Monsignor Williamson chiede perdono

La voce di Facebook su:

R: Monsignor Williamson chiede perdono

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Enrico caro,

mi dispiace che tu abbia preso sul personale quella che è stata ed è una

divergenza d'opinione su un tema sempre "caliente" come la vexata quaestio su mons. Lefebvre.

Ti prego di restare perché tutti siamo molto attenti a quello che dici, pure chi lo confuta, in tutto o in parte, ti dimostra grande stima.

Per conto mio voglio solo soffermarmi sulla cd shoà, o come dice giustamente Fabio, sarebbe meglio dire olocausto.

Non voglio fare una guerra di numeri tra martiri cattolici e quelli di altre

religioni: vinciamo a man bassa..

Non m'interessa ridurre il numero dei morti ebrei nell'olocausto perché non ha un senso morale accettabile.

Quello che non capisco è perché non si possa fare uno studio serio a distanza di 60 anni.

Non è per nulla scontato che si sia verificato l'olocausto nei termini e nei modi che ci hanno ammannito in modo sistematico in tutti questi anni attraverso film, TV, media, condizionamenti scolastici e quant'altro.

Dopo aver creduto per anni, come te e come tutti, che i tedeschi cattivi prendessero gli ebrei vivi e li ficcassero nelle camere a gas per poi farne sapone, adesso pare che la verità sia un'altra, molto più di quello che ha dichiarato il mite mons. Williamson.

Ti riporto solo pochi spunti di riflessione:

(A)- Il revisionismo più attendibile è quello francese iniziato da Faurisson, uomo di sinistra e partigiano.

Dalle sue ricerche viene fuori un quadro totalmente opposto a quanto sin qui ci è stato propinato:

- certamente nei campi i prigionieri, tutti e non solo gli ebrei, vivevano in

condizioni inumane, non c'era riscaldamento, venivano nutriti poco e male, erano

obbligati a lavorare (né più né meno di quanto abbiano fatto gli Anglo Americani con i prigionieri non collaborazionisti, persino con gli ufficiali degli eserciti nemici, alla faccia di tutte le convenzioni internazionali).

Differenza:

a) i Tedeschi cremavano i morti

b) gli Alleati li facevano seppellire dai prigionieri delle colonie nella sabbia del deserto.

c) certo gli Alleati non hanno arrestato né deportato Ebrei ma perché erano loro

alleati e finanziatori.

d) Più o meno tutte le scuole di pensiero concordano sul fatto che la 2a guerra

mondiale sia stata voluta da massoni ed ebrei in Inghilterra ed in USA, i massoni mossi da interessi economici visto che la Germania aveva conquistato tutti i mercati, gli Ebrei per ottenere la Terra Promessa, come poi puntualmente è successo. Per questo i Tedeschi arrestavano e deportavano gli ebrei, non per una guerra di religione né per razzismo.



(B)- Nel processo di Norimberga si parla di crimini di guerra ma non si accenna mai a uno sterminio. Di più, uno scrittore ebreo, Rigg, in un libro appena uscito, parla dei soldati nazisti che erano ebrei, un elenco sconvolgente, oltre 150.000 soldati e dei nomi eccellenti, il feldmaresciallo Milch, l'ammmiraglio Mendelssohn, Oberbaurat della Marina, Engel, aiutante militare di Hitler, fino ad arrivare addirittura ad Heydrich, quello che viene additato come l'ingegnere dello sterminio.

Non ti pare strano che Ebrei appartenenti a famiglie prestigiose come quella del filosofo Mendelssohn, si siano poi prestati ad un disegno di sterminio?

Come mai non è stato trovato un solo documento, un atto di condanna a morte, un manifesto per l'uccisione degli ebrei?

Immagino che tu come me a sentire Auschwitz provi brividi di orrore, ma nessuno può in tutta coscienza affermare che siano accadute le nefandezze che hanno continuato a ripeterci.

Nel '44 una delegazione della CRI accertò che i prigionieri potevano ricevere e tenere i pacchi che arrivavano da casa, non ha potuto confermare le voci sulle camere a gas perché allo stato non risultava nulla.

Il servizio internazionale di ricerche CRI preso Arolsen alla data 31/12/1983 aveva compilato 373.486 certificati su tutti i decessi di ebrei e non ebrei nei campi tedeschi.

