Ucraina: Mosca, protezione concittadini. Dopo scontri a Donetsk, consapevoli nostre responsabilità. 14 marzo, Ucraina: Mosca, protezione concittadini #MOSCA, Mosca si riserva il diritto di proteggere i propri connazionali: lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo prendendo posizione sugli scontri avvenuti ieri a Donetsk, Ucraina orientale, tra filorussi e filo Kiev, terminati con alcuni morti e diversi feriti."La Russia è consapevole della propria responsabilità per la vita dei connazionali e dei concittadini in Ucraina, e si riserva il diritto di prendere la gente sotto la sua protezione", si legge in una nota del ministero degli esteri.
14/03/2014. La deriva sexy della festa di Purim. [ questo è un attacco deliberato delle lobby massoniche per distruggere ed aggredire la civiltà ebraico cristiana.. assolutamente ogni governo del mondodeve imporre dei limiti al mercato che è nelle mani di multinazionali senza scrupolo. ] I genitori al ministro: "Fate qualcosa"
È la celebrazione ebraica che più assomiglia al Carnevale, ma la novità del 2014 è che gran parte dei modelli per bambini più venduti sono "Poliziotta sexy", "Infermiera sexy", "Dottore sexy", "Soldatessa sexy", "Principessa sexy". Mobilitazione delle famiglie: "E' una forma di sfruttamento dei minori" e molte altre ancora descrivono un'offerta che si caratterizza per abiti succinti, calze a rete e colori sgargianti dal significato assai esplicito. Le famiglie si sentono precipitare in uno shock collettivo, ma non è tutto perché le vendite sul mercato di queste "maschere" vanno talmente bene da aver spinto molti negozi a offrirle in vetrina o sul web solo come "costumi sexy" senza più soffermarsi neanche sulle diverse caratteristica di ciascuna.
E' stata questa la goccia che ha aperto una diga di proteste. Da qui la mobilitazione dei genitori, a cui ha dato voce Roni Aloni Sadovnik, consigliere sui diritti della donna all'Associazione israeliana degli avvocati, scrivendo al ministro dell'Economie e Commercio Naftali Bennet una lettera per chiedere di "porre fine a questa forma di sfruttamento dei minori". "In quanto madre di figli piccoli e come avvocato che rappresenta dei minori vittime di abusi sessuali - ha scritto Aloni Sadovnik - le chiedo di proibire la vendita di costumi di Purim in tutto e per tutto simili a quelli usati da escort, prostitute e massaggiatrici". Bennett ha obiettato di "non avere autorità in materia" e tanto è bastato per moltiplicare su tv, radio e web le obiezioni di chi imputa al governo "passività" nei confronti di un fenomeno commerciale nonché "disgustoso" perché considerato "un incentivo alle aggressioni sessuali contro i minori" aggiunge Sadovnik. Per l'Associazione israeliana anti-stupri ogni anno il 64 per cento delle denunce vengono da minori e il 32 per cento da vittime con meno di 12anni.
Scontri a Donetsk. Una cinquantina di feriti. Ucraina, scontri a Donetsk, sale a tre il numero dei manifestanti uccisi. [ ecco cosa significa, operare il cambiamento, sociale, attraverso un Golpe, la violenza della piazza, quindi, l'europa e USA hanno violato le regole democratiche, ed hanno messo la Russia di fronte ad una situazione pericolosa ed imbarazzante. ] Due cortei contrapposti: lancio di bottiglie e uova, insulti e tensioni che hanno portato allo scontro fisico un gruppo di manifestanti filorussi e un gruppo di filoeuropei. Inutile l'intervento delle forze dell'ordine per evitare l'escalation di violenza. Quattro arresti. Donestk 14 marzo 2014Sarebbero tre le vittime degli scontri tra manifestanti filorussi e un gruppo di filoeuropei che hanno avuto come teatro la città di Donetsk, nell'Ucraina orientale. Due dei morti sono sicuramente filoeuropei: il primo, secondo quanto riportato dai medici locali, è stato pugnalato ed è morto sul colpo mentre il secondo, ferito gravemente, sarebbe morto in ambulanza. Tra le vittime ci sarebbe anche Dmitro Cerniavski, un dirigente locale del partito nazionalista 'Svoboda', che sarebbe stato ucciso a coltellate. La polizia ucraina ha arrestato quattro persone accusate di aver istigato gli scontri.
[ Ucraina, Merkel: "Pronti alle sanzioni contro Mosca"; Ocse sospende adesione della Russia. Referendum in Crimea, Usa e Ue: entro lunedì "una risposta dura" ]
Scontri a Donetsk. Ore di altissima tensione mentre si avvicina la data del referendum sul futuro della Crimea. Domenica infatti si vota un referendum il cui risultato è già ampiamente conosciuto, Ore di altissima tensione mentre si avvicina la data del referendum sul futuro della Crimea. Domenica infatti si vota un referendum il cui risultato è già ampiamente conosciuto, a motivo della volontà separatista del popolo filorusso, tradito dal golpe massonico Bildenberg USA UE, di cecchini 322 Kerry e Bush che hanno sparato in modo disinvolto su manifestanti e forze del Governo.. quando il governo era un governo legittimo. Le autorità di Kiev non sono in grado di avere sotto controllo la situazione nel paese, così che Mosca si vede costretta a riservarsi il diritto di prendere sotto la propria protezione i compatrioti che vivono in Ucraina, ha detto venerdì il ministero degli Esteri russo sugli eventi a Donetsk del 13 marzo.
La Federazione Russa ha il diritto di proteggere i compatrioti in Ucraina. "Abbiamo più volte affermato che chi è salito al potere a Kiev deve disarmare i militanti estremisti e garantire la sicurezza pubblica e il legittimo diritto delle persone di tenere comizi. Sfortunatamente... questo non sta accadendo", ha sottolineato in un comunicato pubblicato sul sito del Ministero degli Esteri.
