muslims all very poor migrants of Bangladeshi origin.
Many "converts" later said that they had no clue as to what was happening to them but they went through with it because they got food and financial aid.
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04/08/2009 INDIA. Thousands converting back to Hinduism: truth or propaganda? In Kalyan in Maharashtra Hindus are celebrating the "reconversion" of 1130 families. The guru Narendra Maharaj urges the faithful not to be corrupted by the Christian missionaries and calls on them to vote for the parties that defend the Hindu community. Bishop Fernandez: Christians must continue to spread the message of love and the values of the Gospel.
Mumbai. A lavish demonstration to celebrate the return to Hinduism of 1130 families who had left the traditional religion of India to become Christian. It took place in Kalyan a city in the district of Thane in the state of Maharashtra about fifty kilometers from Mumbai. A similar ceremony had taken place on April 27 2008 in Borivali in suburban Mumbai during which the return to Hinduism of 1793 new converts to Christianity was celebrated.
Several thousands of Hindu faithful participated in the ceremony in Kalyan during which the guru Jagadguru Narendra Maharaj warned those present not to let themselves be corrupted by the work of Christian missionaries and urged spiritual leaders to leave their ashrams the hermitages of Hindu tradition in order to oppose conversions. In his speech the guru also accused politicians of using Hinduism purely for electoral purposes and urged the faithful to vote for parties that defend the Hindu community.
Interviewed by AsiaNews Percival Fernandez auxiliary bishop of Mumbai said that he was perplexed by the celebration which clearly has value only as propaganda while the origin of the alleged "return converts" is unknown nor is it known to what Christian confession they are supposed to have belonged before returning to Hinduism.
"Theologically can anyone who has received Baptism in the Catholic Church be 'reconverted'?" Bishop Fernandez asks. "The seal we receive in Baptism is permanent and indelible. Isn't it? So reconversion in the theological sense is impossible." In any case the news of the ceremony in Kalyan brings up the age-old issue of conversions the object of violence toward Christian individuals and communities in the country. The massacre of Christians in Orissa is justified by fundamentalist groups as a struggle against the alleged "forced conversions" to Christianity. In some states of the Union there are anti-conversion laws that seek to block conversion from Hinduism to the Christian and Muslim faiths but not the other way around.
"Anyway there is a possibility of some Catholics getting 'reconverted' out of fear and not in reality" the bishop explains "as in the case of a family in Kandamal whose son is a priest."
In the face of the repeated accusations of proselytism and forced conversions lodged by the most intransigent wing of the Hindu community Bishop Fernandez says: "I don't think we should be worried about 'stopping' this claim. We should continue to propagate the message of love and the values of the Gospel especially by our lives and no effort on earth can stop us from evangelising through this powerful means."
03/19/2009 INDIA
Radical Hindu leader killed. Tension in Orissa
by Nirmala Carvalho
04/28/2009 INDIA
Great interest in India over Malaysian ban on converting children
by CT Nilesh
04/08/2009 TURKEY
Easter among the Muslims in the land of Saint Paul
by Luigi Padovese*
10/06/2006 INDIA
Uttar Pradesh: over 350 Indians of all castes convert to Christianity
by Prakash Dubey
11/22/2006 INDIA
Jammu: Christian convert killed by Islamic militants
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16/12/2014
AUSTRALIA-ISLAM.. TUTTI I TERRORISTI: NON SONO MALATI MENTALI PIù DI COME: POSSONO ESSERE MALATI MENTALI: LE 50 NAZIONI DI TUTTA LA LEGA ARABA! ] [ Concluso nel sangue l'assedio del Caffè Lindt a Sydney. Uccisi due ostaggi e l'attentatore un iraniano convertito dallo sciismo al sunnismo. Per il premier egli era "infatuato di estremismo" e instabile dal punto di vista mentale. La condanna del Consiglio degli imam. I timori di attentati da parte di giovani australiani simpatizzanti di al Qaeda o Isis che riotrnano in patria dopo aver combattuto in Medio oriente.
Sydney. Il Caffè Lindt nel cuore della città a Martin Place è divenuto oggi un luogo di pellegrinaggio: la gente porta fiori per ricordare a morte di due ostaggi uccisi durante il blitz delle squadre speciali che stanotte hanno messo fine all'assedio del caffè dopo oltre 16 ore. Nel blitz è stato ucciso anche l'attentatore.
La polizia ha aperto un'inchiesta sulla morte di Tori Johnson 34 anni manager del caffè e di Katrina Dawson 38 probabilmente una cliente trovatasi lì al momento del sequestro. Si indaga anche sui motivi che lo hanno spinto all'attacco.
L'autore del sequestro era Man Haron Monis (v. foto) un rifugiato iraniano con passato criminale ed estremista. Monis 50 anni si definiva un mullah un musulmano sciita che si era convertito al sunnismo. Aveva subito condanne per alcune lettere offensive inviate a famiglie di soldati australiani che avevano combattuto in Afghanistan.
Alla polizia era conosciuto perché accusato di aver collaborato all'uccisione della sua ex moglie ed era stato condannato per 40 accuse di violenze anche sessuali.
Secondo il premier Tony Abbot Monis era "infatuato di estremismo" ed era instabile dal punto di vista mentale. Egli ha cercato di "mettere sotto il manto dell'Isis le sue azioni". E' stata proprio una richiesta di Monis quella di esporre un drappo dello Stato islamico sulle finestre del caffè.
Il Consiglio nazionale degli imam in Australia hanno condannato in modo "inequivocabile l'atto criminale" di Monis.
L'Australia alleata degli Usa nella lotta contro lo Stato islamico in Siria e Iraq è in stato di allerta per possibili attacchi di giovani australiani militanti che dopo aver combattuto per al Qaeda o per l'Isis in Siria e Iraq ritornano nel Paese.
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15/12/2014
TURCHIA il nazista ERDOGAN è COERENTE CON IL CRIMINE IMPERIALISMO ISLAMICO: UMMAH SHARIAH NAZI ONU: ALLAH AKBAR MORTE AGLI INFEDELI.. INFATTI I SATANISTI MASSONI BILDENBERG USUROCRAZIA HANNO CONCESSO LORO IL DIRITTO DI ESSERE ASSASSINI SERIALI E DI NON NON AVERE IL DOVERE DI RISPETTARE I DIRITTI UMANI ECCO PERCHé ISRAELE: NON HA ARGOMENTI POLITICI E CULTURALI PER DIFENDERE IL PROPRIO DIRITTO ALLA SOPRAVBVIVENZA! ] ANZI ISRAELE è COSTRETTO A SCENDERE A PATTI CON HAMAS CHE RAPPRESENTA LA GALASSIA ISLAMICA SAUDITA JIHADISMO INTERNAZIONALE: [ Turchia raid della polizia contro giornalisti e funzionari "corrotti". Un anno dopo la "Tangentopoli turca" il presidente Erdogan attacca il movimento legato al leader spirituale Fethullah Gulen: arresti e perquisizioni contro la stampa e persino ex vertici della polizia.
Istanbul. La polizia turca ha arrestato 31 persone in una operazione contro i media nazionali. Fra gli arrestati vi sono sia giornalisti che ex poliziotti fermati nel corso di un raid avvenuto in maniera simultanea in 13 province del Paese. Quello contro il quotidiano Zaman è avvenuto ieri alle 7.15 del mattino (ora locale) mentre i sostenitori del giornale montavano la guardia davanti all'edificio: erano già circolate voci che parlavano dell'operazione. Gli agenti sono tornati negli uffici dopo circa sette ore: il direttore di Zaman Ekrem Dumanli è stato portato in una stazione di polizia dopo che gli è stato notificato l'atto di arresto.
Fra gli arrestati anche il capo del Samanylou Media Group Hidayet Karaca; un produttore; un regista e un autore televisivo. In manette persino ex poliziotti di alto livello: Tufan Erguder ex capo del Dipartimento anti-terrorismo di Istanbul e l'ex capo del Dipartimento di polizia di Hakkari.
L'Ufficio del Procuratore di Istanbul ha rilasciato un comunicato pubblico che elenca i fermi: "Gli arresti sono stati ordinati per ascoltare le testimonianze dei fermati sospettati di aver fondato e diretto un'organizzazione terroristica armata; di essere membri di questa organizzazione; di aver compiuto crimini di natura falsaria e calunniosa".
Zaman e Samanyolu sono noti per i legami con il religioso turco - ma con base negli Stati Uniti - Fethullah Gulen: questi potente e molto seguito in patria è in aperta opposizione nei confronti dell'attuale governo turco. L'esecutivo accusa il movimento ispirato da Gulen di voler organizzare un golpe: nel dicembre 2013 è scoppiato uno scandalo corruzione legato a queste accuse che ha coinvolto ministri e funzionari dello Stato.
Nel corso di tutto l'ultimo anno il governo ha portato avanti una campagna contro il leader spirituale islamico che ora vive nello Stato della Pennsylvania. Nella stampa governativa turca persino la parola "Pennsylvania" è divenuta sinonimo di "cospirazione". Erdogan presidente turco ritiene che Gulen e i suoi seguaci vogliano creare "uno Stato parallelo" e rovesciare quello guidato da lui.
Da parte loro i membri del movimento vicini al religioso definiscono questa "presunta cospirazione" come "un muro di fumo creato ad arte per coprire la corruzione dei vertici del potere inclusa la famiglia di Erdogan".
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12/15/2014. Turkey police raid against "corrupt" journalists and officials One year after Turkey's bribery scandal President Erdogan attacks the movement linked to the spiritual leader Fethullah Gulen with arrests and searches against the press and even former police chiefs.
Istanbul Turkish police have launched a media operation to detain 31 people including media figures and former police chiefs simultaneously raiding addresses in 13 provinces across the country.
The raid on daily Zaman occurred at 7.15 a.m. local time as supporters of the newspaper stood guard in front of the office building upon rumors that such an operation would take place.
Police returned to the newspaper's office at around 2.00 p.m. on Dec. 14: Zaman editor-in-chief Ekrem Dumanl? was taken to police station after being shown the notification of his detention.
As the raids were being carried out in the morning the crowd outside the Zaman offices chanted slogans and held banners reading "The free press cannot be silenced." Dumanl? also made a speech broadcast live on television defiantly calling on the police to detain him.
Samanyolu Media Group Head Hidayet Karaca and a producer scriptwriter and director were also detained as well as Tufan Ergüder the former head of the Istanbul Police Department's anti-terror branch and the former head of the Hakkari Police Department.
The Istanbul Public Prosecutor's Office has released a public statement giving the list of individuals to be detained in the operation.
"The detentions have been ordered [for the people on the list] in order to take their testimonies on charges of founding and directing an armed terror organization being a member of this organization and engaging in forgery and slander" the statement said.
Zaman and Samanyolu are known for ties to U.S.-based Muslim cleric Fethullah Gülen who has been at odds with the Turkish government particularly since last December. The government accuses the Gülen movement of trying to stage a "coup" via a large corruption probe that broke in December 2013 which included a number of former Cabinet ministers and their relatives along with many state officials.
For the past year the government has been waging a campaign against the Islamic spiritual leader Fethullah Gulen who lives in self-imposed exile in the Pocono Mountains of Pennsylvania. In the pro-government press even the word Pennsylvania has become synonymous with a conspiracy to create what is called a "parallel" state by overthrowing the elected government of Recep Tayyip Erdogan former Prime Minister and now President.
The Gulen-affiliated movement counters that these accusations are simply a smokescreen to cover up corruption in high places including the president's own family. For the past 12 months suspected Gulenists in the bureaucracy have been let go from key positions and laws enacted that will shut down a chain of university tutorial colleges affiliated to the movement.
12/27/2013 TURKEY
Prosecutor accuses Turkish government of stripping him of investigation into corruption
04/30/2014 TURKEY-USA
Erdogan calls for the U.S. to extradite the "traitor" Gulen
08/09/2014 TURKEY
Erdogan set sights on Turkish presidency after a campaign of insults
by NAT da Polis
02/27/2010 TURKEY
Pyrrhean truce between Erdogan and the Turkish army
by NAT da Polis
11/25/2010 LEBANON – TURKEY
Erdogan in Beirut a mediator on a Neo-Ottoman questION NAZI!
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Pakistan. I talebani hanno occupato una scuola militare ci sono vittime 14:13
Il prezzo del Brent è sceso al suo minimo degli ultimi cinque anni 13:44
L'UE ha concordato nuove sanzioni contro la Crimea 13:10
La Russia vorrebbe riunione su Ucraina entro la fine della settimana 12:41
Borsa di Mosca: nuovi valori storici per i tassi di cambio delle valute estere 11:45
Sidney: morte due persone 10:13
La Merkel vuole discutere il "South Stream" 9:28
La colonna con gli aiuti umanitari per il Donbass è tornata in Russia 8:52
Sidney: liberati tutti gli ostaggi 8:13
In Crimea si possono schierare armi nucleari 7:40
Stati Uniti: sconosciuto uccide 5 persone 7:10
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Almeno quattro studenti sono stati uccisi e circa 30 sono rimasti feriti durante l'assalto dei guerriglieri del movimento "Talebano" di un scuola militare nella città di Peshawar nel nord-ovest del Pakistan.
Nell'edificio potrebbero esserci 500 tra studenti e insegnanti.
