Sassoli e la mafia tecnocratica neoliberista: "Russia e Cina se ne facciano una ragione: non ci intimidiranno sui diritti acquisiti dai porconi ebrei-massoni ricchi e potenti i DEMO PLUTO, infatti se non hai soldi e sei la borghesia? poi, i tuoi diritti in UE sono soltanto teorici/effimeri" .. poi, si dispiace che la Polonia resista al genocidio sostituzione etnica islamo-nazi-sharia-Kalergi-Soros!
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hanno risparmiato sui costi della sanità da 20 anni ed hanno dimezzato tutti gli ospedali, e in questi 2 anni di pandemia non ne hanno ricostruito uno soltanto!
Occupazione delle terapie intensive sale in 6 regioni.
in ItaGlia abbiamo una sanità privata che funziona soltanto per i ricchi
http://a.msn.com/01/it-it/AASF4IL?ocid=st
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Aggressioni di Capodanno in piazza Duomo: individuati 18 responsabili tutti Allah uh akbar!
http://a.msn.com/01/it-it/AASEkro?ocid=st
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Sassoli, politico gentile del cattolicesimo catto-comunismo-massonico-lgbtq-democratico-tecnocratico-usurocratico, praticamente un altro eretico!
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La persecuzione dei cristiani non conosce tregua. Ma è censurata!
ECCO L’ARMA PIU’ USATA PER NASCONDERE I CRIMINI IN AFRICA CONTRO I CRISTIANI: LA CENSURA
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Di Umberto Spiniello
Pochi giorni fa in un villaggio vicino alla capitale Akure dello stato meridionale di Ondo, uno dei 36 che costituiscono la repubblica federale della Nigeria, è stato rapito Otamayomi Ogedengbe un pastore protestante, il rapimento è avvenuto mentre il religioso si trovava in chiesa per una funzione religiosa.
Il commando di rapitori ha fatto irruzione nella chiesa, puntandogli una pistola alla tempia mentre predicava dall’altare e lo ha poi trascinato via davanti ai fedeli terrorizzati.
La persecuzione dei cristiani in Nigeria non conosce tregua e ultimamente è facilitata dal caos e dallo stato di confusione in cui versa il paese. L’industria dei rapimenti ad opera di gruppi islamisti cresce ogni giorno che passa, così come il conflitto portato avanti dai Fulani, etnia nomade di pastori, molto numerosa in Nigeria, e i cristiani sono spesso le prime vittime di entrambi i soggetti.
Lo dimostra un rapporto appena realizzato da Intersociety Rule of Law, da gennaio ad aprile 2021 sono almeno 1.470 i cristiani uccisi e 2.200 quelli rapiti da gruppi islamisti, compresi Boko Haram e Fulani. Il dato indica che la violenza è addirittura in aumento nel paese, rispetto all’anno scorso. Nel 2020, infatti, secondo un altro rapporto, stilato dall’autorevole secondo Open Doors sono rimasti uccisi per la loro fede 3.530 cristiani. La Nigeria si conferma così il «paese più pericoloso dove essere cristiani».
Ma anche la vicina Etiopia sta conoscendo una stagione di violenza e ferocia a danno dei cristiani. In Tigrai, almeno 78 sacerdoti massacrati negli ultimi cinque mesi.
Il prestigioso organo di stampa britannico Telegraph ha cercato conferma tra i sopravvissuti e ha scoperto che i soldati dell’esercito nazionale etiope e truppe eritree dopo aver saccheggiato e bombardato chiese e monasteri, hanno iniziato una vera e propria caccia ai religiosi, facendo irruzione nei cimiteri durante i funerali o durante le celebrazioni dei santi.
Uccidono, violentano e in totale impunità bloccano gli aiuti umanitari. Dopo molti tentativi una troupe della CNN è riuscita a eludere i posti di blocco e raggiungere la regione settentrionale del Tigrai dove i soldati eritrei, camuffati da militari etiopi, stavano bloccando i convogli con gli aiuti umanitari, tutto questo nonostante il governo di Abiy Ahmed si fosse impegnato il 26 aprile scorso al ritiro delle truppe eritree. I cameraman sono riusciti a riprendere e diffondere i filmati dei camion carichi di cibo saccheggiati.