Il 13 marzo a Donetsk contro i manifestanti pacifici che si opponevano al nuovo governo di Kiev si sono accaniti gli estremisti di destra provenienti da altre regioni del paese. Una persona è rimasta uccisa. Molti sono stati feriti.
La UE insiste su un'inchiesta indipendente sulle vittime di Kiev
... agenti di polizia erano stati uccisi da cecchini manovrati da qualcuno dell'opposizione ucraina. La... indipendente per le uccisioni da parte dei cecchini a Kiev, il ha dichiarato oggi Maya Kosyanchich, portavoce...
8 marzo, 17:31
Ucraina, ex agente dei Berkut rivela: a Maidan nessun poliziotto ha sparato
... estremisti al contrario ne avevano ed i loro cecchini sparavano contro le forze di sicurezza prima... , a difesa dell'ordine e dello stato di diritto a Kiev, 32 sono rimasti feriti, mentre 1 ha perso la vita. "A Kiev ora sguazzano in libertà decine di nazionalisti... aveva preso parte agli eventi in centro a Kiev, in un'intervista con i giornalisti a Simferopoli ha...
7 marzo, 22:37
La UE a favore di un'inchiesta sul caso dei "cecchini killer" di Kiev
... conversazione i politici discutevano del fatto che i cecchini all'opera a Kiev sarebbero stati ingaggiati dai leader di... delle uccisioni da parte dei cecchini durante le proteste di Kiev, ha dichiarato Maya Kosyanchich, la...
7 marzo, 17:05
L'Estonia conferma: vera l'intercettazione shock sui cecchini di Maidan
... sono morte a Kiev tra i dimostranti e la polizia sono state uccise dagli stessi cecchini che erano stati... , in cui vevivano espressi dei commenti sui cecchini in azione a Kiev durante le manifestazioni di Maidan.
5 marzo, 20:18
Registrazione shock: a Kiev cecchini assunti dai leader di Maidan
... in Ucraina. Urmas Paet afferma che i cecchini che sparavano a Kiev sui dimostranti erano stati assunti dai... stati uccisi dagli stessi cecchini. "Ora è sempre più chiaro che questi cecchini non erano di Yanukovich...
5 marzo, 19:57
Cecchino ha aperto il fuoco in piazza Indipendenza sulla polizia
"E 'stato stabilito che i manifestanti di Piazza Indipendenza, probabilmente dalla costruzione del conservatorio, hanno ripetutamente usato armi da fuoco contro il personale militare e contro la Berkut, più di 20 agenti delle forze dell'ordine sono stati feriti," è scritto sul sito web del ministero. Più di 20 agenti delle forze dell'ordine sono rimasti feriti a seguito del fuoco aperto da un cecchino in Piazza Indipendenza a Kiev, secondo il Ministero degli Affari Interni dell'Ucraina.
20 febbraio, 11:52
Kiev: i manifestanti respingono i cecchini dal tetto di un edificio sulla via Institutskaja
... cecchini sono fuggiti dal tetto, sparando e lanciando granate... del Partito delle Regioni sulla via Liplskaja a Kiev. Sotto la pressione l'apparato della Verkhovna Rada... delibera sul ritorno alla Costituzione del 2004. A Kiev i manifestanti sono saliti sul tetto di un...
18 febbraio, 15:04
Le autorità ucraine smentiscono la morte del dimostrante per mano della polizia
Un manifestante è rimasto ucciso oggi a Kiev da una ferita d'arma da fuoco, ha... il dimostrante sia stato ucciso da un cecchino della polizia, mentre le autorità accusano gli... di provocazioni. Un manifestante è rimasto ucciso oggi a Kiev da una ferita d'arma da fuoco, ha...
22 gennaio, 11:45
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Arabia Saudita e Qatar hanno dichiarato guerra all'Iraq. La Russia confischerà i beni delle società USA e UE se ci saranno sanzioni.
Henry Kissinger si schiera con Putin. Kissinger: l'Occidente deve smettere di surrogare la politica con la demonizzazione di Putin.
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[ perché vi meravigliate? da sempre i Buddisti sono stati gli assassini di martiri cristiani innocenti! ] In Sri Lanka, Continuano le violenze sulle minoranze religiose da parte di frange buddiste estremiste. cristiani ancora nel mirino. COLOMBO. La violenza sulle minoranze religiose da parte di frange buddiste estremiste nello Sri Lanka, non sembra volersi fermare. Nei giorni scorsi, un pastore cristiano protestante e sua moglie sono stati aggrediti e trascinati fuori dalla loro abitazione a da una folla guidata da monaci buddisti che intimava loro di fermare le attività e i servizi di
culto cristiano. L'attacco — riferisce l'agenzia Asiedu Sud, che riporta la notizia diffusa dalla National Christian Evangelical Alliance of Sri Lanka — è avvenuto ad Asgiriya, nel distretto di Kandy, nel centro dell'isola. La folla, composta da oltre duecento persone, guidata da una decina di monaci dell'organizzazione buddista estremista "Bodu Bala Sena", ha fatto irruzione nell'abitazione della coppia, appartenente alla "Chiesa delle Grazie". Marito e moglie sono stati maltrattati, minacciati e percossi con l'accusa di essere "traditori". I monaci buddisti, con a capo il segretario generale Galaboda Aththe Gnanasara Thero, hanno minacciato anche gli abitanti dei villaggi nella provincia di Sabaragamuwa, ordinando loro di non sostenere e di non frequentare per nessun motivo il pastore cristiano. In risposta alla violenta aggressione, alcuni cristiani del villaggio hanno scritto una petizione e raccolto firme chiedendo alle autorità della provincia di difendere il loro diritto al culto e la libertà di religione. Sempre secondo la "National Christian Evangelical Alliance", lo scorso gennaio nello Sri Lanka una folla di buddisti ha attaccato due chiese e un centro di preghiera cristiano. Alla base dell'aggressione l'accusa di proselitismo e la mancanza dei documenti necessari ad aprire luoghi di culto. Dopo questi episodi, un'imponente marcia per la
pace e per la libertà religiosa si è tenuta lo scorso 29 gennaio nella capitale Colombo. I cristiani, di tutte le confessioni, hanno sfilato per le strade della capitale Colombo al fine di protestare contro gli attacchi subiti negli ultimi tempi dagli estremisti buddisti e per l'assenza di tutela della libertà religiosa. In Sri Lanka, su una popolazione per oltre il settanta per cento buddista, i cristiani sono il 6,1 per cento, i musulmani sono il 9,7 per cento, gli indù il 12,6 per cento. Secondo i rappresentanti della Women's Action for Social Justice (Wasj) e del People's Health Movement (Phm), per costruire vera pace in Sri Lanka deve esserci «una solida riconciliazione tra tutte le comunità religiose del Paese». «Nel processo di sviluppo attualmente in corso — ha dichiarato all'agenzia AsiaNews Padma Pushpakanthi, presidente della Wasj — si è venuto a creare un clima che ha come conseguenza l'esclusione delle minoranze dalle responsabilità socio-politiche, e ha aggravato la condizione delle donne. Che, da sole, costituiscono più della metà della popolazione». Secondo le due organizzazioni, il problema è aggravato dal fatto che lo Sri Lanka esce da quasi trent'anni di guerra civile e non sembra ancora aver trovato una risposta per restaurare una vera pace e l'armonia nella società. Per Sirimal Peiris, presidente del Phm, e Padma Pushpakanthi, tutti i leader religiosi hanno un compito importante e imprescindibile: «Creare consapevolezza e sensibilizzare la popolazione in materia di giustizia sociale, per avviare una volta per tutte una convivenza pacifica». Tale richiesta assume maggiore importanza anche alla luce delle tensioni che si verificano da un an-