Lo storico antirevisionista Erie Conan lo ha ammesso di Dachau e Auschwitz: "E' tutto falso"

E allora, la cosa cambia e tanto perché è ben vero che basta un morto a fare orrore, ma in tempo di pace, in guerra purtroppo i decessi sono all'ordine del giorno, quanti sono morti per i bombardamenti degli Alleati sulle popolazioni civili?

Persino sui Monaci di Cassino! Ma poi è l'inganno di oltre mezzo secolo che indigna!

Faccio mia la posizione di un bel pensatore israeliano, giornalista, storico e

scrittore Israel Shmir scrive:

"Nessun uomo libero può essere d’accordo con l’idea che la morte (e la vita)

degli ebrei sia più importante di quella di un goy (non-ebreo, ndt). Eppure il

revisionismo dell’olocausto è l’unica proibizione che la nostra società impone

per legge" e ancora

"Possiamo riscrivere la frase di Lanzman: la credenza che la morte degli ebrei

abbia un significato storico speciale è segno di apostasia. Quindi la fede

nell’olocausto cozza contro la chiesa: noi crediamo che Cristo ha sofferto per noi ed è risuscitato.

I fedeli dell’olocausto credono che il popolo ebraico ha sofferto e poi è tornato creando lo stato ebraico. In questo scontro, gli ebrei vincono: contrariamente a quanto succede con la negazione dell’olocausto, si può negare la crocifissione e la resurrezione e la tua carriera non ne soffrirà.

La questione della negazione dell’olocausto è una questione di apostasia: la nostra società resisterà sulla roccia eretta da Cristo, o adorerà lo stato ebraico?"

Concludendo:

1- perché mons. Williamson si deve scusare di aver detto un decimo di quanto stanno dicendo gli storici israeliani più giovani?

2- perché non si deve dire che la Massoneria e gli Ebrei detengono poteri finanziari in grado di condizionare il mondo e di provocare tutte le guerre che vogliono?

Così neghiamo ogni funzione preventiva alla Storia.



Un abbraccio affettuoso a tutti

Sole

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Enrico Maria ha inviato una risposta a una discussione.

R: Monsignor Williamson chiede perdono

Fabio, presumo che sulla SHOAH concordiamo! È già qualcosa e mi conforta.

Riguardo all'elenco da te richiesto ovviamente non posso fornirtelo, ma mi stupisco di tal richiesta, soprattutto se studi il CIC, difatti a rigore del CIC sussiste l'obbligo di osservanza di costituzioni e decreti (assurdità è il negarlo).

Quindi eccoti spiegata quella nota rilasciata dalla SdSV.

Vedremo come andrà a finire! Com'è che si dice? Chi vivrà vedrà!

@Ale: NO COMMENT! Veramente!

<>

<

Concilio Vaticano II” sia “condizione indispensabile” per il futuro

riconoscimento della Fraternità S. Pio X>>

Ripeto: alla segreteria di Stato vaticana non c'è topo Gigio, c'è il Cardinale

Segretario di Stato Tarcisio Bertone che difficilmente si esprime senza prima aver interpellato il Papa.

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Fabio ha inviato una risposta a una discussione.

R: Monsignor Williamson chiede perdono

Postilla circa l'annoso problema della FSSPX:

Il Vaticano II ha emesso la dichiarazione sulle comunicazioni sociali... anche quello è da credere in modo assoluto?

Gradirei avere un elenco di preti (parroci e non), vescovi (titolari e residenziali), diaconi, catechisti, persone che in qualche modo cooperano al munus docendi/munus sanctificandi della Chiesa, che abbiano giurato fedeltà al Vaticano II... la mia esperienza mi porta a dire: nessuno! A nessuno, né seminarista, né prete, né vescovo, né Papa, è richiesto un tale giuramento!

I giuramenti di fede non implicano il Concilio Vaticano II (che non è un concilio dogmatico, ma pastorale) ... e aggiungo: GRAZIE A DIO!!

Fabio ha inviato una risposta a una discussione.

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R: Monsignor Williamson chiede perdono

Buona sera a tutti!

E' bello ritrovarsi... "bonum est nos hic esse".

L'argomento è scottante, forse anche più dell'ultimo che ci siamo lasciati alle

spalle, ma senza dubbio ad esso collegato.

La faccenda va, a mio parere, osservata da diverse ottiche, altrimenti si rischia la confusione!