La polizia ha riferito che i militari hanno aperto il fuoco contro gli aggressori.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_16/Pakistan-I-talebani-hanno-occupato-una-scuola-militare-ci-sono-vittime-4008/
Drone USA uccide un comandante militare talebano in Pakistan
3 gennaio 2013
Pakistan esplosa una bomba in un mercato
10 settembre 2012
I talebani vogliono che il Pakistan dichiari guerra all'India
28 dicembre 2012
L'ambasciata USA in Pakistan lancia l'allarme per possibili attentati terroristici
8 ottobre 2012
Attentato suicida in Pakistan: 11 vittime e 25 feriti
23 dicembre 2012
Continuano i bombardamenti dei droni USA in Pakistan
24 ottobre 2012
Sale a 26 il numero delle vittime dell'attentato in Pakistan
16 giugno 2012
I talebani pakistani minacciano la jihad per il Kashmir
Il prezzo del Brent è sceso sotto i 60 dollari al barile aggiornando il minimo dal luglio 2009 riferisce la borsa di Londra.
Alle 10:45 ora di Mosca il costo dei futures di gennaio per la qualità Brent del Mare del Nord è sceso dell'19% fino a 5993 dollari al barile. Il costo di futures di gennaio per il petrolio WTI è diminuita del 12% fino a $ 55 per barile.
Gli esperti spiegano il calo dei prezzi mondiali del petrolio con i timori degli investitori che i produttori del petrolio di scisto negli Stati Uniti aumenteranno la produzione.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_16/Il-prezzo-del-Brent-e-sceso-al-suo-minimo-degli-ultimi-cinque-anni-1450/
Le nuove restrizioni dell'UE nei confronti della Crimea sono state concordate e dovranno entrare in vigore prima del vertice della comunità il 18-19 dicembre ha riferito il capo della diplomazia europea Federica Mogherini dopo una riunione del Consiglio per gli Affari Esteri tenutasi ieri.
Ha evidenziato che l'introduzione delle nuove sanzioni richiederà un ulteriore lavoro tecnico ma Bruxelles si è impegnata nel suo obiettivo di porle in vigore attraverso la procedura scritta prima della riunione del Consiglio Europeo.
Le nuove sanzioni prevedono restrizioni per le imprese europee nell'investire nell'economia della Crimea e nella partecipazione nel settore turistico della penisola.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_16/LUE-ha-concordato-nuove-sanzioni-contro-la-Crimea-7272/
12 maggio 22:06
Mosca critica l'Europa: non oggettiva nella ricerca soluzione crisi ucraina
La UE mina la sua credibilità come partner e mette in dubbio la pretesa di oggettività per la ricerca di una soluzione alla crisi in Ucraina.
Lo hanno affermato oggi al ministero degli Esteri russo.
La diplomazia russa ritiene che la UE debba tenere conto dei risultati del referendum svoltosi nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Inoltre risulta necessario cooperare affinchè la volontà del popolo sia presa in considerazione nel dialogo tra i rappresentanti di Kiev e le regioni del sud-est dell'Ucraina.
Il Consiglio dell'Unione Europea per gli Affari Esteri ha incluso 13 persone nella "blacklist" dei soggetti sanzionati della UE perchè ritenuti responsabili della destabilizzazione della situazione in Ucraina. Inoltre i ministri degli Esteri dei Paesi europei hanno deciso di congelare i beni di 2 imprese di Sebastopoli e della Crimea.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_12/Mosca-critica-lEuropa-non-oggettiva-nella-ricerca-soluzione-crisi-ucraina-8095/
Italiano 13 maggio 03:30
La Russia non avrà dall'EU né dalle sue Istituzioni "Democratiche" Internazionali alcun supporto utile alla risoluzione del problema Ucraino. L'Europa massonica è complice dei sionisti Americani per la instaurazione di un fronte di instabilità ai confini della Russia attraverso il quale eroderne con attacchi concertati la capacità economica e indebolita ed isolata internazionalmente assoggettarla alle politiche cui attualmente è rovinosamente sottoposta la popolazione Europea. E' bene che la Russia alzi il tono della sua consapevolezza di grande potenza militare e commerciale ed eluda il gioco sconsiderato e temporeggiatore di un Occidente ipocrita e di colluso con i Poteri sconsiderati della massoneria sionista e anglo-Americana. E' opportuno inoltre che richiami la Cina al superamento della sua tradizionale politica mercantile con un passo deciso verso la Geopolitica necessaria al suo status di potenza ancora poco evoluta sotto il profilo politico e militare. La Cina deve rapidamente dotarsi di una statura politica di livello capace di rispondere con il linguaggio appropriato alle strategie dell'Occidente che presto costituirà per essa una minaccia. E' solo questione di tempo ma questo avverrà. E' quindi fondamentale nel suo stesso prossimo futuro interesse che rompa l'isolazionismo Russo a fronte di un Occidente estremamente agguerrito falso supremativo e guerrafondaio con una presa di posizione decisa riguardo alla questione Ucraina correndo anche il rischio Tibetano che dovrà giocarsi su un altro tavolo. Questo avrebbe un impatto fortissimo sulla accolita delinquenziale euro-americana e sicuramente ne spiazzerebbe decisamente tutto lo schieramento. E' anche importante che eserciti una forte pressione politico-economica sul Giappone uno degli attori del G7 per aprire una breccia nello schieramento occidentale che certamente avrebbe l'effetto di una forte lacerazione particolarmente relativa alle politiche già in atto di una prossima destabilizzazione cinese nell'area del mercato centro-estremo orientale tormentata dagli appetiti dei Paese emergenti di quell'area tra cui il mai sopito sciovinismo rinascente con Abe del Giappone filo-Americano.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_05_12/Mosca-critica-lEuropa-non-oggettiva-nella-ricerca-soluzione-crisi-ucraina-8095/
Il Cremlino rispetta il referendum dell'Ucraina sud-orientale
12 maggio
La UE è pronta a rafforzare le sanzioni contro Mosca
12 maggio
Ucraina Putin commenterà referendum dopo pubblicazione dati definitivi
12 maggio
Mosca difende il diritto dell'Ucraina orientale all'autodeterminazione
12 maggio
La Crimea pronta a sostenere la battaglia autonomista dell'Ucraina sud-orientale
7 aprile
L'Unione Europea vuole una conferenza sull'Ucraina in tempi brevi
12 maggio
"L'offensiva di Kiev ad est può diventare una catastrofe per l'Ucraina"
1 maggio
Gli osservatori russi del referendum rinunciano a recarsi a Lugansk e Donetsk
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Mosca spera che la riunione trilaterale del gruppo di contatto sulla risoluzione dell'Ucraina avrà luogo entro la fine della settimana. Lo ha detto il vice Ministro degli Esteri russo Grigory Karasin.
"Vorrei che avvenisse. La cosa più importante è che venga espresso il consenso di tutte le parti coinvolte: Kiev Lugansk e Donetsk" ha detto. Precedentemente le autoproclamatesi Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk avevano espresso la loro disponibilità a negoziare nel formato di Minsk.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_16/La-Russia-vorrebbe-riunione-su-Ucraina-entro-la-fine-della-settimana-6378/
Lunedì secondo la Borsa di Mosca l'euro è salito a 7787 rubli il dollaro ha raggiunto un punto di 6245 rubli. Il rublo si indebolisce a causa del calo dei prezzi del petrolio.
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Sidney: morte due persone. Durante l'assalto al caffè Lindt di Sidney sono rimaste uccise due persone. Tra le vittime presumibilmente il sequestratore che ha tenuto le persone in ostaggio per oltre 16 ore riferisce l'Associated Press.
Tre persone sono rimaste gravemente ferite. Al momento non si hanno informazioni più dettagliate. In precedenza era stato individuato l'autore del sequestro. Secondo il canale televisivo australiano è l'iraniano Haron Monis arrivato in Australia nel 1996. L'iraniano è stato due volte condannato ed aveva una sospensione condizionale della pena.
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_16/Sidney-morte-due-persone-6143/
Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha sostenuto la prosecuzione dei negoziati con la Russia in materia di energia in Europa. In particolare sulla costruzione del gasdotto "South Stream".
Ha dichiarato questo durante la conferenza stampa dopo il suo incontro con il Primo Ministro bulgaro Boyko Borisov. Ha ricordato che tra l'Occidente e la Russia sono già stati firmati molti contatti. Tutte le questioni aperte sul progetto ha detto devono essere accuratamente discusse. La Merkel ha anche detto che da parte europea non c'è stata una rinuncia al "South Stream".
http://italian.ruvr.ru/news/2014_12_16/La-Merkel-vuole-discutere-il-South-Stream-9434/
Sconfitti i taglialingue Magdi Allam è prosciolto "Non è islamofobo". Sconfitti i taglialingue Magdi Allam è prosciolto
"Prosciolto". Vittoria! Per il Consiglio di disciplina dell'Ordine nazionale dei giornalisti non sono colpevole di "islamofobia". È una vittoria della libertà d'espressione promossa coraggiosamente dal Giornale. È una vittoria di tutti gli italiani a cui i taglialingue nostrani ed islamici avrebbero voluto vietare la critica all'islam come religione.
Per ora ho ricevuto ieri per il tramite del mio avvocato Gabriele Gatti solo due righe in stile-telegramma: "Comunicasi che il Consiglio Disciplina Nazionale nella seduta del 10 dicembre 2014 lo ha prosciolto. Segue notifica del provvedimento". È innanzitutto una cocente sconfitta dell'Ordine dei giornalisti e del suo presidente Enzo Iacopino che sono stati costretti ad auto-sconfessarsi dopo aver fatto propria l'accusa di "islamofobia" aggiungendoci altre accuse ridicole come l'aver "violato l'obbligo di esercitare la professione con dignità e decoro" "non aver rispettato la propria reputazione" "aver compromesso la dignità dell'Ordine professionale" "non aver rafforzato il rapporto di fiducia tra la stampa e i lettori".
In questa vicenda che rappresenta un gravissimo attentato alla libertà d'espressione Iacopino farebbe bene a dimettersi. E la smetta di pararsi dietro ai formalismi cercando di far apparire il "Consiglio di disciplina" come un organo autonomo rispetto all'Ordine dei giornalisti. Com'è possibile che sul profilo Facebook dell'avvocato che ha presentato l'esposto e poi il ricorso all'Ordine nazionale presieduto da Iacopino tra gli ultimi 16 post ben 5 sono di Iacopino evidenziati da commenti elogiativi: "Il bellissimo post del presidente dell'Ordine dei Giornalisti" "Ancora una lezione dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti" "Leggete questo bello e coraggioso post del presidente dell'Ordine dei Giornalisti"? È solo una coincidenza che nel 2010 Iacopino scrisse la prefazione al libro di Angela Lano "Verso Gaza in diretta dalla Flottila" e sempre lo stesso avvocato dei militanti islamici difese l'autrice in tribunale da chi l'aveva duramente criticata? Il mio proscioglimento è ovviamente una sconfitta per la strategia dei militanti che vorrebbero imporci il divieto assoluto di criticare l'islam Allah il Corano Maometto la sharia il jihad la poligamia le bambine ridotte a schiave sessuali la lapidazione degli adulteri l'impiccagione degli omosessuali la decapitazione degli infedeli e l'uccisione degli apostati così come vorrebbero che accettassimo acriticamente le moschee le scuole coraniche i tribunali sharaitici le banche e gli enti assistenziali islamici.
Lo straordinario risultato dell'Ordine dei giornalisti che si auto-sconfessa si è avuto innanzitutto grazie alla condivisione e solidarietà del direttore Alessandro Sallusti e delle prestigiose firme del Giornale che hanno anche concorso alla scrittura del libro "Non perdiamo la testa. Il dovere di difenderci dalla violenza dell'islam". Importante è stata la solidarietà espressa da giornalisti di diverse testate tra cui Libero Corriere della Sera e Repubblica. Fondamentale è stata la disapprovazione nei confronti di Iacopino espressa da Bruno Tucci ex presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio da Franco Abruzzo ex presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia e dal magistrato Guido Salvini. Determinante è stata la memoria difensiva stesa magistralmente dall'avvocato Gabriele Gatti che ha confutato il fondamento legale del reato di islamofobia ha sostenuto la legittimità della critica alla religione sottolineando che il vilipendio non è assoluto ma in riferimento alle persone che l'articolo 19 della Costituzione non tutela la religione ma la libertà dei singoli di professarla infine ha sottolineato il fatto che l'Ordine dei giornalisti confonde tra il diritto di critica che è assolutamente lecito e il diritto di cronaca che io non ho mai violato. In parallelo Gatti facendo riferimento ai comportamenti dell'avvocato degli islamici che mi ha denunciato ha evidenziato che "sorge il dubbio che la sua battaglia non sia per la legalità ma per eliminare – in senso figurativo – Magdi Cristiano Allam considerato non un avversario bensì un nemico un nemico che non deve parlare".
Dal canto mio che si dimetta o meno Iacopino proseguirò la mia battaglia di civiltà per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti un residuato del fascismo. Così come proseguirò costi quel che costi la mia missione contro i nostri aspiranti carnefici i taglialingua islamici che vorrebbero ridurre a schiavi di Allah l'intera umanità. Almeno per ora possiamo gridarlo forte: l'islamofobia non passerà! di Magdi Cristiano Allam 14/12/2014
http://www.ioamolitalia.it/editoriale/sconfitti-i-taglialingue-magdi-allam-e-prosciolto--non-e-islamofobo.html
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SALVIAMO GLI ITALIANI
Siamo in guerra. È la terza guerra mondiale. Una guerra finanziaria. Ma anche una guerra relativista. Che sta devastando l'economia reale e ci sta spogliando della certezza di chi siamo. Con l'obiettivo di ridurci a semplici strumenti di produzione e consumo della materialità in un mondo governato dalla dittatura dei poteri imprenditoriali e finanziari nel contesto di una umanità meticcia azzerando le radici le identità i valori le regole e la civiltà.