no e mezzo circa nel Paese, alimentate soprattutto da alcuni gruppi radicali di buddisti singalesi, contro le minoranze cristiana e islamica. A questo riguardo Pallekande Ratanasaara Thero, monaco buddista, ha ricordato che «Buddha rispettava le altre religioni, le conosceva e pregava a volte con le loro parole. Per questo, noi buddisti non dobbiamo sottovalutare gli insegnamenti e i fedeli di altri credo religiosi». Nei giorni scorsi, il vescovo anglicano Dhiloraj Canagasabey, parlando ai fedeli nella cattedrale di Cristo Salvatore a Colombo, ha ribadito che è compito del Governo assicurare ai cittadini cristiani il pieno godimento delle libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione. «La libertà di pensiero, di coscienza, di religione e di associazione — ha detto il presule — dovrebbe essere appannaggio di tutte le comunità religiose. Ci aspettiamo la tutela dello
stato di diritto»
L'arcivescovo Nzapalainga e l'imam Layama vogliono chiedere l'intervento dell'Onu Missione a New York, per la pace in Centrafrica. BANGUI. L'arcivescovo di Bangui, monsignor Dieudonné Nzapalainga e l'imam, Omar Kobine Layama, presidente della Comunità islamica, hanno avviato una missione a New York per convincere le Nazioni Unite e gli Stati Uniti, dell'importanza del dispiegamento di una missione di pace dell'Onu nella Repubblica Centroafricana. Prima di arrivare negli Usa, monsignor Nzapalainga e Omar Kobine Layama hanno fatto sosta a Parigi, dove hanno incontrato il ministro francese per lo sviluppo, Pascal Canfin. Nei giorni scorsi, i due leader religiosi hanno percorso più di mille chilometri nel cuore della Repubblica Centroafricana al fine di capire meglio la situazione del loro Paese. Entrambi sostengono di aver trovato segni di speranza, come «una buona convivenza delle comunità religiose a Paoua e a Bangassou». Ma hanno anche trovato sulla loro strada la paura e uomini armati dappertutto. «Abbiamo visto — ha raccontato monsignor Nzapalainga — interi villaggi spazzati via, bruciati, città svuotate di musulmani e molti signori della guerra ancora presenti in molte città. La gente continua a vivere ancora nell'insicurezza e nella paura». Di fronte a questa situazione di incertezza persistente è urgente, secondo i leader religiosi «trasformare la forza africana dispiegata nel Paese, la "Misca", in una forza dell'Onu. Il numero di uomini sul terreno non corrisponde alla dimensione reale di questo Paese. C'è anche un problema logistico che Misca deve affrontare. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu — hanno detto — non può restare indifferente alle sofferenze di un popolo. Chiederemo alle Nazioni Unite di organizzare una missione di pace internazionale». Nell'immediato futuro, l'arcivescovo e l'imam hanno chiesto anche, la rigorosa applicazione della risoluzione 2127 che chiede alle forze internazionali di disarmare i gruppi armati, se necessario con la forza, per mettere in sicurezza persone e beni. Secondo la testimonianza di padre Aurelio Gazzera, missionario carmelitano a Bozoum, nel nordovest della Repubblica Centroafricana, riportata da Fides, «a Bozoum le condizioni di sicurezza sono in via di miglioramento; per lo meno si è riusciti a bloccare il grosso delle violenze e dei furti che avvenivano, nei giorni scorsi», La situazione, però, rimane precaria a causa delle violenze e delle rappresaglie tra Seleka e anti balaka. Seleka è la coalizione dei gruppi ribelli, in gran parte composta da musulmani, che aveva preso il potere in Centrafrica nel marzo 2013 per poi essere cacciata dai gruppi degli anti balaka, sovente descritti come composti da cristiani. Gli anti balaka si sono resi responsabili, a loro volta, di crimini contro i musulmani, ma pure ai danni dei cristiani che hanno preso le difese degli islamici. «Resta preoccupante — racconta ancora il missionario — la situazione a Bangui, la capitale, e nel centro nord del Paese, dove si sono concentrati i Seleka e i gruppi loro alleati che continuano a rappresentare una minaccia per i centri urbani come Kaga Bandoro e Bambari. Tra l'altro i ribelli continuano a perseguire l'idea di dividere queste aree dal resto del Centrafrica». Sul piano alimentare, padre Gazzera ha spiegato che «grazie alle
pattuglie francesi e della Missione africana in Centrafrica i rifornimenti, sia pure a fatica, riescono ad arrivare dal Camerun, mentre rimane grave la situazione dei rifugiati e degli sfollati. Nella missione cattolica di Carnot, ad esempio, ci sono ancora migliaia di sfollati, mentre buona parte dei musulmani è partita a causa delle violenze degli anti balaka. Chi è rimasto ha ancora paura e pochi sono rientrati nei villaggi di origine». Intanto, il capo della Commissione Onu incaricata di fare piena luce sulle violazioni dei diritti umani in Centrafrica, il giudice camerunense Bernard Acho Muna, ha garantito che è nel mandato dell'Onu «fare tutto il possibile per evitare che l'incitamento all'odio sfoci in un genocidio. Speriamo che la nostra presenza e il fatto che indaghiamo sia un segnale forte affinché le persone che orchestrano la propaganda non agiscano. Vogliamo
porre fine all'impunità che vige nel Paese. Siamo di fronte a una situazione unica: l'ordine pubblico è inesistente, c'è un totale vuoto di potere e le autorità di polizia e giudiziarie sono assenti»
Questa è una storia massonica molto brutta e molto grave.. se, la Corte Costituzionale fosse superiore al Parlamento?... poi, il Parlamento è delegittimato, questo è un golpe giudiziario.. al massimo la Corte Costituzionale può rimandare in aula parlamentare, il provvedimento legislativo per un suo riesame, la per la seconda volta, non può bloccare una decisione parlamentare!
Dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale una normativa per finanziare infrastrutture
Duro colpo al Governo di BANGKOK. Ancora un duro colpo per il Governo ad interim thailandese, sempre più indebolito e in attesa della parziale ripetizione delle elezioni legislative, il mese prossimo, nelle circoscrizioni in cui il 2 febbraio non si è potuto votare. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato ieri illegittima la legge che avrebbe consentito all'Esecutivo di chiedere crediti per 2.200 miliardi di baht (circa 49 miliardi di euro) per finanziare ampie infrastrutture, soprattutto linee ferroviarie, nonostante l'approvazione nel novembre del 2013 della maggioranza del Parlamento di Bangko
king Saudi Arabia, come tu non riesci a capire che il tuo Islam sta aprendo la strada al satanismo? Solo i cristiani possono fermare i satanisti.. non tu! ] [ Uccisi tre sostenitori del candidato Abdullah Abdullah, La campagna presidenziale afghana. sotto il segno della violenza islamica, di una religione criminale e nazista protetta dall'Onu, finché non distruggerà Israele ed il cristianesimo.. così satana finalmente potrà essere tutto in tutti!
L'OSSERVATORE ROMANO. venerdì 14 marzo 2014. pagina 3. [ ma, lo sanno tutti che la turchia di Erdogan il salafica, fa uso di sostanze chimiche proibite dai diritti umani! Gas velenosi, acqua inquinata dei cannoni, ecc.. ma, la Turchia islamica è protetta dall'Onu Amnesty, USA UE, dei massoni, perché, ha un lavoro sporco da fare contro Israele ] Dopo i funerali di un giovane Nuovi disordini in Turchia. ISTANBUL. Alcune decine di migliaia di persone hanno reso ieri l'ultimo saluto a Istanbul a Berkin Elvan, il ragazzo di 15 anni morto martedì dopo 268 giorni in coma, diventato il simbolo della rivolta dei giovani turchi di Gezi Park. E ieri sera è morto per una crisi cardiaca un poliziotto turco di trent'anni mobilitato per tenere a freno le manifestazioni antigovernative organizzate dopo la morte del giovane. Lo riferiscono oggi i media turchi. L'agente, secondo una dichiarazione rilasciata dall'ospedale all'agenzia di stampa Dogan, sarebbe morto dopo avere accusato un malore a causa dei gas lacrimogeni usati per contrastare i manifestanti. Per la seconda giornata consecutiva e proprio come durante le rivolte della primavera scorsa, si sono registrati duri scontri, decine di feriti e centinaia di arresti non solo a Istanbul, ma anche ad Ankara, Smirne e in altre città del Paese. I manifestanti sono tornati a chiedevano le dimissioni del premier Recep Tayyip Erdoğan. L'improvvisa impennata di tensione interviene a meno di tre settimane dalle cruciali elezioni amministrative del 30 marzo. A Istanbul migliaia di persone hanno accompagnato per ore la bara di Berkin da Okmeydani, luogo di culto alawita, al cimitero di Feriköy attraverso la parte europea della città. Molte le personalità dell'opposizione fra la gente lungo il percorso funebre. Il giovane, che aveva 14 anni quando è stato ferito, non aveva partecipato alle proteste di piazza, ma, era stato colpito accidentalmente da un candelotto lacrimogeno mentre si ricava a comprare del pane. Il corteo funebre ha paralizzato la megalopoli del Bosforo, costringendo a chiudere al traffico strade e autostrade. Gli incidenti sono scoppiati dopo la sepoltura del ragazzo a Fekirköy, quando migliaia di persone si sono avvicinate a Piazza Taksim, luogo simbolo della rivolta. Le forze anti-sommossa hanno bloccato le vie di accesso a Taksim a Osmanbey, caricando la folla con il lancio di gas lacrimogeni. La polizia era intervenute già a fine mattinata anche ad Ankara contro migliaia di persone riunite a Kizilay per commemorare il ragazzo. E oggi il vicepremier, Bülent Arinç, volto moderato del Governo, ha fatto le condoglianze alla famiglia. «Da ieri — ha ammesso, tutta la Turchia è in lutto».