Innanzitutto dal punto di vista storico: è senza dubbio un FATTO che centinaia di migliaia di persone (non solo ebrei, ma zingari, omosessuali, nemici dei regimi, cattolici) dalla metà degli anni '30 al 1944 siano stati trasportati in c.d. "campi di lavoro" dove, per un lento e doloroso deperimento, si avviarono alla morte; è senza dubbio un FATTO che non fu solo il regime nazionalsocialista ad applicare questa - aberrante - forma di "soluzione", ma trasse ispirazione (e ciò è suffragato anche solo dal punto di vista cronologico, prima ancora che ideologico) dal regime comunista, che già dalla metà degli anni '20 aveva dato coi suoi gulag squallido e terribile esempio della brutalità dell'ateismo di stato; è un FATTO che in alcuni di questi campi di lavoro ci siano state le c.d. "camere a gas", ma è altrettanto un FATTO (perché ci sono i testimoni, non certo nazisti!) che non in tutti i campi ci fossero le predette camere (pensiamo a quelli in Italia, in Francia... come del resto non è assolutamente certo (dunque non è un fatto, bensì un'ipotesi) che i forni crematori fossero utilizzati per uccidere esseri umani vivi, quando molto probabilmente venivano attivati per l'eliminazione dei cadaveri, dunque si sarebbe trattato di persone già morte, e non si sa esattamente per quale motivo (potrebbe essere deperimento, scarsezza di cibo, troppo lavoro, malattie).

Ora, se tutto ciò è un FATTO, non si vuole assolutamente affermare che "non sia mai successo"... quanto piuttosto, con onestà storica ed intellettuale, che "non è successo nel modo in cui ci è stato raccontato".

Come ha già detto il Santo Padre, qui ripreso indirettamente dalla nostra Sole (e faccio mia l'osservazione, poiché la condivido in toto): anche l'uccisione di un solo uomo è un offesa a Dio, poiché "nessun uomo è un isola" e tutti componiamo l'umanità, indipendentemente dall'essere ebrei, cristiani, musulmani, neri, gialli,rossi...

Qui infatti non si vuole sminuire l'oggettiva aberrazione del genocidio, ma riflettere sui numeri (visto che se ne fa una questione di matematica): è vero che ci sono stati sei milioni di morti?

Come si calcolano?

Se si conteggiano in base alla capienza dei campi, e se si considera che in ogni campo c'erano le camere a gas, è ovvio che non solo siamo davanti a sei milioni, ma anche di più... e ciò è storicamente possibile, se le fonti sono discordanti?

Evidentemente si tratta – e qui sta il problema - in un numero simbolico... apparso magicamente a ridosso degli anni '70, ai tempi della Guerra dei Sei Giorni, volto a giustificare la costituzione dello Stato d'Israele, formato dunque dalle "vittime mancate" o dai "superstiti" di quanto più terribile fosse stato compiuto nella storia dell'umanità... come se l'umanità esistesse dal 1933!!

E gli altri genocidi? E le stragi degli ugonotti?

E le stragi della reconquista? E gli Armeni? E le foibe? E i Curdi?

Due pesi e due misure... da parte di chi?

Io forse sono dietrologico, troppo... ma è ovvio che ci sono dei "poteri" che orientano le coscienze a pensare in un determinato modo... e guarda caso fautori e protettori dello stato di Israele sono stati gli Stati Uniti e l'Inghilterra?

Guarda caso i paesi più massonici del mondo!

Nazioni dove si riscontra una oggettiva densità di ebrei che gestiscono i fondi dell'economia mondiale, attraverso lobbie ristrettissime... applichiamo la matematica anche a queste cose... 2+2...farà 6??

2) Dal punto di vista teologico: ad un cattolico è perfettamente lecito - anzi mi spingerei a dire che è dogmaticamente corretto - affermare che non può esistere alcuna shoa, ma piuttosto è bene parlare di "genocidio".

Mi spiego, prima di essere preso per il nipote di Goebbles!

Il termine shoa, in ebraico, vuol dire "sacrificio espiatorio", dunque racchiude in sé una semantica implicita di "salvezza" nel contesto più ampio dell'Alleanza tra Dio e il Suo popolo.