NO EURO
Liberiamo l'Italia dalla schiavitù dell'euro dall'ingiustizia del signoraggio monetario dall'inganno del debito pubblico creato dalle banche dalla dittatura della finanza speculativa globalizzata. Riscattiamo la sovranità monetaria e nazionalizziamo la Banca Centrale d'Italia. Quindi no all'euro no all'austerità no al Fiscal Compact no al Mes no al Patto di stabilità no al Pareggio di bilancio iscritto nella Costituzione che ci costringono a sottrarre annualmente 75 miliardi di euro dal fabbisogno interno per corrispondere a dei parametri relativi al rapporto deficit-Pil e debito-Pil nonché al pareggio di bilancio privi di fondamento scientifico e sconfessati dall'esperienza.

NO ALLA DITTATURA EUROPEA
Io amo l'Italia è favorevole all'uscita dell'Italia da questa Unione Europea che complice la nostra classe politica ci impone l'80% delle leggi nazionali che sono la semplice trasposizione di direttive e risoluzioni impregnate di relativismo materialismo buonismo soggettivismo giuridico multiculturalismo e islamicamente corretto. In questo contesto lo Stato viene del tutto delegittimato e svuotato della sovranità legislativa e nazionale in aggiunta alla totale perdita della sovranità monetaria.

FEDERALISMO DEI COMUNI AUTONOMI E REPUBBLICA PRESIDENZIALE
Al centro della riforma dello Stato i Comuni autonomi sul piano amministrativo e finanziario uniti da un vincolo confederale che si rapportano direttamente con uno Stato più forte credibile ed efficiente retto da una Repubblica Presidenziale in cui il capo dello Stato eletto direttamente dagli italiani assume il potere esecutivo corrispondendo al capo del Governo. Liberiamo l'Italia dallo Stato padrone-ladrone eliminando gli Enti inutili e onerosi (Senato Regioni Province Municipalizzate Partecipate) e dalla dittatura della partitocrazia consociativa.
Io amo l'Italia vuole la fine dello Stato padrone ladrone vessatorio e corrotto che finisce per diventare il principale nemico dei cittadini delle famiglie delle imprese e delle comunità locali.

COSTITUENTE PER RIFORMARE LO STATO
Sì a una Costituente per la riforma della classe e della cultura politica affinché siano finalizzati a conseguire il bene comune. Liberiamo l'Italia dalla partitocrazia che ha mercificato del potere gestendolo in modo consociativo mettendo al centro i cittadini i valori le regole e il bene comune

TASSA UNICA COMUNALE AL 20%
Tassa unica con una sola aliquota al 20% da corrispondere ai Comuni
Liberiamo l'Italia dal furto legalizzato di uno Stato ladrone e carnefice che ci dissangua con il più alto livello di tassazione al mondo costringendo gli imprenditori all'evasione fiscale e al lavoro nero per poter sopravvivere. Abbattendo drasticamente i costi dello Stato si potrà pervenire ad una tassa unica al 20% da corrispondere ai Comuni che devolveranno una quota allo Stato per la solidarietà e sussidiarietà nazionale.

LO SVILUPPO AGLI IMPRENDITORI
Affidare lo sviluppo e favorire gli imprenditori privati italiani che operano nell'ambito dell'economia reale e reinvestono gli utili in Italia. Mettiamo gli imprenditori nella miglior condizione possibile per svolgere il ruolo di protagonisti dello Sviluppo. Liberiamo l'Italia dalla catastrofe dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il denaro pubblico vessato i cittadini offerto servizi inadeguati. Tuteliamo le imprese e i prodotti italiani in Italia e nel mondo.

