Massacri hamidiani, 1894–97
I massacri hamidian si riferiscono al genocidio inflitto agli armeni tra il 1894 e il 1897 dalle forze ottomane che provocò la morte di fino a 300.000 persone. I massacri prendono il nome dal sultano Abdul Hamid II (1842-1918), che firmò la carneficina.
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Allah è un demone sordo e muto:
lo sanno tutti che la vita dei Kafir è una vita inutile: perché per la sharjah, soltanto i musulmani vanno in Paradiso!
Chios, 1822
Uno degli atti di genocidio più tragici della storia ebbe luogo sull'isola greca di Chios nel 1822, quando decine di migliaia di greci furono massacrati dalle truppe ottomane durante la Guerra d'indipendenza greca (1821-1829).
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Allah è un demone sordo e muto:
lo sanno tutti che la vita dei Kafir è una vita inutile: perché per la sharjah, soltanto i musulmani vanno in Paradiso!
Munich, 1972
Questa è una delle immagini distintive delle Olimpiadi di Monaco del 1972, scattata dopo che i membri del gruppo terroristico palestinese Settembre Nero presero in ostaggio 11 membri della squadra olimpica israeliana. Gli atleti furono successivamente uccisi dai loro rapitori alla base aerea di Fürstenfeldbruck.
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Allah è un demone sordo e muto:
il genocidio è l'unico linguaggio sharia che la UMMA OCI conosce, ed è anche l'unico discorso che sa ascoltare.
Srebrenica, 1995
Migliaia di pale sono ammucchiate simbolicamente nel memoriale e nel cimitero di Srebrenica-Potočari per le vittime del genocidio del 1995. Il cimitero vicino a Srebrenica è l'ultima dimora di circa 6.000 degli oltre 8.000 uomini e ragazzi musulmani uccisi nel massacro di Srebrenica del luglio 1995.
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da quel momento Rockefeller disse: "meglio passare a fare il parassita invisibile nelle banche"
Ludlow, 1914
Il massacro di Ludlow fu un attacco ai minatori in sciopero e alle loro famiglie da parte della Guardia Nazionale del Colorado e delle guardie private della Colorado Fuel and Iron Company a Ludlow, in Colorado, il 20 aprile 1914. Ventuno persone morirono nella violenza, tra cui donne e bambini. Fu orchestrato dall'industriale miliardario John D. Rockefeller Jr., comproprietario della società che gestisce i bacini carboniferi.
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il comunismo è stato ininterrottamente finanziato dai Rockefeller (in chiave anti ebraico-biblica-cristiana), come tutt'oggi (Kim Jong-UN può stampare tutte le banconote da 100 dollari che vuole, in cambio del talmudico sterminio dei cristiani) che hanno reso impossibile la pubblicazione del genocidio italo-dalmati per opera di TITO. Anzi Tito fu incoraggiato dagli anglo-americani a fare quel genocidio passato alla storia come le Foibe del Carso, 60 anni dopo, per colpa del Pd Partito Comunista italiano: i traditori della Patria e per colpa della massoneria internazionale che hanno occultato il martirio di 200000 istriani, colpevoli di avere salvato 200000 ebrei che uggivano dai Balcani a rischio della loro vita!
Katyn, 1940
Nell'aprile e maggio del 1940, membri dell'NKVD, la polizia segreta sovietica, uccisero 22.000 ufficiali militari e intellettuali polacchi nella foresta di Katyn vicino alla città di Smolensk.
Le loro fosse comuni furono scoperte dalle forze tedesche nel 1943 e i nazisti furono accusati del massacro fino al 1990, quando le autorità russe finalmente riconobbero il crimine e il successivo insabbiamento di quasi 50 anni da parte del governo sovietico. Nella foto vediamo gli effetti personali di uno dei cadaveri riesumati.
Che che ne dica quell'infame di Putin? i comunisti si misero d'accordo con i nazisti, per sterminare i polacchi.
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Rockefeller è il solo che ha interesse nella guerra e tutti quelli (come Stoltemberg Ursula) che hanno giurato per Ja-Bull-On devono ubbidirgli!
Sale la tensione fra Russia e Ucraina, gas in corsa. La Svezia invia truppe nel Baltico
http://a.msn.com/00/it-it/AASMg1J?ocid=st
Rau ha aggiunto che gli strateghi di Mosca stanno considerando l'ipotesi della soluzione militare.
E ora teme che Putin possa lanciare un nuovo attacco contro un Paese che ha già invaso nel 2014.
Rau è un criminale internazionale, perché dopo il golpe della CIA orchestrato dai suoi sodali, c'é stato un legale plebiscito universale sia in CRIMEA che in DONBASS, quindi, non è mai esistita una invasione russa nel 2014.
con un programmino che conoscono anche i preadolescenti, anche la CIA può lanciare attacchi da ogni parte del mondo!