Ora, se noi crediamo in N.S. Gesù Cristo, che si è incarnato, "patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi, ed il terzo giorno risuscitò da morte" crediamo che la salvezza non passa più per le vene d'appartenenza genetica al popolo di Dio, ma attraverso l'incorporazione (mediante il Battesimo) al Corpo Mistico, dove non c'è "né giudeo né greco, né schiavo né libero".

Avendo di fatto superato il problema della salvezza, che non è data in ragione della giustificazione della Legge, ma in virtù della Fede (S. Paolo), di fatto i giudei necessitano - come chiunque altro - della conversione per giungere alla salvezza.

Il concetto di "shoa", dunque, è inapplicabile al popolo ebraico, perché l'ultima ed unica shoa l'ha compiuta Gesù Cristo stendendo le braccia sulla Croce, riconciliando una volta per sempre questo mondo col Padre, "attirando tutti a Sé", e facendo sgorgare dal Suo costato sangue ed acqua, simboli della Chiesa nascente, che di fatto ha sostituito la Sinagoga.

Del resto, presso gli Ebrei - dopo la diaspora del 70 d.C. - si è estinto il Sacerdozio levitico (che era l'unico, secondo la Legge di Mosè, a poter offrire a Dio il Sacrificio nel Tempio), il Tempio stesso fu demolito, l'Arca dell'Alleanza verosimilmente distrutta... dove sta la continuità di Israele con l'avvento del Cristianesimo?

E' vero che la nostra Religione affonda le radici nell'Ebraismo - a ragione dell'elezione - ma se ne distacca nettamente quando è lo stesso Signore, nella parabola dei Vignaioli (ma anche in altri luoghi) a condannare i servi malvagi... del resto, solo "quotquot autem receperunt eum dedit eis potestatem filios Dei fieri, qui non ex sanguinibus (!!) neque ex voluntate carnis (!!) neque ex voluntate viri (!!) sed ex Deo (= Battesimo) nati sunt" (Prologo di S. Giovanni).

Se siamo cattolici e crediamo alla Rivelazione, è sacrosanto distinguere il concetto di genocidio (per un fatto storico) da quello teologico scritturistico di "shoa", altrimenti è come se mettessimo sullo stesso piano (e ciò sarebbe apostasia) il Sacrificio di N.S. sul Calvario (che ci ha redento col Suo Sangue, nella nuova ed eterna Alleanza) e la morte (quantunque brutale) di membri di un determinato popolo... ogni morte - umanamente parlando - ha lo stesso valore, ma non certo lo stesso significato; così com'è diversa la morte dei martiri: essi testimoniano col sangue la fede in Cristo e si sono offerti volontariamente ad una morte loro comminata in odio alla verità della fede... è sempre opportuno fare i distinguo... altrimenti si fa una confusione non solo di “apparenze” ma anche di “essenze”.

Gli ebrei, che sciocchi non sono, da decenni perorano la loro causa come “shoa”,

proprio perché danno ad essa quel valore “salvifico” che, in ultima analisi, ha

fatto loro acquistare la terra, dopo tanto peregrinare (solo che non se ne chiedono mai il perché!!).



Concludo dicendo che purtroppo siamo tutti schiavi (e Mons. Williamson è solo un

esempio) di una ideologia di fondo che tende ad una celebrazione continua di un

qualcosa che è un fatto… aberrante, certo, ma un fatto, che domani – lo dico

per assurdo – potrebbe essere superato (in ampiezza di numeri e sfondo

ideologico). Se infatti già sommiamo – come faceva notare Enrico – tutti i

preti e le suore uccise? Se prendiamo tutti i cristiani trucidati in odio alla fede?

Questa ideologizzazione della storia è aberrante tanto quanto ciò che condanna e

forse più: se domani mattina mi svegliassi e negassi la battaglia di Austerlitz

sarei un folle o un “negazionista”? Io rispondo che sarei solo un folle (ma non

per questo sarebbe giusto cacciarmi da uno stato!!) … e si parla di un fatto sul

quale la storia ha già fatto luce… figuriamoci su fatti sui quali ancora si

discute…



Ho voluto precisare la terminologia perché spesso, anche presso i cattolici, si

parla di shoa ignorando il suo significato. Noi lo intendiamo bonariamente come

“sterminio”, ma in ebraico è proprio “il sangue versato per ottenere

giustizia” (cioè per essere salvi). E sinceramente l’unico Sangue nel quale

riconosco salvezza e giustizia è quello di Nostro Signore Gesù Cristo.