TURISMO TERRA TECNOLOGIA
Liberiamo l'Italia dalla gabbia ideologica della competizione globalizzata e investiamo nel patrimonio ambientale culturale e umano

AUTONOMIA ENERGETICA E ALIMENTARE
Indipendenza energetica investendo nelle fonti energetiche pulite sicure e rinnovabili compreso il riciclaggio dei rifiuti e nel trasporto non inquinante economico sicuro ed efficiente. Liberiamo l'Italia dalla schiavitù del petrolio e del gas che inquinano l'ambiente e nuocciono alla salute. Liberiamo l'Italia dai poteri automobilistici e petroliferi forti Fiat ed Eni in testa che hanno lucrato alle spalle degli italiani congestionato le città inquinato l'ambiente e peggiorato la qualità della vita

TUTELA E MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO NAZIONALE
Un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio nazionale è l'investimento migliore per tutelare e valorizzare il nostro principale patrimonio l'ambiente che custodisce il nostro ineguagliabile patrimonio culturale e accoglie il patrimonio umano che ha espresso eccellenze in tutte le attività. E' questo il nostro nuovo Piano Marshall capace di favorire la piena occupazione e stabilità lavorativa

LAVORO PER TUTTI = DOVERE PER TUTTI
In Italia è possibile conseguire il traguardo della piena occupazione affermando il principio che il lavoro è un dovere prima ancora di essere un diritto e che ad ogni compenso deve corrispondere una prestazione lavorativa. Il lavoro per tutti diventerà realtà quando corrisponderà al dovere per tutti. Liberiamo l'Italia dalla cultura sindacale che predica il diritto al lavoro e produce disoccupazione.

PIU' FIGLI ITALIANI
Liberiamo l'Italia dal suicidio-omicidio demografico promuovendo la famiglia naturale dalla deriva del relativismo sostenendo la maternità attraverso congrui sussidi e agevolazioni riconoscendo il valore economico del lavoro domestico favorendo la natalità degli italiani e diffondendo la cultura della vita.

SCUOLA CHE GARANTISCE IL LAVORO
La riforma della scuola che renda i giovani "Protagonisti del presente". Liberiamo l'Italia dalla cultura dell'istruzione statalista relativista buonista che sforna diplomati incompetenti irresponsabili e disoccupati

DIGNITA' AD ANZIANI DISABILI AMMALATI
Una riforma della Sanità pubblica che garantisce il diritto alla salute di tutti mantiene la Tessera sanitaria per tutti è regolamentata dallo Stato e gestita dagli imprenditori privati. Liberiamo l'Italia dalla malasanità che danneggia la salute e sperpera i soldi dei cittadini

LAVORO CASA SCUOLA PENSIONI SUSSIDI: PRIORITA' AGLI ITALIANI
Prima gli italiani nell'assegnazione di posti di lavoro case popolari scuole pensioni e sussidi sociali. Affermiamo con orgoglio il principio che gli italiani hanno il diritto di godere di una vita dignitosa nella nostra "casa comune"

GRATIS RICICLAGGIO RIFIUTI URBANI ACQUA CORRENTE POTABILE AMBIENTE PULITO COPERTURA WI-FI
Disponibilità gratuita di acqua potabile ambiente pulito e copertura rete Internet in quanto servizi vitali

LA RESPONSABILITA' CIVILE E PENALE DEI MAGISTRATI
La legge deve essere uguale per tutti compresi i magistrati che al pari di tutti i cittadini devono avere la responsabilità civile e penale per gli atti commessi nell'esercizio della loro funzione. Vogliamo una Giustizia indipendente che non si sostituisca né al potere politico né al potere legislativo. Liberiamo l'Italia dalla dittatura della magistratura golpista che cambia i governi a suon di dossier-bomba ad orologeria e del linciaggio mediatico

INFORMAZIONE CORRETTA E RESPONSABILE
Liberiamo l'Italia da un sistema della comunicazione che mistifica la realtà favorisce il degrado sociale e pratica il linciaggio mediatico degli imputati

PRIORITA' ALLA SICUREZZA DELLO STATO
Priorità alla sicurezza dello Stato. Concentriamo le risorse nell'efficienza delle forze dell'ordine per fronteggiare le minacce interne. Razionalizzare l'organizzazione delle Forze Armate finalizzandole alla difesa della frontiera nazionale. Liberiamo l'Italia dagli oneri delle missioni internazionali infruttuose e salviamo la vita dei nostri militari inutilmente a rischio

STOP ALL'IMMIGRAZIONE
Liberiamo l'Italia dall'ideologia del buonismo che lede i nostri interessi e affermiamo una politica dell'integrazione con regole precise finalizzate al bene comune. Diamo vita a un nuovo Ministero dell'Identità nazionale Cittadinanza Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo

