Missione per la Chiesa PERSEGUITATA
In centinaia di case iraniane i musulmani convertiti a Cristo
si incontrano segretamente.
La battaglia cruciale
Coloro che si convertono al cristianesimo in Iran spesso subiscono torture, prigione e anche la morte. Ma il numero dei credenti in Gesù Cristo cresce nonostante le tribolazioni.
Nonostante la costituzione dichiari di garantire la libertà religiosa, i cristiani in Iran affrontano una diffusa discriminazione. Coloro che dichiarano apertamente la loro fede in Cristo vengono sistematicamente esclusi da qualsiasi posto di lavoro significativo. Di conseguenza molti credenti, a causa del loro stato di povertà, necessitano di alloggi e cure mediche, e le chiese faticano non poco a mantenere i propri pastori.
Eppure i credenti in Iran considerano questa sofferenza un privilegio.
"E' un onore subire la persecuzione a causa del Vangelo" dice il pastore iraniano Mehdi (è un nome di fantasia). "La persecuzione è stata di aiuto nel rafforzare la nostra fede e la nostra crescita spirituale".
I governanti iraniani, per la maggior parte religiosi islamici, si attendono che i capi di chiesa semplicemente si inginocchino di fronte ai propri voleri.
Durante gli anni novanta – un periodo di persecuzione particolarmente intensa - al vescovo Haik-Hovsepian-Mehr, a capo di una chiesa pentecostale in Iran, fu data una serie di ordini riguardo all'esercizio dell'attività religiosa: nessun
culto poteva essere svolto in persiano (la lingua madre dell'Iran); tutti i mèmbri di chiesa dovevano portare particolari documenti di identità; i culti erano permessi solo la domenica e solo ai membri della chiesa;
Infine nessun altro membro doveva essere ammesso senza l'autorizzazione del Ministero per l'Informazione e la Guida Islamica.
Secondo il gruppo britannico per la difesa dei diritti umani Jubilee Campaign, Hovsepian-Mehr rispose che:
"ne lui ne i suoi ministri si sarebbero piegati e avrebbero accettato simili misure ingiuste e inumane".
Aggiunse:
"Le nostre chiese sono aperte a tutti coloro che desiderano entrare. Se moriremo o andremo in prigione a causa della nostra fede, desideriamo che tutto il mondo lo sappia... io sono pronto a ogni evenienza".
Poco dopo aver affermato la propria fede con tanta fermezza, Hovsepian-Mehr fu assassinato.
Il prezzo più alto
Altri leader di chiesa iraniani hanno, come Hovsepian-Mehr, pagato il prezzo più alto. Il pastore Mohammad Bagher Yusefi – un trentacinquenne evangelista pentecostale che si era convertito dall'Islam - uscì di casa una mattina presto per recarsi a pregare. Più tardi quel giorno sua moglie e i suoi due bambini vennero informati che il suo corpo era stato trovato appeso a un albero.
Sentendo storie come queste, molti cristiani nel mondo occidentale si sentirebbero di scusare i propri fratelli e le proprie sorelle in Iran qualora non volessero dichiarare pubblicamente la propria fede. Ma i cristiani iraniani usano il Libro degli Atti come guida per l'evangelizzazione.
Sono pronti, se necessario, a seguire le orme di Stefano, fino al martirio; o Paolo, che sopportò parecchie flagellazioni e battiture; e altri credenti del primo secolo
che furono perseguitati per Cristo. Hanno preso a cuore il motto di Tertulliano, uno dei primi scrittori della chiesa: "II sangue dei martitri è il seme della chiesa".
Oriente chiama Occidente
La cristianità in Occidente sembra essere molto lontana da queste storie di sofferenza e sacrificio. In ogni caso, il pastore Mehdi insiste che tutti i cristiani siano strettamente collegati alla chiesa perseguitata. "Non pensiate che vivere in Occidente vi possa dare sicurezza totale, pace e tranquillità. Pensate invece ai vostri fratelli e sorelle nella fede che sono sotto la persecuzione e nelle prove.
Il Vangelo - nato in Oriente – vi ha raggiunto. Ora il peso dell'intercessione è stato posto su di voi.
In questi ultimi giorni è vostra responsabilità di aiutare e supportare i credenti che soffrono".