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Enrico Maria ha inviato una risposta a una discussione.

R: Monsignor Williamson chiede perdono



Noi che per il cielo siamo fatti dobbiamo prima di tutto essere intellettualmente onesti!

Falsificare la verità è peccato, soprattutto se viene fatto a danno dei pastori

della Chiesa (che non saranno santi ma in quanto fratelli e padri spirituali

meritano comunque rispetto)!



“Come possono esercitare il ministero episcopale i vescovi della chiesa cattolica se non riescono a volere bene ai Lefebvriani?”

La domanda è mal posta, poiché non è una mera questione di antipatia/simpatia o

amore/odio:



<

Concilio Vaticano II” sia “condizione indispensabile” per il futuro

riconoscimento della Fraternità Pio X>>



<>



Tutte citazioni tratte da papanews.it e mai denunciate come false.



insomma.. non è una questione così banale né si tratta di mancanza di affetto da

parte del Vaticano. Anzi se vogliamo metterla sui sentimenti e sullo sforzo di unificare la Chiesa di Cristo allora non possiamo non apprezzare il gesto di Benedetto XVI e l'impegno della Chiesa nel dialogo, cosa che come possiamo notare non viene ricambiata. Purtroppo nel caso della FSSPX (fraternità sacerdotale S. Pio X) o ci si uniforma il più possibile alla Santa Romana Chiesa oppure sarà quel che Dio vorrà.

In questo ho piena fiducia nel Vicario di Cristo e nella Pontificia Commissione

Ecclesia Dei (tutt'ora attiva). Pax et bonvm.

Enrico Maria ha inviato una risposta a una discussione.



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R: Monsignor Williamson chiede perdono



La Shoah credo sia storicamente inconfutabile e discutere sui numeri degli ebrei

sterminati o sulle modalità ha poco senso. È stata una persecuzione partita dalla mente malata di un pazzo furioso, né più né meno.

La cosa che, a mio avviso, trovo deplorevole e biasimevole da parte dello Stato di Israele è il portare avanti la Shoah come scudo per le proprie efferatezze e come bandiera.

Questa è una speculazione sui propri morti. Trovo deplorevole e biasimevole il fatto che si riporti alla memoria la Shoah almeno una dozzina di volte all'anno e non si ricordi la pulizia etnica dei primi colonizzatori del continente americano.

Vogliamo parlare dei massacri che avvengono tutt'oggi nel silenzio sotto i nostri occhi?

Perché questi passano inosservati? Non è una forma di ipocrisia tutto ciò?

Quanti cristiani, per esempio, sono stati massacrati negli ultimi 100 anni in tutto il mondo? (45.000.000 in tempo di pace: fonte Socci)

Non voglio mettere dunque in discussione la persecuzione a danno degli ebrei, però metto in discussione che ci sono persecuzioni che si ricordano ed altre che

volutamente si ignorano, tutto ciò non è intellettualmente onesto: qualsiasi

persecuzione è un frutto del male, non possono esserci persecuzioni di classe A e persecuzioni di classe B, è quanto meno ridicolo ed assurdo, se non abominevole.

Pace e bene.

Maria ha inviato una risposta a una discussione.

R: Monsignor Williamson chiede perdono

Peccato! Perché perdono?

li avrà mica sterminati lui!

Con tutto il rispetto, per l'amor di Dio, anche solo un ebreo ammazzato per la sua religione è un crimine, ma basta!

E allora, ai cattolici non chiede scusa nessuno e ne abbiamo avuti e ne abbiamo di martiri!

Nel medioevo in Germania c'è stata un'altra violentissima shoà e non c'era il

nazismo, a Napoli, in Puglia, ovunque li hanno mandati via in modo violento, quella violenza che viene dall'esasperazione e non dal fanatismo religioso!

Possibile che non si possa studiare quel periodo storico?

Williamson non doveva scusarsi di nulla, anzi, doveva sollecitare un'operazione

culturale importante, doverosa dopo 60 anni!

C'è il sospetto che la shoà sia uno strumento di ricatto degli ebrei, non possono pensare ancora oggi di marciarci su e di ottenere privilegi per quei morti, se ci sono stati!

Mi dispiace per mons. Williamson e per la ricerca della verità.

Grazie di cuore Alessandra.

Buon sabato a tutti, Sole

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questa NON è una testata giornalistica

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