L’inchiesta della Cnn è arrivata alla commissione Affari Esteri della Camera, l’Onu ha confermato i saccheggi, i repubblicani chiedono ora a Joe Biden di emanare sanzioni per violazione dei diritti umani.
Ma è il prestigioso New York Times che denuncia anche una drammatica censura, la revoca dell’accreditamento del suo inviato Simon Marks, in seguito ai suoi reportage sulle vittime di aggressione sessuale e gli abusi commessi dai soldati etiopi ed eritrei.
A novembre, l’arresto di sei reporter etiopi che lavoravano per i media locali, conferma che la censura e la manipolazione mediatica, sembra essere all’ordine del giorno tra i miliziani eritrei ed etiopi, in una guerra che ha portato a migliaia di morti, oltre due milioni di sfollati (generando anche un nuovo fenomeno migratorio verso l’Europa). In seguito sono scattati gli arresti anche per i cameraman e i giornalisti che collaborano con le testate internazionali.
Un giornalista etiope, Dawit Kebede, è stato ucciso a Mekelle. A febbraio uomini armati hanno fatto irruzione nella casa di Lucy Kassa, collaboratrice del Los Angeles Times, le hanno confiscato computer, chiavette e intimato di non proseguire nella sua inchiesta sui combattenti eritrei arruolati dagli etiopi in Tigrai. Marks è stato accusato di divulgare notizie false e faziose il giorno dopo aver incontrato altre vittime degli stupri di massa ad opera dei miliziani di cui aveva già scritto sul Times. Nascondere la verità della persecuzione sistematica contro i cristiani in Africa, sembra essere diventato una routine, Il tempo è scaduto l’ONU e gli USA non posso restare a guardare questa mattanza efferata.
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https://youtu.be/_fpgdA0Fgbs
Elezione Presidente della Repubblica: perchè per il governo è indispensabile lo stato d'emergenza.
https://www.francescoamodeo.it
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SFIORATI DA DIO. TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO": IL PICCOLO MARTIRE JOSÈ SANCHEZ DEL RIO (1913-1928).
https://www.youtube.com/watch?v=2dSdYEcWGJ4
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110 blogspots bloccati dagli lgbtq con 10 punti rossi html-code per 14 anni.
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“Dal Covid all’Lgbt, il giornalismo mainstream oggi è una parodia della stampa studentesca”
Giulio Meotti
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In un paese dove le scuole pubbliche hanno organizzato roghi di libri “razzisti”, politici e accademici chiedono di “bruciare tutte le chiese”, il ministero per l’Infanzia pubblicizza materiale come l’“unicorno gender” e il ministro per le Donne e l'Uguaglianza ha chiamato i Talebani "nostri fratelli", una famosa giornalista si dimette dalla Rai canadese (che ha stilato un elenco di parole offensive, come "pecora nera") con uno straordinario manifesto che i media italiani dovrebbero imparare a memoria. “Siamo i pappagalli dell'ortodossia e facciamo carriera giurando fedeltà al dogma..."
“Trans” athletes continue to dominate women in the NCAA swimming pool
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Corporate wokeism not convincing American voters
by Nicole King
A new report shows the divide between corporate elites and the average American consumer is wide, and ever-growing. Read more by Nicole King (https://ifamnews.com/en/author/nkingifamnews-com) on IFN (https://ifamnews.com/en) .
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Gli arabi "frustrati" dalla politica iraniana di Biden
di Khaled Abu Toameh • Gennaio 11, 2022 a 5: 00 am
La posizione dell'amministrazione Biden "solleva un punto interrogativo sulla gravità degli sforzi americani per salvare il mondo dalle minacce iraniane. Il regime iraniano insiste nell'adottare, sostenere e armare entità terroristiche al fine di continuare a commettere crimini e violazioni che destabilizzano la sicurezza e la stabilità. nella regione." — Al-Yaum,Arabia Saudita, 23 dicembre 2022.
"Gli interventi dell'Iran nei paesi vicini... Iraq, Siria, Yemen, Libano, Bahrain e Kuwait, sono diventati chiari e tangibili..." – Adnan Salman, esperto militare iracheno, Azzaman, 8 gennaio 2022.