In America sono molte le chiese che hanno la stessa visione del pastore Mehdi. Durante una recente visita in Iran, il responsabile di una organizzazione missionaria che collabora strettamente con le chiese iraniane ha incontrato una congregazione evangelica carismatica. "Hanno serrato le finestre e bloccato la porta" ricorda.
"E' stata un'esperienza potente che mi ha ricordato che noi - la chiesa in America - abbiamo un mandato da Dio di sostenere i nostri fratelli e sorelle in mezzo alle loro tribolazioni.
IRAN
Governo musulmano sciita che intende distruggere ogni altra fede.
Popolazione:
67.702.199 (2000).
Religioni:
Musulmani 99,02%; Baha'i 0,52%; Cristiani 0,33%; altro 0,10%; Ebrei 0,03%.
Forma di governo:
repubblica teocratica: nonostante qualche accenno di democrazia, nel complesso il potere rimane saldamente in mano ai religiosi che mantengono il paese come uno stato di polizia.
Persecuzione:
l'Islam sciita è la religione di stato e tutte le altre deviazioni religiose sono trattate severamente. Il governo manda spie per monitorare i gruppi cristiani, e i non musulmani sono socialmente ed economicamente discriminati.
La chiesa:
oggi gli iraniani sono aperti al Vangelo più che mai, e un crescente numero di persone si converte a Cristo.
La porta del Medio Oriente
Guardando all'influenza politica e culturale dell'Iran nel Medio Oriente e nell'area asiatica, gli strateghi delle missioni credono che la chiesa in Iran potrebbe essere la chiave per una straordinaria apertura al- Vangelo di tutte le nazioni musulmane confinanti, come Afganistan, Pakistan, Iraq e Turchia. Il pastore Mehdi crede che l'Iran abbia un "ruolo centrale nella costruzione del Regno di Dio in Medio Oriente.
In questa ottica non è sorprendente che la chiesa oggi incontri un'opposizione così forte in questo fondamentale "campo di battaglia", nel quale le forze spirituali si sono battute fin dai tempi dell'Antico Testamento. Daniele 10:13 riporta che l'arcangelo Michele combattè contro "II capo del regno di Persia" - che alcuni ritengono essere un
demone che esercita la propria influenza sul regno persiano.
Mentre questa battaglia secolare sta per raggiungere il suo apice, gli indomabili credenti iraniani dicono di stare aspettando la nuova era descritta in Geremia 49:39 quando la loro coraggiosa fede nella tribolazione verrà ricompensata: "Ma negli ultimi giorni avverrà che io ricondurrò Elam (Iran) dall'esìlio, dice il Signore".
"La chiesa iraniana si avvicina a giorni felici - giorni di benedizioni e di favore da parte di Dio" dice il pastore Mehdi. "Dio ha preso l'Iran nelle sue proprie mani".
Tratto da un artìcolo diJulian Lukins, Charisma, giugno 2004
Nepal
La vita del missionario nepalese Besh, appartennente all'associazione Gospel for Asia (II Vangelo per l'Asia)è in gravissimo pericolo dopo il suo rapimento perpetrato dai ribelli Maoisti del Nepal. Secondo il presidente di Gospel for Asia, da quando è cominciata l'insurrezione dei maoisti nel 1996 oltre 200 persone - stu-denti, insegnanti, capi villaggio e gente comune, sono stati rapiti e uccisi senza pietà dagli insorti.
Nepal
Nei primi anni novanta il Nepal è stato trasformato da monarchia Hindu a stato democratico. La costituzione del 1990 garantisce teoricamente la libertà religiosa.
Popolazione: 23.430.490 (2000).
Religioni: Hindu 74,82%; Buddisti 16,00%; Musulmani 5,00%; Cristiani 1,89%; Altre religioni 1,70%; Non religioso/altro 0,50%; Sikh 0,06%; Baha'i 0,03%.
Forma di governo:
democrazia parlamentare e monarchia costituzionale. L'assassinio della maggior parte della famiglia reale nel 2001 ha gravemente destabilizzato la nazione.
Persecuzione:
il proselitismo è vietato. Negli ultimi tre anni l'estremismo Hindu è cresciuto grazie anche a gruppi provenienti dall'India, che incitano all'odio soprattutto contro i cristiani.