NO MOSCHEE
Stop alla costruzione di nuove moschee per salvaguardare la nostra civiltà laica e liberale dalla minaccia islamica. Liberiamo l'Italia dall'ideologia del relativismo e prendiamo atto che pur nel rispetto dei musulmani come persone dobbiamo difenderci dall'islam in quanto religione incompatibile con la nostra civiltà
Io amo l'Italia vuole un'immigrazione regolamentata sulla base delle nostre necessità effettive degli oneri economici e sociali sostenibili della condivisione da parte degli immigrati dei valori assoluti e universali della sacralità della vita della pari dignità tra uomo e donna della libertà di scelta compresa la libertà religiosa del rispetto delle regole della civile convivenza che si sostanziano di diritti e doveri.
Io amo l'Italia s'impegna a far rispettare la legge anche nei confronti dei clandestini e degli irregolari che tentano di entrare o risiedono comunque in Italia in modo illegale decretando l'immediata espulsione come sanzione per il reato di tentativo di ingresso illegale o di soggiorno illegale. La legge deve essere uguale per tutti quindi anche per loro.
Io amo l'Italia riconosce sostiene ed è orgogliosa della verità storica delle radici giudaico-cristiane che unitamente all'eredità della filosofia greca e del diritto romano al contributo del pensiero illuminista e della cultura umanista hanno consentito l'affermazione della civiltà laica e liberale dell'Europa.
Consideriamo una minaccia alla nostra civiltà laica e liberale l'avvento al potere di regimi integralisti estremisti e terroristi islamici sulla sponda meridionale ed orientale del Mediterraneo in aggiunta alla diffusione del radicalismo islamico nel cuore dell'Europa forte di una fitta rete di moschee scuole coraniche enti assistenziali e finanziari islamici tribunali che emettono sentenze sulla base della sharia la legge coranica.
Nel doveroso rispetto da parte delle autorità politiche della libertà di coscienza di ciascun individuo Io amo l'Italia difende il principio di territorialità della legge senza concessioni all'ideologia del multiculturalismo e senza deroga alcuna verso atti usi e costumi degli immigrati e degli autoctoni convertiti nel nome del rispetto di vere o presunte specificità religiosi o culturali che devono uniformarsi alla legislazione vigente italiana al pari degli autoctoni.
Io amo l'Italia nella convinzione che i musulmani come persone debbano essere rispettati e amati come qualsiasi altra persona sostiene tuttavia che noi italiani non possiamo e non dobbiamo rinunciare al diritto-dovere di usare la ragione per entrare nel merito dei contenuti del Corano del pensiero e della vita di Maometto della sharia ovvero dei pilastri dell'islam prendendo atto che i musulmani come persone possono essere moderati ma che l'islam come religione non è affatto moderata perché oggettivamente risulta in flagrante contraddizione con i diritti fondamentali della persona internazionalmente riconosciuti.
Io amo l'Italia vuole il blocco nella costruzione di nuove moschee in Italia nonché l'accertamento che le moschee esistenti operino nel pieno rispetto delle nostre leggi nella condivisione dei valori non negoziabili alla vita alla dignità e alla libertà religiosa. In ogni caso la presenza di una nuova moschea non potrà avverarsi senza il consenso della cittadinanza residente attraverso l'istituto democratico del referendum.
Io amo l'Italia afferma in particolare il divieto assoluto di legittimare la sharia di promuovere e consentire l'applicazione nel territorio nazionale del diritto islamico in quanto suscettibile di attentare ai valori fondanti dell'Ordinamento italiano a partire dalla sacralità della vita di tutti ai principi della libertà di scelta religiosa compresa la libertà di un musulmano di convertirsi ad altra religione o credo senza essere automaticamente condannato a morte per apostasia e della pari dignità tra l'uomo e la donna di fronte alla legge riconosciuti dalle tradizioni giuridiche occidentali. Al riguardo Io amo l'Italia chiede l'immediata abrogazione per legge dell'obbligo prescritto dai Paesi musulmani della conversione all'islam del cittadino italiano che vuole sposare una immigrata musulmana.
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La libertà religiosa nel mondo islamico. I casi di Marocco e Tunisia
Islam-s Newsletter
L'intellettuale tunisino Mohammed Charfi nel suo saggio Islam et liberté. Le malentendu historique commentando il versetto 256 della sura coranica La vacca che recita "Non c'è costrizione nella fede"[1] ha scritto:
"Con parole divine così chiare ci si sarebbe aspettati che gli ulema costruissero una bella teoria della libertà di coscienza. Ma così non è stato. Al contrario ci hanno trasmesso una serie di regole che attentano alla libertà di coscienza sia dei musulmani che delle genti del Libro e degli altri."[2]
Dopo avere ribadito che il diritto islamico è un'elaborazione umana una codifica nei secoli delle fonti del diritto ovvero del Corano e della Tradizione Charfi conclude che "per numerosi aspetti la sharia è stata costruita dagli uomini contro i principi coranici"[3]. Quanto alla libertà di culto sottolinea che "lo statuto islamico delle minoranze è complesso. E' fatto di tolleranza notevole per l'epoca e di discriminazioni inaccettabili oggi"[4]. Viene ribadita la triste condizione dei copti in Egitto che pur essendo presenti sul territorio da ben quattordici secoli prima della conquista islamica si vedono attualmente costretti ad abbandonare il paese in quanto vittime di una persecuzione continua[5]. Ultimo ma non meno importante Charfi denuncia che "l'idea più disastrosa che hanno avuto gli ulema la loro invenzione più orribile e che è oggi la principale tara della sharia è quella di avere eretto l'apostasia a infrazione punita con la punizione estrema la pena di morte."[6]
Ne consegue che nel mondo islamico la questione della libertà religiosa costituisca uno degli argomenti dirimenti nel dibattito circa il rapporto tra l'islam e i diritti umani. Sin dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 la libertà religiosa ha rappresentato uno degli scogli principali per la ratifica del documento da parte degli Stati a maggioranza islamica.
L'articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo afferma che "ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare isolatamente o in comune e sia in pubblico che in privato la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento nelle pratiche nel culto e nell'osservanza dei riti."
Ebbene già nel 1948 l'Arabia Saudita non aderì alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ritenendola per molti aspetti in contrasto con i dettami dell'islam. Le motivazioni ufficiali di tale rifiuto sono state raccolte in un Memorandum del governo saudita dal quale emerge una posizione ultra-conservatrice nel rifiutare l'adesione al documento internazionale:
"Il diniego da parte del nostro stato non significa affatto indifferenza nei riguardi degli obiettivi che questi documenti [cioè le carte internazionali] si propongono di perseguire cioè la dignità dell'uomo [...] il nostro rifiuto significa piuttosto la volontà irremovibile di proteggere garantire e salvaguardare la dignità dell'uomo [...] in virtù del dogma islamico rivelato da Dio e non in virtù di legislazioni ispirate da considerazioni materialiste e perciò soggette a continui cambiamenti"[7].
A queste obiezioni di fondo seguono poi tre riserve specifiche che giustificano ulteriormente il rifiuto. Nella fattispecie si esprime il diniego del Regno Saudita ad ammettere il matrimonio della donna musulmana con il non musulmano ad ammettere la possibilità per il musulmano di cambiare religione ovvero di riconoscere il diritto alla libertà di coscienza e ad ammettere la liceità dei sindacati per i lavoratori. Due riserve su tre riguardano la libertà di religione. Inoltre la prima conferma quanto sostenuto da Ann Elizabeth Meyer ovvero che nel mondo islamico "le questioni relative alla libertà religiosa e quelle relative alla condizione della donna sono strettamente connesse"[8].
Nella stessa circostanza anche l'Egitto e altri paesi arabi espressero riserve riguardo agli articoli concernenti la libertà di religione e di coscienza e alla libertà di matrimonio indipendentemente dall'appartenenza religiosa sulla base del fatto che erano in contrasto con la sharia.
In seguito nel 1990 al Cairo la XIX Conferenza islamica dei ministri degli Esteri ha approvato quella che è nota come la Dichiarazione del Cairo sui Diritti Umani nell'islam[9]. Qui all'articolo 1.a si legge quanto segue:
"Tutti gli esseri umani formano una famiglia i cui membri sono uniti dalla sottomissione a Dio e dal fatto di essere tutti discendenti di Adamo. Tutti gli uomini sono uguali dal punto di vista della dignità umana e dell'adempimento dei doveri e delle responsabilità senza alcuna discriminazione di razza colore lingua sesso religione appartenenza politica condizione sociale o altro. La vera fede garantisce un accrescimento di tale dignità sulla via dell'umana perfezione."
Apparentemente viene garantita la libertà di culto tuttavia all'articolo 10 si afferma che "l'islam è la religione naturale dell'uomo. Non è lecito sottoporre quest'ultimo a una qualsivoglia forma di pressione o approfittare della sua eventuale povertà o ignoranza per convertirlo a un'altra religione o all'ateismo" negando quindi la possibilità di conversione.
Ebbene il 30 giugno 2000 le nazioni dell'Organizzazione della Conferenza Islamica che di recente ha cambiato la propria denominazione in Organizzazione per la Cooperazione Islamica hanno ufficialmente deciso di ratificare la Dichiarazione del Cairo.
Le critiche mosse al documento soprattutto per quanto concerne la questione della libertà religiosa hanno spinto all'elaborazione nel 1994 della Carta Araba dei Diritti dell'Uomo della Lega degli Stati Arabi[10] dove l'articolo 2 ricalcando l'articolo 1 della Dichiarazione del Cairo recita:
"Tutti gli Stati firmatari della presente Carta s'impegnano a garantire a ogni persona che si trovi sul loro territorio e sottoposta alla loro autorità di godere di tutti i diritti e libertà indicati in questa Carta senza distinzione di razza di colore di sesso di lingua di religione di opinione politica di origine nazionale o sociale di ricchezza di nascita o di altra condizione senza nessuna discriminazione tra uomini e donne."
Negli articoli seguenti per la precisione agli articoli 26 e 27 si dettagliano maggiormente le posizioni circa la libertà di religione:
"Art. 26. È garantita la libertà di credo pensiero e opinione a tutti gli individui.
Art. 27. Ogni individuo qualunque sia la religione a cui appartiene ha il diritto di praticare i propri riti religiosi; inoltre ha il diritto di esprimere il proprio pensiero con la parola con la pratica o con l'insegnamento senza pregiudizio dei diritti altrui; non potranno essere poste restrizioni alla libertà di credo di pensiero e di opinione se non sono previste dalla legge."
E' evidente che essendo la maggior parte dei paesi membri della Lega araba[11] membri al contempo dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica[12] ci si trova innanzi a una sorta di schizofrenia che vede queste nazioni oscillare tra l'adesione a una organizzazione internazionale che fa prevalere l'islamicità e l'adesione all'organismo internazionale fautore dell'arabicità. La stessa schizofrenia è quella si osserva negli stessi paesi nel momento in cui tendono a una laicizzazione o a un adeguamento alle convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo pur desiderando non venire meno ai precetti islamici[13].