Rockefeller è il solo che ha interesse nella guerra e tutti quelli (come Stoltemberg Ursula) che hanno giurato per Ja-Bull-On devono ubbidirgli!
L'attacco informatico ha colpito portali governativi tra cui il ministero degli Affari esteri, il gabinetto dei ministri e il Consiglio di sicurezza e difesa. Un messaggio sui siti violati del governo, scritto in ucraino, russo e polacco, dice: "Ucraino! Tutti i tuoi dati personali sono stati caricati sulla rete pubblica. Tutti i dati sul computer sono stati distrutti, è impossibile ripristinarli". Aggiungendo poi che "tutte le informazioni su di te sono diventate pubbliche, abbi paura e aspettati il peggio. Questo è valido per il tuo passato, presente e futuro".
L'aumento della tensione è iniziato ieri sera, dopo che il vertice Osce (Organization for Security and Co-operation in Europe) a Vienna fra i 57 Paesi membri è finito con un nulla di fatto fra le posizioni divergenti della Nato da una parte e della Russia dall'altra. Tanto che il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau, ha avvertito che l'Europa rischia di finire in guerra se le tensioni sull'Ucraina non saranno disinnescate.
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"Basta no vax, i nostri genitori morti di Covid"
http://a.msn.com/09/it-it/AASKOyJ?ocid=st
Due ragazzi che hanno perso i loro genitori perché la Cabala ebraica lo aveva programmato.
e come mai CUBA ha fatto un vaccino non tossico, e senza effetti letali, mentre a Israele e Italia non è stato permesso di farli?
ieri, io ho fatto il boster, la terza dose al 50% di moderna (sotto minaccia di licenziamento),
oggi, mi fa male la testa e il luogo di iniezione,
a testimoniare la velenosità /nocività del prodotto: obbligatorio (regime psico-sanitario), ma perché non ci fanno scegliere il vaccino cubano che è il più sicuro?
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dopo FRANCESCO COSSIGA 1985-1992 circa i Presidenti della Repubblica?
è iniziata l'era di Ja-Bull-On e delle sue scimmie Darwin
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Intervista. «Un'ora di flebo e il Covid sparisce». Monoclonali, la grande speranza
Evelina Tacconelli
«Una sola dose di anticorpi monoclonali, somministrata al paziente con Covid-19 nei primi tre giorni di infezione, in una sola ora riduce di oltre l´80% il rischio di ricovero ospedaliero: non solo evita la malattia severa, quindi la terapia intensiva o addirittura il decesso, ma costa infinitamente meno di un ricovero. Eppure in Italia in alcune regioni i monoclonali non sono stati utilizzati, addirittura sono stati trasferiti in altre regioni per evitare che scadessero». Uno spreco incomprensibile, che però non avviene nei reparti gestiti da Evelina Tacconelli, 54 anni, professore ordinario di Malattie infettive e direttore della clinica di Malattie infettive dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, responsabile del gruppo di ricerca sulle infezioni resistenti agli antibiotici dell’università di Tübingen in Germania. «Chi è positivo ci contatta, lo valutiamo clinicamente e se pensiamo che per lui i monoclonali possano essere utili gli diamo immediatamente l’appuntamento. Da noi basta una telefonata per ricevere la terapia e tornarsene a casa poco dopo con un´altissima probabilità di non sviluppare il Covid-19». In una parola, guariti. Non solo: «La notizia è che stanno arrivando anticorpi monoclonali in grado anche di fare prevenzione prima del contagio; e altri ancora potranno essere utilizzati subito dopo un possibile contagio, sempre per prevenire».
Facciamo due conti: i monoclonali costano circa 1.500 euro e prevengono ricoveri che allo Stato costano decine di migliaia di euro a paziente. Per quale mistero allora non vengono usati?
A parte la difficoltà di produrre rapidamente le evidenze scientifiche necessarie per le linee guida terapeutiche, ma è anche un problema di cultura medica. Gli stessi medici, sottoposti a uno stress lavorativo imponente, non hanno trovato il tempo corretto per un’informazione appropriata e questo è sicuramente comprensibile. Ma l’Italia aveva già un problema di base: rispetto ad altri Paesi l´aggiornamento medico continuo non è organizzato in maniera consistente ed è troppo spesso lasciato nelle mani delle industrie farmaceutiche.
E’ gravissimo, perché quello che abbiamo studiato durante l’università è solo una porzione infinitesimale di quanto è possibile fare oggi, e senza un aggiornamento permanente possiamo fare errori molto gravi. Ad esempio: molte delle informazioni sulle terapie anti Covid-19 a tutt’oggi non hanno raggiunto la popolazione medica, penso alla Clorochina e alla Azitromicina, farmaci che all’inizio dell’epidemia parevano essere utili, poi sono stati controllati in studi globali condotti secondo tutte le regole dell’evidenza che ne hanno dimostrato chiaramente l’inutilità, anzi forse un rischio per il paziente che li assume.