L'Iran si è vantato di occupare quattro capitali arabe: Baghdad, Beirut, Sana'a e Damasco. "Gli iraniani hanno trasformato queste capitali arabe in basi per le sue milizie armate, fornendo loro denaro, armi e tutto ciò di cui hanno bisogno per affermare l'egemonia dell'Iran sulla regione." – Abdel Aziz Khamis, scrittore e analista politico saudita, Sky News Arabia, 6 gennaio 2022.
"Il gruppo Ansar Allah nello Yemen [gli Houthi], Hezbollah in Libano, le Brigate Hezbollah e le Brigate Sayed al-Shuhada e altre bande in Iraq, così come altre bande brutali nei territori siriano e palestinese, sono serviti come strumenti che hanno permesso a Teheran di interferire negli affari di questi paesi e minacciare gli altri." – Abdel Aziz Khamis, Sky News Arabia, 6 gennaio 2022.
"Ciò che l'Iran sta facendo equivale a una guerra aperta contro gli arabi." – Saleh Al-Qallab, ex ministro giordano dell'informazione, Al-Sharq Al-Awsat,6 gennaio 2020.
"L'Iran sta interferendo nella regione con l'obiettivo di dominarla. L'attuale modello libanese di egemonia iraniana attraverso Hezbollah è il modello a cui l'Iran aspira e che pianifica in tutti i paesi arabi." – L'ex ministro kuwaitiano dell'Informazione e della Cultura Saad Bin Tefla Al-Ajami, Independentarabia.com, 31 dicembre 2021.
L'amministrazione Biden si rifiuta di divulgare informazioni sui negoziati che potrebbero "rappresentare gravi pericoli" per gli Stati Uniti. "L'amministrazione Biden sostiene che rendere disponibili queste informazioni potrebbe danneggiare la sicurezza nazionale americana e rivelare fonti di intelligence. Questa scusa è fragile e debole. Ecco la chiara verità: la debole amministrazione Biden sta cercando di raggiungere un accordo [con l'Iran] ad ogni costo per abbellire la sua immagine di fronte agli americani." – Emil Amin, scrittore egiziano, Al-Arabiya,7 gennaio 2022.
Questi arabi, in breve, stanno dicendo che vedono l'Iran e gli Stati Uniti, e non Israele, come le principali minacce alla loro sicurezza e stabilità.
Resta ora da vedere se l'amministrazione Biden e le altre parti che negoziano con i mullah ascolteranno le voci provenienti dal mondo arabo – o continueranno a permettere ai mullah di ingannarli facendo revocare le sanzioni statunitensi mentre Teheran continua a portare avanti i suoi piani per ottenere armi nucleari ed estendere il suo controllo a più paesi arabi.
Resta da vedere se l'amministrazione Biden e le altre parti che negoziano con i mullah iraniani ascolteranno le voci provenienti dal mondo arabo – o continueranno a permettere ai mullah di ingannarle facendo revocare le sanzioni statunitensi mentre Teheran continua a portare avanti i suoi piani per ottenere armi nucleari ed estendere il suo controllo a più paesi arabi. (Immagine per gentile concessione di iStock)
Il conduttore televisivo siriano Faisal Al-Kasim ha recentemente chiesto ai suoi 5,9 milioni di follower su Twitter quanto segue: "Quale è meglio, la reputazione di Israele o la reputazione dell'Iran nella regione [del Medio Oriente]?" Il risultato del sondaggio ha mostrato che il 74,8% ritiene che Israele abbia una reputazione migliore rispetto al 25,2% a favore dell'Iran.
Il giorno dopo, Al-Kasim, che ospita un popolare programma di dibattito sulla rete Al-Jazeera di proprietà del Qatar chiamato The Opposite Direction, ha condotto un altro sondaggio su Twitter. Questa volta, ha chiesto ai suoi seguaci: "Sostenete il bombardamento israeliano dell'Iran e delle sue milizie in Siria?"
Secondo i risultati del sondaggio, il 77,8% ha dichiarato di sostenere gli attacchi militari israeliani, mentre solo il 22,2% ha espresso opposizione.