Dal canto suo, il premier Erdoğan in un comizio a Mardin ha replicato alla folla che protestava a
Istanbul di «non avere ucciso nessuno». E a ribadito che «un Governo può essere cambiato solo
nelle urne». Secondo alcuni analisti, il premier turco punta a fare delle amministrative un plebiscito sulla sua persona: se il suo partito islamico Akp resterà il primo del Paese considererà spazzate via dal popolo le accuse di corruzione. Altrimenti lascerà. La nuova improvvisa fiammata di tensione preoccupa i mercati. La lira turca ieri si è avvicinata al minimo storico rispetto al dollaro e
all'euro toccato il mese scorso, per le incertezze politiche innescate dalla tangentopoli del Bosforo, lo scandalo di corruzione che ha coinvolto molte personalità vicine al Governo.
Nonostante le critiche per le tecniche di estrazione
Strasburgo apre allo shale gas senza restrizioni.. perché hanno paura, circa. il blocco del gas russo, a motivo della crisi ucraina! ma, l'impatto ambientale, l'avvelenamento delle falde.. è molto pericoloso
Tagli alle tasse a dieci milioni di contribuenti e alle imprese. Il Governo italiano scommette sulla ripresa.. ma, se non si abolisce il Fiscal Compact per il 2015... cadremo nel baratro della disperazione! Grillo va alle Europee: 5 macroregioni e no al fiscal compact
Il Secolo XIX - 4 giorni fa. Genova - Stato federale e abolizione del fiscal compact, il vincolo di bilancio che «taglierebbe la spesa pubblica dai 40 a 50 miliardi all'anno.
[ questa è una situazione troppo brutta, che nasce da un Golpe pilotato da USA e UE, che, servizi segreti 322 Bush hanno mandato cecchini, ad uccidere le persone, di entrambi gli schieramenti, indiscriminatamente.. e che, distrugge, intenzionalmente, le strutture strategiche difensive russe.. quindi, di fatto, questo è stato un atto di guerra contro la Russia! tanto più grave perché ha insediato un governo non eletto democraticamente.. e nega la volontà sovrana del popolo della crimea.. e se questo non è il nazismo cosa il nazismo è? ] la visita del premier ucraino alla Casa Bianca aumenta le distanze tra Washington e Mosca. Un solco più profondo. WASHINGTON. «L'invasione russa
in Crimea è una violazione del diritto internazionale. Siamo vicini al popolo ucraino che non può andare avanti avendo un Paese vicino che, decida il loro futuro, con la canna di una pistola puntata». Barack Obama parla chiaro, davanti alle telecamere, dopo aver accolto ieri sera nello Studio ovale il premier ucraino, Arseniy Yatseniuk, e dopo avergli tributato tutti gli onori di una formale visita di Stato. Un gesto politico-diplomatico dal significato profondo a pochi giorni dal referendum in Crimea e poche ore dopo l'ennesimo comunicato durissimo del G7 e dell'Unione europe, che hanno dichiarato che se la Russia annette la Crimea vi saranno conseguenze. Una stretta di mano davanti alle televisioni, alla Casa Bianca, che conferma anche fisicamente l'appoggio da parte dell'America di Obama al nuovo Governo di Kiev. E contemporaneamente l'allargarsi del solco profondo che la crisi ha scavato nei rapporti tra Washington e Mosca. «Se non cambia atteggiamento, ha ribadito il presidente americano — non solo gli Stati Uniti, ma l'Unione europea e tutta la comunità internazionale sarà obbligata a fare pagare un prezzo a Mosca per le sue azioni». Yatseniuk, dal canto suo è stato altrettanto netto: «Noi non ci arrenderemo mai all'ipotesi di perdere la Crimea». Proprio sul punto della difesa della sovranità territoriale dell'Ucraina, Obama ha espresso la speranza che «il referendum in Crimea possa essere evitato attraverso ogni via diplomatica». La visita di Yatseniuk ha sancito il forte sostegno degli Stati Uniti alle nuove autorità di Kiev, ma ribadito che la soluzione alla crisi in Crimea passa attraverso il sostegno alla debilitata economia dell'Ucraina. Dopo Obama, il premier ha infatti incontrato i responsabili del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale, due istituzioni che hanno già fatto sapere di essere in prima linea negli aiuti a Kiev. Lo stesso Yatseniuk, prima di arrivare negli Stati Uniti, ha detto che il suo Paese ha bisogno di grande aiuto per difendersi dalla minaccia del potente vicino. E questa mattina, intervenendo al Bundestag, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha detto che se la Russia «continua il suo corso delle ultime settimane, sarà una catastrofe», ma non solo per l'Ucraina. «Non lo vedremo solo come una minaccia, in quanto vicini della Russia, ha affermato il cancelliere — e non cambierà solo le relazioni dell'Unione europea con la Russia. Questa situazione è destinata a causare danni
enormi anche alla Russia, sia da un punto di vista economico che politico»
[il massacro settimanale sotto egida ONU Amnesty Lega ARABA, Obama islamico gender, tutti gli anticristo del sistema massonico bildenberg ] Nigeria: almeno 69 morti nel nord-est. Attacco di uomini armati a bordo di moto in stato Katsina. 13 marzo, Nigeria: almeno 69 morti nel nord-est. KANO (NIGERIA), 13 MAR - Un nuovo massacro nella Nigeria nord-orientale, flagellata dalla violenza dei terroristi islamici di Boko Haram: in quattro villaggi visitati da uomini armati a bardo di motociclette sono stati rinvenuti i cadaveri di almeno 69 persone. Lo rende noto un deputato della stato di Katsina, dove da martedì sono in corso violenze interetniche ( tutte le menzogne della Massonica ANSA, dove innocenti martiri cristiani subisco aggressioni, e vengono uccisi due volte dalle menzogne occidentali! ).