La chiesa:
La Chiesa in Nepal è cresciuta da 200.000 membri nel 1990 a circa 400.000 nel 2000. Le missioni hanno contribuito al miglioramento nelle condizioni di vita.
Iraq
Questa è la terra dove gli Ebrei furono portati in cattività e dove il profeta Daniele servì i rè di Babilonia. Dal 1979 al 2003 ha governato con pugno di ferro il dittatore Saddam Hussein.
Popolazione; 23.114.884 (2000).
Religioni:
Musulmani 96,85%; Cristiani 1,55%; Altro 1,10%; Non religiosi 0,03%.
Forma di governo:
governo provvisorio di 25 mèmbri. Dopo la recente firma della nuova Costituzione, sono previste elezioni democratiche nel 2005.
Persecuzione: Dopo la caduta di Saddam Hussein i cristiani possono professare più liberamente la propria fede, ma gli estremisti islamici che si ribellano al governo provvisorio hanno cominciato recentemente ad bombardare chiese e luoghi cristiani.
La chiesa; Ci sono circa 70 congregazioni evangeliche in Iraq, ma le nuove conversioni stanno solo rimpiazzando coloro che emigrano.
Turchia
Nove mesi dopo essere stato selvaggiamente picchiato e mandato in coma da ultra-nazionalisti che si opponevano alla sua conversione a Cristo, il trentunenne Yakup Cindilli ha avuto i primi contatti con i propri amici credenti. Gli amici hanno notato che Cindilli parlava razionalmente anche se non sempre riusciva a pronunciare le parole correttamente, e non aveva recuperato il pieno uso del braccio destro. Gli amici hanno riportato che la sua fede è rimasta salda anche dopo le percosse ricevute.
Turchia
Come Impero Ottomano è stata per secoli a guardia dei luoghi sacri dell'Isiam. Nel ven-
tesimo secolo il numero dei cristiani è calato fortemente, mantre l'influenza dell'Isiam è cresciuta.
Popolazione; 66.590.940 (2000).
Religioni: Musulmani 99,64%: Cristiani 0,32%; Ebrei 0,04%. Forma di governo; repubblica democratica parlamentare: dalle riforme degli anni ' 20 la Turchia è ufficialmente uno stato
secolare.
Persecuzione:
Le garanzie costituzionali di libertà religiosa spesso non sono rispettate. Molti politici, la polizia e gli estremisti islamici mostrano insofferenza per le minoranze religiose e i
cristiani in particolare.
La chiesa:
Il numero dei cristiani, dopo persecuzioni e massacri all'inizio del secolo, è calato dal 22% della popolazione allo 0,32%. Ben pochi turchi di oggi hanno sentito parlare del Vangelo.
Assassinata sul pulpito
La ventiseienne pastore Susianty Tinuele, della Chiesa Cristiana Presbiteriana di Sulawesi Centrale nella città di Palu stava predicando dal pulpito lo scorso 18 luglio nel culto delle 18.00, quando un gruppo di aggressori ha investito lei e il gruppo di adorazione con una raffica di proiettili. Susianty è morta sul colpo dopo essere stata colpita alla testa. Altri quattro credenti sono stati feriti gravemente e ricoverati con ferite da arma da fuoco. Il presidente indonesiano Megawati Sukamoputri si è incontrato a Giacarta con i principali leader cristiani e ha inviato a Palu il capo della Polizia Nazionale, Dai Bachtiar, per coordinare personalmente le indagini su questo assassinio. Una delle altre quattro vittime è Desrianti Tengkede, una studentessa di 17 anni (nella foto). A causa della gravita delle ferite riportate e le sue condizioni critiche in ospedale si credeva che fosse morta, invece è miracolosamente sopravvissuta all'attacco e la sua famiglia ha ricevuto aiuti finanziari dallo Stato per ricevere trattamenti medici
urgenti a Surabaya. Rimane comunque in condizioni critiche a causa della ferita all'occhio sinistro.
Nigeria
Si stima che le lotte religiose nello stato del Plateau (Nigeria Centrale) abbiano causato oltre 10.000 vittime e danni per milioni di dollari. Oltre 300 chiese sono state distrutte, 250.000 persone sono state forzate a lasciare le loro case e 1,25 milioni di dollari sono stati spesi per il loro soccorso. Nel frattempo nello stato di Kebbi la polizia ha arrestato un leader religioso radicale musulmano e il governatore dello stato si è scusato con i cristiani per le violenze avvenute in precedenza.