La scelta di analizzare la libertà religiosa in Marocco e Tunisia è dovuta a due ragioni principali. La prima risiede nel fatto che si tratta di due paesi della sponda sud del Mediterraneo che rappresentano modalità diverse di coniugare l'islam religione di Stato con la necessità di legiferare nel senso moderno del termine. La seconda ragione è legata al fatto che sono i primi due paesi a maggioranza islamica da cui provengono gli immigrati residenti in Italia. In base ai dati del bilancio demografico nazionale stilato dall'Istat al 31 dicembre 2009 risultano residenti nel nostro paese 431.529 marocchini e 103.678 tunisini [14].
E' universalmente ammesso che l'islam non è una realtà omogenea non è un monolite. Gli effetti di sostrato l'appartenenza a diverse scuole del diritto islamico ma soprattutto la mancanza di un'Autorità che conferisca una lettura univoca delle fonti della religione islamica fanno sì che l'approccio alla religione sia dal punto di vista del culto personale sia dal punto di vista ufficiale differisca totalmente da un paese all'altro[15].
Come si è già avuto modo di affermare Marocco e Tunisia sono realtà sostanzialmente diverse anche se le costituzioni di entrambi paesi dichiarano l'islam religione di Stato. E' comunque lecito domandarsi fino a che punto un riconoscimento costituzionale dell'islam abbia significato pratico e non rappresenti soltanto un vuoto dogma programmatico. Ciononostante l'ancoraggio alla dogmatica islamica in una costituzione significa quantomeno un preciso obbligo del potere politico a non opporsi in modo eclatante ai principi dell'islam. Sulla scia comunque della sempre maggior reislamizzazione dell'area i principi costituzionali relativi all'islam acquistano tuttavia una nuova dimensione e all'islam spetta un peso maggiore in tutti gli ambiti della vita.
In Marocco il legame con l'islam non è solo costituzionale. Dal 1957 è una monarchia il cui sovrano Mohammed VI al pari di Abd Allah II di Giordania vanta una discendenza diretta da Maometto. Il monarca marocchino si fregia inoltre del titolo di amir al-mu'minin ovvero "principe dei credenti" che in base all'articolo 41 della nuova costituzione "veglia al rispetto dell'islam. E' garante del libero esercizio dei culti. Presiede il Consiglio superiore degli ulema incaricato di studiare le questioni che gli vengono sottoposte […] sulla base dei principi dei precetti e dei disegni tolleranti dell'islam."[16] L'islam ha quindi in Marocco un garante nella persona del monarca.
Per venire alla questione della libertà religiosa all'articolo 3 della nuova costituzione si dichiara che "l'islam è la religione di Stato che garantisce a tutti il libero esercizio dei culti". Ebbene in Marocco attualmente la popolazione è rappresentata al 987% da musulmani all'11% da cristiani e allo 02% da ebrei[17]. A riguardo di quest'ultima comunità vale la pena ricordare che viene persino menzionata nel Preambolo laddove si afferma che l'unità dello Stato del Marocco è "nutrita e arricchita dagli affluenti africano andaluso ebraico e mediterraneo" a ribadire l'appartenenza della cultura ebraica al sostrato marocchino. Non a caso anche nel Codice della Famiglia riformato nel 2004 si dichiara all'articolo 2 che "i marocchini di confessione ebraica sono sottomessi alle regole dello Statuto personale ebraico marocchino"[18].
Nello stesso articolo si sottolinea – ai punti 3 e 4 – che i dettami enunciati si applicano "a qualsiasi relazione tra due persone qualora una delle due sia marocchina" e "a qualsiasi relazione tra due persone di nazionalità marocchina qualora una delle due sia musulmana". Evidenziando quindi che pur garantendo il libero esercizio dei culti il Regno del Marocco in presenza di due cittadini marocchini di fede diversa privilegia quello di fede musulmana. In base a questa logica lo stesso Codice al Capitolo II relativo agli "Impedimenti temporanei" al matrimonio al punto 4 dell'articolo 39 vieta "il matrimonio di una musulmana con un non musulmano e il matrimonio di un musulmano con una non musulmana a meno che non appartenga alle Genti del libro". Questo punto è all'origine di numerosi casi nel nostro paese di donne marocchine che volendo contrarre un matrimonio civile con un cittadino italiano si sono viste negare il nullaosta dal proprio consolato in mancanza di un certificato di conversione all'islam del futuro marito[19].
Un ulteriore contributo nello studio della libertà religiosa in Marocco proviene dal Codice penale di questo paese. Dagli articoli 220 e 222 si evince che l'affermazione costituzionale della libertà dei culti è limitata alla componente musulmana della popolazione. L'articolo 220 esordisce in modo generico quando recita:
"Chiunque tramite violenza o minacce ha costretto o ha impedito a più persone l'esercizio di un culto o d'assistere all'esercizio di questo culto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con un'ammenda da 200 a 500 dirham."
Ma poi prosegue vietando ogni sorta di proselitismo diretto o indiretto:
"E' punito con la stessa pena chiunque utilizzi dei mezzi di seduzione con lo scopo di fare vacillare la fede di un musulmano o di convertirlo a un'altra religione sia sfruttandone la debolezza o i bisogni sia utilizzando a questo fine gli istituti d'insegnamento di salute asili o orfanotrofi. In caso di condanna la chiusura dell'istituto che è stato utilizzato per commettere il reato può essere ordinata sia definitivamente sia per una durata che non può superare i tre anni."
Il Rapporto 2010 sulla Libertà religiosa nel mondo elenca infatti un numero significativo di espulsioni di religiosi dal Marocco: il 29 marzo 2009 quando cinque missionari evangelici sono stati interrogati ed espulsi; il 4 dicembre 2009 l'arresto di 17 cristiani marocchini e stranieri accusati di avere svolto attività di evangelizzazione; il 5 febbraio 2010 è stato espulso un missionario evangelico e nel marzo dello stesso anno decine di cristiani sono stati espulsi.[20] Nell'ottobre 2008 è stato tra l'altro pubblicato un elenco di "nemici dell'islam moderato" da parte dell'istituzione religiosa Dar al-hadith al-hassaniyya su richiesta del sovrano Mohammed VI. Tra i nemici figurano sciiti salafiti atei cristiani evangelici[21].
Concerne invece più da vicino la libertà religiosa dei musulmani stessi l'articolo 222 del Codice penale in cui si legge: "Colui che è notoriamente conosciuto per la sua appartenenza alla religione musulmana rompe ostensibilmente il digiuno in un luogo pubblico nel periodo del ramadan senza motivo ammesso da questa religione è punito con la reclusione da sei mesi e un'ammenda da 12 a 120 dirham."
Quindi non viene ammessa per il cittadino marocchino nato da padre musulmano la possibilità di essere laico e quindi di non praticare un obbligo rituale.
In Tunisia invece il tentativo di elaborare una legislazione laica seppur in conformità con l'islam viene attuato con un relativo successo dal fondatore della Tunisia moderna Habib Bourguiba. Nel 1956 fu promulgata la nuova costituzione in cui all'articolo 1 si dichiarava che "la Tunisia è uno Stato libero indipendente e sovrano: la sua religione è l'islam la sua lingua è l'arabo e il suo regime è la repubblica" e all'articolo 5 che "la Repubblica tunisina garantisce le libertà fondamentali e i diritti dell'uomo nella loro accezione globale complementare e interdipendente. La Repubblica tunisina ha per fondamento i principi dello Stato di diritto e del pluralismo e opera per la dignità dell'uomo e lo sviluppo della sua personalità. […] La Repubblica tunisina garantisce l'inviolabilità della persona umana e la libertà di coscienza e protegge il libero esercizio dei culti a patto che non turbi l'ordine pubblico."[22] Ciononostante l'articolo 38 prevede che la religione del Presidente della Repubblica tunisina debba essere musulmano[23].
Forse è l'estrema laicità imposta sia da Bourguiba che da Ben Ali la ragione per cui la Tunisia presenta una situazione apparentemente migliore rispetto ad altri paesi islamici in generale e al Marocco in particolare sulla tematica della libertà religiosa. Sebbene in linea di principio non sia possibile per un tunisino diventare cristiano – così come di fatto non lo è per nessun musulmano – si assiste ultimamente ad alcune conversioni tra i tunisini non di origine straniera[24]. L'International Religious Freedom Report. July-December 2010 del Dipartimento di Stato americano riferisce comunque che "mentre il governo non proibisce la conversione dall'islam a un'altra religione né richiede la registrazione della conversione gli ufficiali occasionalmente discriminano i convertiti dall'islam".[25] Lo stesso Rapporto ricorda che sebbene gli appartenenti alla setta Bahai siano considerati eretici in seno all'islam e vengano perseguitati in Iran e fortemente discriminati in Egitto[26] la Tunisia ne consente la pratica e autorizza l'organizzazione di incontri privati tra i seguaci. Per quanto riguarda la comunità ebraica il governo tunisino pre-rivoluzionario non solo consentiva la libertà di culto ma ne stipendiava il Rabbino capo.
A partire dal gennaio 2011 ovvero dalla fuga di Ben Ali a seguito della Rivoluzione dei gelsomini la situazione tunisina risulta critica. Il rientro nel paese dei principali esponenti legati all'estremismo islamico banditi dal precedente regime ha già fatto sentire le proprie conseguenze. Il 26 giugno scorso un centinaio di estremisti islamici ha tentato di bloccare la proiezione del film-documentario sul radicalismo islamico Ni Allah ni maitre della regista tunisina dichiaratamente atea Nadia El Fani presso il cinema AfricArt di Tunisi. Gli slogan dei manifestanti erano inequivocabili: 'La Tunisia è uno Stato islamico' oppure 'Allahu Akbar'. Inoltre la trentina di salafiti arrestati durante i tumulti è stata ben presto rilasciati. Ironia della sorte sarà invece Nadia El Fani a dovere comparire davanti alla giustizia.
L'avvocato tunisino Monaem Turki unitamente ad altri due colleghi ha chiesto di avviare un'inchiesta contro la regista al fine di impedire la proiezione della pellicola in Tunisia in quanto blasfema e contro i valori islamici. Il 13 luglio la procura della Repubblica presso il tribunale di prima istanza di Tunisi ha purtroppo confermato l'apertura di un'inchiesta nei confronti della El Fani.
In un comunicato reso pubblico l'8 luglio scorso il Ministero della Cultura tunisino presieduto dall'accademico Ezzeddine Beschaouch aveva tenuto a precisare che "il film non ha ricevuto alcuna sovvenzione statale né prima né dopo la rivoluzione" del gelsomino. Il documento ricorda altresì alle persone preposte di "verificare ogni informazione prima di diffonderla per evitare qualsiasi provocazione e turbamento nell'opinione pubblica." [27]
Il simbolo del riformismo laico di Habib Bourguiba è comunque senza dubbio il Codice dello Statuto personale varato anch'esso nel 1956. Qui la sezione dedicata al matrimonio non prevede come impedimento il caso di un marito non musulmano quindi lo Stato tunisino non dovrebbe richiedere la conversione all'islam del futuro sposo.[28] Tuttavia alcuni giuristi tunisini sostengono che l'impedimento esista e sia contenuta dall'articolo 5 in cui si afferma che "i due futuri sposi non si devono trovare in uno dei casi di impedimento previsti dalla legge". Ebbene l'espressione nel testo arabo che si riferisce agli "impedimenti previsti dalla legge" è "mawani' al-shar'iyya". L'aggettivo shar'iyya può essere interpretato sia come "previsti dalla legge" intesa come legge dello Stato sia come "legge divina" che in arabo è per l'appunto shari'a.[29] L'ultima interpretazione viene privilegiata poiché tutte le scuole giuridiche islamiche sia sunnite che sciite sono unanimi nel proibire questo tipo di unione poiché il divieto proviene da una prescrizione coranica esplicita: "Non sposate donne idolatre finché non abbiano creduto è meglio una schiava credente di una sposa idolatra anche se vi piace e non date donne credenti in spose a degli idolatri finché essi non abbiano creduto è meglio lo schiavo credente di uno sposo idolatra anche se vi piace."[30]