Benjamin Netanyahu [ rispondi! ] 13 marzo. Tre razzi nel sud di Israele vicino Gaza
Nonostante annuncio tregua. Lo riferisce portavoce militare. 14 marzo. Mo: raid Israele a Gaza dopo razzi ieri. Contro sette siti 'terrore' nel sud e nel nord della Striscia. [ 1°DOMANDA: quale è la differenza tra, Boko Haram, Talebani, Al-Qaeda, ecc..? non c'è nessuna differenza sono soltanto sigle, per continuare ad uccidere persone innocenti, sotto egida ONU Amnesty Bildenberg! ] [ 2°DOMANDA: quale differenza c'è tra un islamico palestinese ed uno saudita? Nessuno! Quindi se tu non uccidi subito il King Saudi Arabia? lui uciderà te! ] [conclusione] ovviamente, gli esorcisti conoscono un gran numero di demoni, perché nove sono i cori angelici, conme nove sono le principali famiglie di alieni... ma, uno solo è il regno di Satana, ecco perché uno solo è il califfato mondiale sharia imperialismo, che otterrà la tua vita, certamente! [ovviamente] i farisei anglo-americani Bush 322 Kerry, 666 Rothschild Spa Fmi, loro sanno tutto questo, ma, sulla tua pelle hanno deciso di realizzare la terza guerra mondiale per vedere sorgere finalmente il loro regno di satana che è il Nuovo Ordine Mondiale, ilGrande fratello del controllo globale, la intelligenza artificiale, della umanità sintetica, bionica transgenica, OGM, che, spezzera, nel genere umano, ormai, succube schiavo, ogni forma di resistenza!
Ucraina: Borsa Mosca a picco, -5% indice MICEX. Pesa crisi in Crimea.. questa è la dimostrazione che il mercato è finto, è un atto politico, un monopolio drogato! quindi bisogna distruggere questo Fondo monetario internazionale prima che esso distrugga noi!.. se il FMI non ottiene la sua guerra mondiale, e i popoli non saranno sterminati, poi, loro faranno la rivoluzione, ed uccideranno tutti i massoni e i politici, colpevoli di avere tradito la sovranità monetaria.. ma, io ho una buona notizia.. se, si fa la guerra mondiale? questa volta la rivoluzione, dei poopli oppressi e derubati, ci sarà ugualmente!
14/03/2014. INDIA. Pogrom Orissa: tre condanne e sei assoluzioni per lo stupro di gruppo di suor Meena Barwa. La corte distrettuale di Cuttack ha emesso la controversa sentenza. La religiosa dell'ordine delle Servitrici venne stuprata da fondamentalisti indù durante le violenze anticristiane del 2008. Mumbai (AsiaNews) - Questa mattina una corte distrettuale di Cuttack ha condannato tre persone e assolto altre sei, per lo stupro di gruppo subito da suor Meena Barwa, compiuto da fondamentalisti indù durante i pogrom anticristiani di Kandhamal (Orissa) del 2008. In origine erano 10 le persone accusate della violenza sulla religiosa. Nove erano state arrestate, una non è mai stata trovata. Suor Meena, dell'ordine religioso delle Servitrici, lavorava nel Centro pastorale Divyajyoti a K Nuagaon (distretto di Kandhamal), insieme a p. Thomas Chellan. Il 25 agosto del 2009, insieme al sacerdote è stata presa, picchiata, denudata e trascinata per il villaggio. Ad un certo punto i fondamentalisti volevano perfino bruciarla viva assieme al prete. Invece, l'hanno violentata. Solo alla fine, in tarda serata, mentre, continuavano ad essere ingiuriati e malmenati, sono stati liberati dalla polizia. Lo zio della religiosa è mons. John Barwa, vescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, che, l'ha sostenuta e accompagnata nel lungo percorso di riabilitazione e durante il processo. Nel 2010 l'Alta corte dell'Orissa ha trasferito il caso da una corte distrettuale di Kandhamal a quella di Cuttack, poiché, la vittima aveva espresso preoccupazione per la sua vita. Un totale di 29 testimoni sono stati ascoltati.
03/14/2014, INDIA. Orissa pogrom: three convicted, six acquitted of gang rape of Sister Meena Barwa
The Cuttack district court issues a controversial ruling. The Servite religious sister was raped by Hindu fundamentalists during the anti-Christian violence of 2008.
Mumbai (AsiaNews). This morning, a Cuttack district court sentenced three people and acquitted six others for the gang rape of Sister Meena Barwa, carried out by Hindu fundamentalists during the anti-Christian pogroms in Kandhamal (Orissa) in 2008. Originally 10 people were accused of having violated the nun. Nine were arrested, one was never found.
Sr. Meena, of the Servite religious order, worked in Divyajyoti pastoral center in K Nuagaon (Kandhamal district), alongside Fr. Thomas Chellan. On 25 August 2009, together with the priest she was seized, beaten, stripped naked and dragged through the village. At one point, the fundamentalists wanted to burn her alive together with the priest. Instead, they raped her. They were only freed by police late in the evening, after continuous beating and torture.
The nun's uncle is Msgr. John Barwa, the Archbishop of Cuttack -Bhubaneshwar, who has supported and accompanied her in the long rehabilitation process and during the trial.
In 2010, the Orissa High Court transferred the case from a district court in Kandhamal to Cuttack, because the victim had expressed concern for her life. A total of 29 witnesses were heard.
See also:
06/14/2010 INDIA.
Hindu extremist who raped Sister Meena arrested.
12/07/2011 INDIA.
Orissa: raped nun forgives aggressors and recounts her sufferings.
11/13/2008 INDIA.
Indian commission investigating anti-Christian pogrom in Orissa.
07/28/2010 INDIA.
Sr. Meena, the raped nun, "a witness of Light and Truth for the Church in India".
05/10/2011 INDIA.
Orissa: two men involved in 2008 nun rape are released.