Le scoperte di Al-Kasim non sono state una sorpresa per molti arabi, specialmente quelli che vivono negli Stati del Golfo, che continuano a esprimere profonda preoccupazione per la continua ingerenza dell'Iran nei loro affari interni.
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Arabs 'Frustrated' With Biden's Iran Policy
by Khaled Abu Toameh • January 11, 2022 at 5:00 am
The Biden administration's position "raises a question mark about the seriousness of American efforts to save the world from Iranian threats.... The Iranian regime insists on adopting, supporting and arming terrorist entities in order to continue committing crimes and violations that destabilize the security and stability...in the region." — Al-Yaum, Saudi Arabia, December 23, 2022.
"Iran's interventions in neighboring countries... Iraq, Syria, Yemen, Lebanon, Bahrain and Kuwait, have become clear and tangible...." — Adnan Salman, Iraqi military expert, Azzaman, January 8, 2022.
Iran boasted that it occupies four Arab capitals: Baghdad, Beirut, Sana'a and Damascus. "The Iranians have turned these Arab capitals into bases for its armed militias, providing them with money, weapons and everything they need to assert Iran's hegemony over the region." —Abdel Aziz Khamis, Saudi writer and political analyst, Sky News Arabia, January 6, 2022.
"The Ansar Allah group in Yemen [the Houthis], Hezbollah in Lebanon, the Hezbollah Brigades and Sayed al-Shuhada Brigades and other gangs in Iraq, as well as other brutal gangs in the Syrian and Palestinian territories, have served as tools that allowed Tehran to interfere in the affairs of these countries and threaten others." — Abdel Aziz Khamis, Sky News Arabia, January 6, 2022.
"What Iran is doing is tantamount to an open war against the Arabs." — Saleh Al-Qallab, former Jordanian minister of information, Al-Sharq Al-Awsat, January 6, 2020.
"Iran is interfering in the region with the aim of dominating it.... The current Lebanese model of Iran's hegemony through Hezbollah is the model that Iran aspires to and plans for in all the Arab countries." — Former Kuwaiti Minister of Information and Culture Saad Bin Tefla Al-Ajami, Independentarabia.com, December 31, 2021.
The Biden administration refuses to disclose information about the negotiations that could "pose grave dangers" to the US. "The Biden administration argues that making this information available may harm American national security and reveal intelligence sources. This excuse is flimsy and weak. Here is the clear truth: the weak Biden administration is striving to reach an agreement [with Iran] at any cost to beautify its image in front of the Americans." — Emil Amin, Egyptian writer, Al-Arabiya, January 7, 2022.
These Arabs, in short, are saying that they view Iran and the United States, and not Israel, as the major threats to their security and stability.
It now remains to be seen whether the Biden administration and the other parties negotiating with the mullahs will heed the voices coming from the Arab world -- or continue to allow the mullahs to hoodwink them by having the US sanctions lifted while Tehran continues to advance its plans to obtain nuclear weapons and extend its control to more Arab countries.
It remains to be seen whether the Biden administration and the other parties negotiating with Iran's mullahs will heed the voices coming from the Arab world -- or continue to allow the mullahs to hoodwink them by having the US sanctions lifted while Tehran continues to advance its plans to obtain nuclear weapons and extend its control to more Arab countries. (Image source: iStock)
Syrian-born TV host Faisal Al-Kasim recently asked his 5.9 million followers on Twitter the following: "Which is better, Israel's reputation or Iran's reputation in the [Middle East] region?" The result of the poll showed that 74.8% viewed Israel as having a better reputation as opposed to 25.2% in favor of Iran.
The next day, Al-Kasim, who hosts a popular debate show on the Qatari-owned Al-Jazeera network called The Opposite Direction, conducted another survey on Twitter. This time, he asked his followers: "Do you support the Israeli bombing of Iran and its militias in Syria?"
According to the results of the poll, 77.8% said they supported the Israeli military strikes, while only 22.2% voiced opposition.
Al-Kasim's findings did not come as a surprise to many Arabs, especially those living in the Gulf states, who continue to express deep concern over Iran's ongoing meddling in their internal affairs.
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