Nel 1962 una circolare del Segretario di Stato all'Interno ma soprattutto la circolare 660 del 19 ottobre1973 del Ministero della Giustizia ricordavano agli ufficiali dello stato civile il divieto di matrimonio tra una musulmana e un non musulmano. Quest'ultima circolare insiste sulla nullità di questo tipo di matrimonio a meno che il futuro marito non si converta all'islam. Le due circolari hanno fatto sì che non solo in Tunisia ma anche all'estero una tunisina si veda negato il nullaosta al matrimonio civile dal proprio consolato qualora il futuro coniuge non si converta all'islam[31].
Il dibattito sulla libertà religiosa è ancora aperto e acceso in tutto il mondo islamico e probabilmente non si esaurirà facilmente a causa della già menzionata mancanza di autorità centrale nell'islam e di una interpretazione ufficiale e univoca del testo coranico e della Tradizione. La speranza è quella di vedere prevalere nel lungo periodo interpretazioni illuminate dell'islam come quelle di Mohammed Charfi citato all'inizio del presente articolo.
[1]Tutte le citazioni coraniche in questo articolo sono tratte da Il Corano a cura di Alberto Ventura traduzione di Ida Zilio-Grandi Mondadori Milano 2010.
[2] Mohammed Charfi Islam et liberté. Le malentendu historique Casbah Editions Algeri 2000 71.
[3] Ibid. 73.
[4] Ibid. 74.
[5] Si vedano a riguardo la denuncia dell'intellettuale egiziano Tarek Heggy nel suo celebre articolo "Se fossi copto" in Tarek Heggy Le prigioni della mente araba a cura di Valentina Colombo Marietti Milano; Libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010 Aiuto alla Chiesa che Soffre Roma 2010 173-179.
[6] Mohammed Charfi op.cit. 76.
[7] Citazione tratta da Andrea Pacini (a cura di) L'islam e il dibattito sui diritti dell'uomo Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli Torino 1998 8; per il testo completo del Memorandum saudita si veda idem 33-52.
[8] Ann Elizabeth Meyer Islam and Human Rights. Tradition and Politics Westview Press Oxford 2007 174.
[9] Il testo integrale in italiano della Dichiarazione si trova in Andrea Pacini (a cura di) op.cit. 221-228.
[10] Per il testo integrale in italiano della Carta si veda Andrea Pacini (a cura di) op.cit. 229-236.
[11] Gli Stati membri della Lega Araba sono i seguenti: Giordania Emirati Arabi: Bahrein Tunisia Algeria Gibuti Arabia Saudita Sudan Siria Somalia Iraq Oman Palestina Qatar Comore Kuwait Libano Libia Egitto Marocco Mauritania Yemen.
[12] Gli Stati membri dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica sono i seguenti: Afghanistan Albania Algeria Arabia Saudita Autorità Nazionale Palestinese Azerbaigian Bahrain Bangladesh Benin Brunei Burkina Faso Camerun Ciad Comore Costa d'Avorio Egitto Emirati Arabi Uniti Gibuti Gabon Gambia Giordania Guinea Guinea-Bissau Guyana Indonesia Iran Iraq Kazakistan Kuwait Kirghizistan Libano Libia Malesia Maldive Mali Marocco Mauritania Mozambico Niger Nigeria Oman Pakistan Qatar Senegal Sierra Leone Siria Somalia Sudan Suriname Tagikistan Togo Tunisia Turchia Turkmenistan Uganda Uzbekistan Yemen.
[13] Si veda a riguardo il fondamentale saggio Mohamed-Chérif Ferjani Islamisme laicité et droits de l'homme L'Harmattan Parigi 1991.
[14] Si vedano i dati generali al link http://demo.istat.it/str2009/index.html
[15] Sulla poliedricità e sulle divisioni interne dell'islam si veda Henri Laoust Gli scismi dell'islam nuova edizione a cura di Valentina Colombo ECIG Genova 2002.
[16] Per il testo integrale in francese della nuova costituzione approvata da un referendum popolare nel 2011 si veda http://www.maroc.ma/NR/rdonlyres/2298ADD6-703C-471E-B924-A5E4F396FEA2/0/TexteintégralduprojetdenouvelleConstitution.pdf
[17] I dati sono tratti dal CIA World Factbook aggiornato all'agosto 2011 si veda https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/mo.html
[18] Per il testo integrale in francese del Codice della Famiglia marocchino si veda http://www.justice.gov.ma/MOUDAWANA/Codefamille.pdf
[19] Uno dei casi più recenti è avvenuto a Laives in provincia di Bolzano dove in seguito la coppia solo grazie all'aiuto di un avvocato ha ottenuto dal Tribunale di Bolzano l'autorizzazione a procedere al matrimonio senza nullaosta del consolato. Si veda http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/21/Non_converte_all_Islam_Comune_co_8_100621019.shtml
[20] Libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010 Aiuto alla Chiesa che Soffre Roma 2010 347-349.
[21] Ibid. 348.
[22] Per il testo della Costituzione tunisina in francese si veda http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/constitution/menup.html.
[23] Parimenti alla costituzione della laica Siria che all'articolo 3 dichiara che "La religione del Presidente deve essere l'islam. La sharia è una fonte principale della legge."
[24] Libertà religiosa op.cit. 506.
[25] http://www.state.gov/documents/organization/171746.pdf
[26] Sulla condizione dei Bahai in Egitto e Iran si veda Valentina Colombo "Bahai" in Islam. Istruzioni per l'uso Mondadori Milano 59-61.
[27] Per i dettagli del caso si veda Valentina Colombo "Addio ai Gelsomini. Inizia dai film la censura salafita in Tunisia" L'Occidentale 24 luglio 2011 http://www.loccidentale.it/node/108162
[28] Si veda per la sezione relativa al matrimonio http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/csp/Csp1020.htm.
[29] Sul dibattito in Tunisia circa l'interpretazione dell'articolo del Codice dello Statuto personale si vedano Hafidha Chekir Le statut des femmes entre les textes et les résistances. Le cas de la Tunisie Chama Tunisi 2000; Lynn Welchman Women and Muslim Family Laws in Arab States Amsterdam University Press Amsterdam 2007 46-48.
[30] Corano II 221.
[31] Uno dei casi di cui si è più parlato è quello di Sallouha Khalfallah e Luigi Dal Marro malato terminale al quale era stato chiesto di convertirsi in Tunisia si veda l'articolo di Magdi Allam "Amo una musulmana ma mi impediscono di sposarla" Corriere della Sera 29 giugno 2004 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/06_Giugno/29/allam.shtml.
di Valentina Colombo 08/06/2012
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L'Egitto mette fuorilegge i Fratelli Musulmani in quanto "organizzazione terroristica". Ma l'Occidente li sostiene nonostante il massacro di civili L'Egitto mette fuorilegge i Fratelli Musulmani in quanto
(www.lanuovabq.it) - Il 25 dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri egiziano ha dichiarato ufficialmente i Fratelli musulmani "un'organizzazione terroristica". Ad accelerare la decisione del governo l'attentato a un edificio della polizia nella città di Mansoura avvenuto la Vigilia di Natale. Il contenuto del comunicato illustra chiaramente le motivazioni che affondano le radici nella storia contemporanea dell'Egitto: "L'intero territorio egiziano dal profondo Nord al profondo Sud è stato sconvolto all'alba di martedì 24 dicembre 2013 dall'atroce crimine commesso dal movimento dei Fratelli musulmani che ha causato l'esplosione di un edificio della sicurezza nella regione di Dahqaliya provocando sedici martiri e più di centotrenta feriti la maggior parte dei quali coraggiosi poliziotti egiziani e i restanti pacifici cittadini di Mansoura. Tutto questo è avvenuto in un contesto che ha assistito all'ascesa pericolosa della violenza del movimento [dei Fratelli musulmani] contro l'Egitto e gli egiziani. Questo è avvenuto a seguito di una dichiarazione esplicita della Fratellanza in base alla quale avrebbe continuato come sempre a ricorrere solo alla violenza per realizzare i propri fini a partire dalla uccisione del Primo Ministro Mahmud Fahmi al-Nuqrashi e l'omicidio del giudice al-Khazandar negli anni Quaranta del secolo scorso sino agli eventi del 2012 e i crimini commessi in piazza Rabia al-Adawiyya passando per le azioni punitive nei confronti dei membri che abbandonavano il movimento per il tentato omicidio del presidente Gamal Abd al-Nasser negli anni Cinquanta l'uccisione dello shaykh al-Dhahabi e del presidente Anwar al-Sadat negli anni Settanta e Ottanta. A tutto ciò si aggiunge la messa al rogo delle chiese che ha caratterizzato la vita del movimento. Il movimento ha superato ogni limite immaginabile con l'attentato di ieri a al-Mansoura poiché si è trattato di un tentativo triste di riportare indietro il tempo e di fermare il cammino del popolo egiziano verso la costruzione di uno Stato libero democratico in cui regnano la giustizia sociale e la generosità umana a partire dal referendum per la costituzione che è alla base di questo nuovo Stato che annuncia in modo definitivo la fine del passato oscuro e orribile che rappresenta la prima fase della roadmap che condurrà il nostro popolo e il governo ad adempiere necessariamente tutte le promesse fatte".
Il documento ribadisce la ferma decisione a non cedere ai ricatti rappresentati da eventuali attentati alla sicurezza pubblica:
"A riguardo il Consiglio dei Ministri ha stabilito che non vi sarà alcun ritorno al passato che non è possibile né per l'Egitto in quanto Stato né per l'Egitto in quanto popolo cedere al terrorismo del movimento dei Fratelli musulmani anche qualora i loro crimini superassero ogni limite posto dall'etica dalla religione e dall'umanità".
Per tutte le ragioni appena esposte il Consiglio dei Ministri ha deciso di dichiarare il movimento dei Fratelli musulmani un movimento terroristico e la loro organizzazione un'organizzazione terroristica così come inteso all'articolo 86 del codice penale con tutto ciò che ne consegue:
1. applicazione delle pene previste dalla legge a chiunque partecipi alle attività del movimento o della organizzazione oppure parla scrive o appoggia in qualsiasi modo la Fratellanza e a chiunque ne finanzi le attività;
2. applicazione delle pene previste dalla legge a chiunque si unisca al movimento o alla organizzazione e continui ad essere membro del movimento o della organizzazione dopo la pubblicazione del presente comunicato.
3. Comunicare la presente decisione alle nazioni arabe che hanno sottoscritto gli accordi per la lotta contro il terrorismo nel 1998.
4. Affidare alle forze armate e alle forze di polizia per proteggere i luoghi pubblici la polizia supervisionerà alla protezione delle università e salvaguarderà i nostri figli studenti dal terrorismo di questo movimento.
Il nostro nobile popolo oggi conosce bene la natura di questo movimento e la realtà dei loro piani come sa bene che non esiste altra alternativa alla roadmap nonostante si tratti di un'ardua impresa questo nonostante le vittime tra i suoi figli tra i poliziotti i soldati dell'esercito che sostengono totalmente il nostro popolo e il governo. Che l'Egitto viva libero che il suo nobile popolo viva libero… resterà l'Egitto e cadrà il terrorismo."