SIRIA. [ma, questo ragionamento è ridicolo, nulla dipende dai siriani, se, la Arabia Saudita, ha fatto una guerra imperialistica di occupazione attraverso, la sua galassia jihadista! questo è l'imperialismo sharia per il califfato mondiale! ] SYRIA. [But this is, A ridiculous ragionamento, nothing depends on the Syrians, if the Saudi Arabia, made an imperialist war of occupation through its jihadist galaxy! This is imperialism sharia for the worldwide caliphate! ] KILL KILL MARTYRS DHIMMI SAUDI ARABIA, KILL KILL AGAIN! Vescovi greco-cattolici: Una Siria unificata, libera, democratica e pluralista. 03/13/2014. SYRIA - LEBANON. Greek-Catholic bishops call for a united free, democratic and pluralistic Syria. The meeting of Greek-Catholic Bishops' Conference of Syria was held in Lebanon because of the situation in Syria. In a statement, the prelates call for closeness and solidarity with the victims, urging people not to forget the bishops, priests and faithful who were abducted. Noting that at least 100 churches have been damaged or destroyed, they offer their best wishes to Pope Francis and call upon people not to let "the flame of hope" die.
Beirut (AsiaNews) - Syria's Greek-Catholic bishops want a ceasefire, a quick and peaceful settlement to the conflict through the continuation of the Geneva II conference. They especially "want a united, free, democratic and pluralistic Syria," in which, "everyone enjoys the rights of citizenship, where everyone lives in dignity, whatever their social background or community."
The prelates made their requests in an appeal issued yesterday at the end of the meeting held in the Patriarchal See in Raboué three years after the start of their country's civil war. Because of the latter and associated travel difficulties, the bishops decided to hold their meeting in Lebanon rather than Syria. Chaired by Patriarch Gregory III, the conference saw the participation of Syrian Catholic Patriarch Ignatius Youssef III Younan and the Apostolic Nuncio in Syria, Mgr Mario Zenari.
At the end of the one-day meeting, the bishops' conference released a statement. Citing Gaudium et Spes (1965), they acknowledged the "joys and the hopes, the griefs and the anxieties of the men of this age, especially those who are poor or in any way afflicted, [for] these are the joys and hopes, the griefs and anxieties of the followers of Christ. Indeed, nothing genuinely human fails to raise an echo in their hearts."
The bishops went on to say that they "grieve for the martyrs and pray for the sick, the injured and the disabled, the homeless and the marginalised." Indeed, they also cannot forget "the hostages and the missing, in particular Bishops and Youhanna Ibrahim and Boulos Yazigi, as well Fathers Michel Kayyal and Ishac Mahfouz and a large number of faithful."
Likewise, the conference rejects "all forms of extremism, religious exclusion (takfir), murder, crime, blackmail, and any aggression against man and property." It also slams "all attacks against places of worship, churches and mosques, in particular against the Greek-Catholic churches."
Noting that "More than 100 churches from different communities have been damaged or destroyed so far," the bishops declare their solidarity "with Syria, its government and people" and support "every effort made to achieve a peaceful and quick settlement of the conflict, particularly through the Geneva Conference."
Ultimately, "We want a united, free, democratic and pluralistic Syria," they said, "where everyone enjoys the rights of citizenship, where everyone lives in dignity, whatever their social background or community." At a time of the Great Lent, the bishops call on the faithful "to pray and fast, as well as show solidarity for the displaced, both inside Syria and abroad."
Stressing their determination, the bishops said that they would not to be carried away "by despair, dejection or fear, despite the magnitude of the test and a tragedy that is getting worse day by day."
Having "fully heard the pope's voice and his prayers for Syria, which urge us not lose the courage to pray or let the flame of hope die in our hearts," the Greek-Catholic Bishops' conference calls upon all Syrians to "work with everything at their disposal at the local, regional and international levels to achieve a ceasefire, and open a dialogue for reconciliation and reconstruction."
After addressing their best wishes to the pope on the anniversary of his election (13 March), the bishops called for the help and the intercession of the Virgin Mary, Our Lady of Damascus and Our Lady of Saadnaya. Il raduno della conferenza dei vescovi di Siria ha dovuto tenersi in Libano, a causa della situazione. Vicinanza e solidarietà alle vittime. Il ricordo dei vescovi, sacerdoti e fedeli rapiti. Almeno 100 chiese sono state danneggiate o distrutte. Gli auguri a papa Francesco e la promessa di "non spegnere" la speranza.
Beirut (AsiaNews) - Un cessate-il-fuoco; un regolamento pacifico e rapido del conflitto; la continuazione di Ginevra II; e soprattutto "una Siria unificata, libera, democratica e pluralista, dove tutti godono dei diritti di cittadinanza, dove tutti vivono nella dignità per tutti i componenti del tessuto sociale e comunitario siriano".
Tutte queste richieste sono contenute nell'appello lanciato ieri alla fine del raduno dalla Conferenza dei vescovi greco-cattolici siriani, tenutosi nella sede patriarcale di Raboué a tre anni dalla guerra civile. A causa della guerra e delle difficoltà dei trasporti interni, i vescovi hanno dovuto decidere per la sede libanese, impossibilitati a incontrarsi in Siria.
La conferenza si è riunita sotto la presidenza del patriarca Gregorio II, alla presenza del patriarca siro-cattolico Ignazio Youssef III Younan e del nunzio apostolico in Siria, mons. Mario Zenari.
Alla fine dell'incontro, durato solo un giorno, la conferenza episcopale ha pubblicato un comunicato, in cui i vescovi fanno proprie le parole della Gaudium et spes (1965): "Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore".
I vescovi affermano che essi portano "il lutto per i martiri e pregano per i malati, i feriti e i disabili, i senzatetto e gli emarginati". Essi non si dimenticano "degli ostaggi e degli scomparsi, in particolare dei due vescovi Youhanna Ibrahim e Boulos Yazigi, come pure dei sacerdoti Michel Kayyal e Ishac Mahfouz e di un gran numero di fedeli".