Camerun
Gruppi di musulmani radicali hanno recentemente fatto il loro ingresso nelle province settentrionali del Camerun, cercando di incitare i musulmani locali contro i cristiani. Secondo la Inter Press Service la capitale della provincia settentrionale, Garoua, è stata "letteralmente inondata di volantini che incitavano i musulmani all'odio verso i cristiani". Molte famiglie cristiane sono state soggette a violenze fìsiche. I locali capi musulmani si sono detti preoccupati per la comparsa di "agitatori stranieri" contro i cristiani.
Iraq
Il 9 agosto scorso il complesso Cristiano Siriano di Baghdad è stato attaccato a colpi di mortaio. Il complesso comprende una clinica, un centro di aggregazione femminile e un centro informatico. Non si sono verificate vittime, ma cresce la preoccuopazione e la tensione tra i cristiani iracheni. Dopo gli attacchi del primo agosto, migliaia di cristiani stanno fuggendo in Giordania e Siria.
Eritrea
La polizia ha fatto irruzione I durante una cerimonia di matrimonio a Senafe interrompendola bruscamente e arrestando 30 invitati, cristiani
evangelici. Gli arrestati sono stati condotti a una stazione di polizia e, tranne due, sono stati
| rilasciati dopo aver firmato un documento in cui promettono
| di non partecipare mai più a matrimoni cristiani evangelici. I due fermati sono accusati di i aver violato la messa al bando delle attività evangeliche in Eri|trea. Ad oggi più di 400 cristiani evangelici sono in prigione in quel paese.
CINA: Centinaia in prigione
Lo scorso 12 luglio oltre 100 cristiani sono stati arrestati dalla polizia cinese nella Regione Autonoma dello Xinjiang. La maggior parte è stata rilasciata un mese dopo a seguito delle dure proteste provenienti da tutto il mondo. Cinque persone sono ancora detenute e rischiano di subire dure condanne al carcere.
Nella provincia di Anhui è stato condotto m prigione Luo Bing Yin, uno dei maggiori leader della chiesa non ufficiale. Il gruppo di chiese domestiche che fa riferimento a lui, lo Ying Shang, conta circa cinque milioni di mèmbri. A seguito di accuse che non sono state rese note, Luo è stato trasferito senza alcun processo nella prigione di Funan.
Infine, nella provincia dello Henan proseguono gli arresti di cristiani dopo l'incarcerazione di oltre 100 credenti il 6 agosto scorso. La legge cinese permette l'incarcerazione
fino a tré anni senza che siano emesse contro gli arrestati accuse formali ne tantomeno sia eseguito un regolare processo.
TERRIBILE è il trattamento riservato dalla polizia cinese ai cristiani tratti in arresto
LA MISSIONE PER LA CHIESA PERSEGUITATA
è un'opera interconfessionale associata alla International Christian Association (ICA), fondata dal Pastore Richard Wurmbrand e rappresentata mondialmente.
LA MISSIONE PER LA CHIESA PERSEGUITATA
svolge un'attività con scopi unicamente umanitari, religiosi e di beneficienza e si prefigge di raggiungere principalmente il seguente programma:
1) Aiuti materiali umanitari ai cristiani di tutte le denominazioni perseguitati per la loro fede nei paesi privi di libertà.
2) Distribuzione di Bibbie, Vangeli e altra letteratura cristiana, trasmissioni radio e televisive nei Paesi comunisti, ex comunisti e musulmani nelle loro rispettive lingue.
3) Diffusione della Bibbia e altra letteratura cristiana ai comunisti e ai musulmani del mondo libero.
4) Informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica in occidente mediante:
distribuzione di libri, stampati, cassette, video; conferenze; servizio stampa.
Per informazione e collaborazione scrivere a:
MISSIONE PER LA CHIESA PERSEGUITATA
ITALIA: Casella Postale - 21030 MARCHIROLO /VA
Tei. (0332) 723.007 - Fax (0332) 723.264 - E-mail info@eun.ch
SVIZZERA: Via Cantonale 42 - 6982 LUGANO-AGNO
Tei. (091)604.59.84- E-mailinfo@eun.ch
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