Il comunicato qui tradotto integralmente è lucido e coraggioso ma soprattutto è obiettivo poiché ripercorre la storia di sangue della Fratellanza storia che ha portato per ben tre volte alla loro messa al bando ufficiale. Comunicato obiettivo perché ribadisce quel che molti egiziani in particolare e arabi in generale ripetono da tempo: la moderazione dei Fratelli musulmani non esiste. Una vignetta del siriano Sahar Burhan ripubblicata di recente dal Courier International lo scorso ottobre raffigura una targa con la scritta "Fratelli musulmani. Un'arma a doppio taglio" sovrastata dalle due spade incrociate che figurano nel logo della Fratellanza. Non solo. E' interessante ed è sintomo di una profonda conoscenza del movimento il punto 1 dove si prevede una punizione anche nel caso della connivenza ideologica. Nel novembre 2010 la televisione norvegese mandava in onda un documentario a cura del giornalista di origine irachena Walid al-Qubaisi proprio sui Fratelli musulmani in Europa. Ebbene quando al-Qubaisi intervista Mahdi Akef ex Guida Suprema dei Fratelli musulmani costui dichiara: "Chi crede nell'idea fondamentale dei Fratelli Musulmani è un fratello musulmano. Questa persona dovrebbe servire il paese nel quale vive. E conformarsi alle leggi e alle regole dai principi dei Fratelli Musulmani. […] Noi diamo alle persone la libertà di esprimere il proprio pensiero esattamente nel modo che vogliono". Quindi non è essenziale essere un membro ufficiale del movimento è sufficiente condividerne l'ideologia e gli obiettivi.
Sarà questa una delle difficoltà che dovrà affrontare il governo egiziano: individuare ogni singolo anello della catena umana che minaccia il paese. Anelli fondamentali di questa catena sono le università principali luoghi di reclutamento della Fratellanza. Non a caso il 28 dicembre le università egiziane sono state scenario di scontri violenti tra studenti legati ai Fratelli musulmani che hanno attaccato e giovani a favore del rinnovamento. Gli atenei da al-Azhar alle università statali sono state letteralmente messe a ferro e fuoco.
Purtroppo la decisione del governo egiziano dovrà affrontare persino l'ostilità dell'Occidente. Il ministro degli esteri americano John Kerry pur condannando gli eventi di al-Mansoura ha dichiarato di essere contrario alla decisione del consiglio dei ministri egiziano e di essere invece favorevole a una soluzione politica. Non stupiscono le sue parole essendo stati gli USA i principali sostenitori della Fratellanza sin dall'ormai lontano gennaio 2011. Stupiscono invece perché gli USA hanno posto Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche e Hamas all'articolo 2 del proprio Statuto dichiara senza mezze parole di essere la filiale palestinese dei Fratelli musulmani. Anche una portavoce del Home Office britannico ha riferito che la Gran Bretagna non seguirà automaticamente la decisione del governo egiziano. Come biasimarla. Sarebbe alquanto imbarazzante per il suo paese la cui Chatham House ovvero la più prestigiosa istituzione di studi internazionali ha conferito nel 2012 il proprio premio annuale a Rached al-Ghannouchi leader dei Fratelli musulmani tunisini.
Di fatto sarà molto difficile e imbarazzante per tutti i governi occidentali prendere atto e applicare la decisione del governo egiziano. L'Europa e gli USA hanno accolto e accolgono ancora oggi molti appartenenti ai Fratelli musulmani sul proprio territorio nella convinzione che si tratti di "estremisti moderati". La maggior parte delle moschee in Occidente sono gestite da associazioni legate per lo meno ideologicamente con i Fratelli musulmani. Riconoscere le decisioni del governo egiziano significherebbe quindi pronunciare un difficile mea culpa ma soprattutto significherebbe modificare tutte le politiche di sicurezza interna che hanno visto e vedono l'Occidente illudersi di potersi fidare dei più abili camaleonti islamici. Il risultato dell'appeasement nei loro confronti purtroppo si può trasformare solo in una pericolosa arma di ricatto la stessa arma che oggi i Fratelli musulmani stanno usando per le strade egiziane contro i loro concittadini. L'Egitto ha compreso sulla propria pelle che essere accondiscendenti non serve a nulla e l'Egitto sta agendo senza pietà e con coraggio contro una serpe in seno. Inoltre i Fratelli musulmani stanno già cercando di abbandonare il paese che li ha visti nascere. L'Europa li accoglierà nuovamente? L'Europa sappia però che offrirà riparo a quelli che sarà costretta a definire non più "estremisti moderati" bensì "terroristi moderati".
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-fratelli-musulmani-messi-al-bando-definitivamente-8077.htm
di Valentina Colombo 30/12/2013
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NON ESISTEREBBE LA GALASIAH JIHADISTA SE NON ESISTESSE IL CRIMINE DELLA LEGA ARABA SHARIAH ONU! ]
Nuove orrori dai jihadisti dell'Isis attivi in Iraq e in Siria: alcune foto che documentano la decapitazione di altre 13 persone sono state diffuse dal Site. Secondo l'Isis le vittime sono combattenti di tribù sunnite irachene che si oppongono a loro (i cosiddetti Cavalieri di Al-Aman) catturati 10 giorni fa fra Tikrit e Al-Alam.
"Obama ti sgozzeremo perché sei infedele. Verremo fino al centro di New York": suona così la nuova farneticante minaccia dello Stato islamico (Isis) agli Stati Uniti che da quest'estate guidano una coalizione internazionale benedetta anche da Russia e Iran contro i jihadisti dell'Isis padroni da tempo di ampie regioni di Iraq e Siria. L'inedita minaccia contro gli Stati Uniti è stata pronunciata non dal 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi leader del gruppo jihadista ma da uno dei tanti miliziani comparso in un video diffuso oggi su Internet nel quale si mostra l'ennesima raccapricciante scena di una decapitazione. Il filmato contiene anche scioccanti scene di bambini che infieriscono ridendo sul corpo senza testa della vittima. La vittima è un "maiale alawita" in riferimento a un soldato governativo siriano membro della stessa comunità a cui appartengono i clan al potere in Siria da mezzo secolo. Intanto nel nord ovest della Siria prosegue l'altra guerra tra il regime siriano e il variegato fronte di insorti tra cui qaedisti.
Questi hanno oggi espugnato due basi militari lealiste nella regione di Idlib poco lontano dal principale asse stradale Damasco-Aleppo quasi del tutto in mano alle truppe governative e alle milizie sciite libanesi irachene e iraniane alleate del regime siriano. La decapitazione di cui si è avuta notizia oggi è avvenuta come recita la didascalia del filmato della durata di circa quattro minuti nella regione siriana di Dayr az Zor. Il video si apre con un interrogatorio sommario del militare trascinato a terra e poi legato su una panchina da alcuni jihadisti. Da circa dieci giorni l'Isis assedia l'aeroporto militare di Dayr az Zor ed è riuscito a uccidere e a fare prigionieri alcuni militari governativi rimasti a difendere una delle ultime roccaforti lealiste nell'estremo oriente siriano al confine con l'Iraq. La vittima del video pubblicato oggi è probabilmente uno dei prigionieri dell'aeroporto militare. Dopo averlo insultato e aver letto la condanna a morte il boia esegue la decapitazione. Il capo è appoggiato sul corpo a terra della vittima. Dal collo sgorga il sangue. Il jihadista afferma che "il maiale alawita" è stato ucciso perché "miscredente". "Come lui anche tu sei miscredente Barack Obama" tuona il miliziano con una fascia nera sulla fronte. "E come lui sarai condannato. Verremo fino al centro di New York per sgozzarti come abbiamo sgozzato lui" assicura col dito alzato verso il cielo il jihadista in ginocchio vicino al cadavere del soldato. Il filmato prosegue con le immagini del corpo e della testa della vittima trasportati a bordo di un pick-up nella campagna di Dayr az Zor. Quindi la conclusione più orrenda: il cadavere senza testa viene mostrato appeso per le spalle a un muro lungo la strada. La testa con le palpebre chiuse appoggiata sul collo ancora sanguinolento. E alcuni bambini e ragazzi che scherniscono e infieriscono sul cadavere. http://www.ansa.it/sito/notizie/flash/2014/12/15/isis-video-obama-ti-sgozzeremo-perche-sei-infedele_a08eb0fa-124e-4fa1-8166-cf751f751283.html
Giulietto Chiesa è stato rilasciato
"Grazie all'ambasciatore italiano. In Europa c'è una deriva fascista"
16 dicembre 2014. Giulietto Chiesa arrestato ieri a Tallinn è stato rilasciato ieri attorno alle 22. Il giornalista ed ex europarlamentare ha ringraziato "per il suo intervento deciso e per la maestria professionale" l'ambasciatore in Estonia Marco Clemente. Secondo quanto raccontato dalla moglie di Chiesa l'ambasciatore avrebbe detto alle autorità locali: "Io non me ne vado finchè non lo lasciate libero". Una "plateale violazione di tutte le norme di diritto nazionale internazionale europeo e mondiale" un episodio "che dice fino a che punto la degenerazione fascista in Europa ha proceduto" ha commentato Chiesa sul suo sito di informazione online. La polizia lo ha prelevato in albergo e portato in commissariato per un provvedimento di espulsione spiccato nei suoi confronti.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/12/15/giulietto-chiesa-arrestato-in-estonia_1c6d17fe-fbf7-4e57-9f09-57a57ed4c746.html
https://www.facebook.com/profile.php?id=100005904018889 SE, KIEV RISPETTAVA LA COSTITUZIONE? POI, NON AVEVA BISOGNO DI REALIZZARE UN GOLPE: CONTRO LA COSTITUZIONE! SATANISTI CIA MASSONI MERKEL HANNO VIOLATO LE REGOLE DEL GIOCO DEMOCRATICO! QUALE VALORE HA LA SOVRANITà DEL POPOLO DEL DONBASS, CON UN GOLPE MASSONICO NATO, DI CECCHINI CIA, CHE, RUSSOFONI HANNO DOVUTO SUBIRE IN OBBEDIENZA ALLA COSTITUZIONE DELLA BIBBIA DI SATANA IL FONDO MONETARIO, CHE SEMPRE DI PIù SI DIMOSTRA UN ARMA POLITICA, PER SOLLEVARE IL REGNO DELL'ANTICRISTO? USA UE LEGA ARABA ONU, NON HANNO PIù NESSUNA RELAZIONE CON I DIRITTI UMANI E LE SOVRANITà NAZIONALI COSTITUZIONALMENTE STABILITE! non esiste più una sovranità che, potrebbe appartenere al popolo schiavo, perché, i massoni regime, sistema partiti lobby, hanno rubato ai popoli schiavi la sovranità monetaria per Rothschild! non esiste più una sovranità che, potrebbe appartenere al popolo schiavo, perché, i massoni regime, sistema partiti lobby, hanno rubato ai popoli schiavi la sovranità monetaria per Rothschild! MOSCA, 16 DIC - Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso del conflitto nel sud-est dell'Ucraina, con il capo di Stato francese Francois Hollande. Lo fa sapere il Cremlino precisando che Putin ha sottolineato "la necessità di mettere fine alle violenze e allo spargimento di sangue da parte di Kiev e iniziare un dialogo diretto" con i separatisti filorussi, denominati dall'uomo forte di Mosca "rappresentanti del sud-est del Paese".
Cameron è un massone: quindi, come tutti i massoni, è uno dei più grandi criminali della storia del genere umano, un traditore! come può tutta la nazi shariah LEGA ARABA, essere legittimata, se uno dei ministri palestinesi, quello dell'Infarto, poi, è potuto diventare ministro, dopo, avere assassinato due bambini israeliani? QUINDI, PER I FARISEI NWO, AMMAZZARE UN BAMBINO ISRAELIANO: è DI BUON AUSPICIO! Lega ARABA, US Onu 322 UE NATO FMI, Spa, sono una mafia criminale assoluta!
Pakistan: Cameron, attacco orribile
"Scioccanti le notizie sul massacro di bambini"
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/12/16/pakistan-cameron-attacco-orribile_2be7d840-291f-4c99-a886-1da1f6f8485f.html
LONDRA, 16 DIC - ''Un attacco atroce e vile''. Così la premio Nobel Malala Yousafzai ha definito il massacro in Pakistan. ''Sono straziata da questo atto di terrorismo assurdo e spietato'', ha aggiunto.

questa NON è una testata giornalistica

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