La conferenza rifiuta "ogni forma di estremismo, di stigmatizzazione religiosa (takfir), di assassinio, criminalità, ricatto, ed ogni aggressione contro l'uomo e i suoi beni". Essa denunica inoltre "tutti gli attentati contro i luoghi di culto, chiese e moschee, e in particolare contro le chiese della comunità greco-cattolica". "Più di 100 chiese - si afferma - delle diverse comunità sono state danneggiate o distrutte fino ad oggi". I vescovi dichiarano la loro solidarietà "alla Siria, governo e popolo" e appoggiano "ogni sforzo per un regolamento pacifico e rapido del conflitto, in particolare attraverso la Conferenza di Ginevra". "Noi - si afferma - vogliamo una Siria unificata, libera, democratica e pluralista, dove tutti godono dei diritti di cittadinanza, dove tutti vivono nella dignità per tutti i componenti del tessuto sociale e comunitario siriano".
Con l'occasione della Grande Quaresima, i vescovi invitano "alla preghiera e al digiuno, come pure alla solidarietà verso gli sfollati, sia all'interno della Siria che all'estero".
I vescovi si dicono risoluti a non farsi trascinare "dalla disperazione, dall'abbattimento o dalla paura, nonostante la grandezza della prova e del dramma che si aggrava di giorno in giorno".
Essi sono "in pieno ascolto della voce del papa e della sua preghiera per la Siria, che ci invita a non perdere il coraggio della preghiera e a non lasciare che si spenga la fiamma della speranza nei cuori". La conferenza dei vescovi greco-cattolici chiede a tutti i siriani di "lavorare con tutti i mezzi, a livello locale, regionale e internazionale per un cessate-il-fuoco, l'apertura al dialogo, la riconciliazione e la ricostruzione".
Alla fine, dopo aver formulato gli auguri al pontefice, per l'anniversario della sua elezione (13 marzo), i vescovi invocano il soccorso e l'intercessione della Vergine, Nostra Signora di Damasco e Nostra Signora di Saadnaya.
"Grazie McCain, di essertelo lasciato scappare!" In relazione agli ultimi avvenimenti in Ucraina, il senatore americano John McCain ha invitato l'amministrazione del presidente Barack Obama ad annullare la decisione della svolta difesa antimissile in Europa Orientale e di fornire nuovamente all'ordine del giorno il collocamento degli elementi del sistema antimissilistico degli Stati Uniti nella Repubblica Ceca ed in Polonia.
Il presidente del Congresso Ebraico Europeo: il fenomeno ucraino è molto pericoloso, il russo Vjaceslav Kantor, questa settimana è stato premiato con la più alta onorificenza dello stato, in Romania: la grande croce dell'ordine della nazione per il merito. L'evoluzione della situazione in Ucraina vi preoccupa?
- L'Ucraina è ancora un fenomeno molto pericoloso. È vero che c'era l'opposizione nella Piazza dell'Indipendenza a Kiev, per alcuni mesi. Tutto si è svolto secondo uno scenario democratico, ma ecco che nel fervore delle olimpiadi a Sochi, in piazza sono apparse le forze estremiste di destra, assolutamente nazionaliste, anzi, diciamo francamente neonaziste.
Sono una minoranza, forse duemila in tutta l'Ucraina, ma sono armati, molto aggressivi e la forza che li fa agire è davanti i nostri occhi. Tale esempio di comportamento e di estremismo è molto è presente in tutta Europa. Questo è inammissibile non solo per quei paesi che dovrebbero entrare o meno nell'Unione Europea.
- Come si può risolvere la crisi ucraina?
- Esorto tutte le parti ad esprimere la massima moderazione e ad mantenere una posizione esclusivamente sulla base di negoziati. Vediamo che tutti sono talmente presi dalla situazione ucraina, da non porre più attenzione alla realtà.
Presto ci sarà il referendum in Scozia, per non parlare di quelli già avvenuti precedentemente, come per esempio nei Balcani. In primo luogo tutti questi problemi, molto dolorosi e criticati da tutti i lati, non sono altro che la decisione della popolazione. Se la popolazione in modo democratico esprime la propria posizione, occorre tenerne conto.
- Ma la comunità internazionale può prendere decisioni che tengano conto delle nuove realtà?
- Assolutamente sarà costretta a prendere tali decisioni. Noi siamo tutti sulla stessa barca e ci troviamo sotto il peso di comuni minacce. Il mio punto di vista è questo: l'alleanza nordatlantica e un normale dialogo tra Russia e Stati Uniti devono garantire innanzitutto una maggiore sicurezza nella comunità internazionale. Noi oggi sentiamo la mancanza di un tale dialogo e di una reale mutua comprensione.
- C'è la possibilità che questo accada? - C'è. Si chiama buona volontà
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_03_13/Il-presidente-del-Congresso-Ebraico-Europeo-il-fenomeno-ucraino-e-molto-pericoloso-1081/
Non ammessi i giornalisti russi alla conferenza stampa di Obama e Yatsenuk [ un grave vulnus alla democrazia, un vero atto di nazismo, da coscienza sporca di GOLPE Ucraino! ] E' un rifiuto inaccettabile e discriminatorio il non consentire ai giornalisti russi di essere presenti alla conferenza stampa dal presidente americano Barack Obama e del capo ad interim del governo ucraino Yatsenyuk. "Sembra che a Washington e negli Stati Uniti in cui così tanto amano parlare e speculare riguardo libertà di espressione e di stampa, poi non sono disposti loro stessi a seguire questi principi " ha detto in un comunicato il portavoce del ministero degli Esteri russo Alexander Lukashevich.
"Domande scomode che potevano essere poste e che evidentemente non rientrano nel copione pre-impostato della conferenza stampa, ad esempio sui crimini dei neo-nazisti del partito "settore destro", che fanno parte del governo con a capo Arseniy Yatsenyuk, temi che alla Casa Bianca chiaramente non vogliono che siano citati" ha detto il diplomatico.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/news/2014_03_14/Non-ammessi-i-giornalisti-russi-alla-conferenza-stampa-di-Obama-e-Yatsenuk-0940/
[ tutto l'imperialismo saudita sharia nel mondo califfato mondiale, sotto egida ONU Amnesty, Lega Araba, bildenberg] Tag: Boko Haram
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