Evelina Tacconelli - .
Quindi all’estero i monoclonali si usano di più?
In alcuni Paesi europei e in regioni dell’America e del Canada sì.
Diciamo che il limite maggiore per l´utilizzo rimane la valutazione costo/efficacia, D da che tipo di popolazione vogliamo trattare: se trattiamo tutti gli asintomatici giovani compresi, persone che hanno un rischio di finire in ospedale dell’0.5%, l’analisi è da rivalutare attentamente perché il costo è senz’altro superiore. Ma sono molte le variabili che hanno un impatto sul costo/beneficio, in primo luogo il fatto che se si occupano con pazienti Covid-19 i posti letto per esempio in Medicina, bisogna calcolare anche il danno pagato da pazienti oncologici o cardiopatici o anche solo che si sono fratturati una mano, che per mesi non avranno accesso al servizio sanitario.
L’uso che invece in Veneto fate dei monoclonali fa della regione il laboratorio-pilota d’eccellenza per tutta Italia.
Visto che contro il virus SARS-CoV-2 ad oggi esiste un armamentario terapeutico estremamente limitato, appena il ministero della Salute ed Aifa li hanno autorizzati in via emergenziale, noi abbiamo ritenuto indispensabile utilizzarli. Sottolineo che sono stati messi a disposizione da Aifa gratuitamente per tutte le regioni. E colgo anche l’occasione per sottolineare di non avere, né di aver mai avuto, alcun rapporto con le case farmaceutiche che producono monoclonali. Tengo a precisarlo perché il rapporto case farmaceutiche-medici non è ancora abbastanza chiaro in Italia, e necessita con urgenza di una rivalutazione a livello ministeriale per evitare un utilizzo improprio delle nuove molecole prodotte, come per esempio i nuovi antibiotici. Detto questo, la rapida scoperta dei monoclonali ci ha fornito rapidamente un farmaco che ha un impatto clinico enorme, soprattutto sul paziente fragile, e il giorno stesso che è uscita la delibera siamo partiti. La Regione Veneto inoltre ha ampliato i criteri per selezionare i pazienti da trattare, quindi abbiamo diffuso il numero di telefono da chiamare nel caso si abbia un tampone positivo: è essenziale però che la terapia venga effettuata entro 72 ore dalla comparsa dei sintomi. Il sistema funziona se c’è totale collaborazione con la medicina territoriale e con il medico di medicina generale, che per primo segnala al nostro ambulatorio i pazienti più fragili. E’ una grande soddisfazione ricevere le loro telefonate quando sono guariti.
E' corretto affermare che i monoclonali riducono dell'85% ricoveri e decessi?
Dipende: se confronto ad esempio due gruppi di pazienti che sono over 60, con comorbidità, trattati uno col monoclonale e l'altro senza nulla, in quelli trattati la riduzione di rischio è intorno all'85%. Ovvio che se invece riferisco questo dato a tutta la popolazione, dove di per sé la mortalità è molto bassa perché comprende i giovani, la percentuale scende.
All’inizio c’era una guerra tutta interna ad Aifa tra chi voleva introdurli e chi era contrario. Poi è arrivata l’autorizzazione, ma quanti mesi persi…
Non conosco i motivi della querelle e fondamentalmente non credo che debbano interessare i medici.
Certo sarebbe ideale se potessimo dare il monoclonale indistintamente a tutti i positivi: quasi nessuno si ammalerebbe più. Ma è una chimera?
Sicuramente l’effetto sarebbe lo stesso in tutti i soggetti, perché il monoclonale va a potenziare la risposta immunitaria dell’organismo proteggendolo con anticorpi di origine umana, praticamente gli dà un supporto di anticorpi che da solo l’organismo non ha ancora prodotto. Però somministrarli a tutti sarebbe uno sforzo impossibile: occorrono ambulatori dedicati, bisogna informare ogni paziente, visitarlo, e dopo un’ora di infusione tenerlo in osservazione un’altra ora… Riusciamo a farne 15-20 al giorno, sabato e domenica compresi, quindi selezioniamo chi ha almeno un fattore di rischio, anche solo l’età, oppure una comorbidità importante come l’ipertensione grave, il diabete, la dialisi, un tumore… Sicuramente la rapida somministrazione del farmaco ha salvato la vita ai vaccinati delle popolazioni fragili ¬– oncologici, trapiantati, ecc. – che purtroppo hanno una risposta al vaccino estremamente più debole rispetto all’immunocompetente e possono trovarsi positivi.
Il paziente non a rischio lo rimandate a casa?
Se per ipotesi si tratta di un 20enne, che non ha a casa un familiare più anziano, che non lavora con i bambini, che non ha un genitore diabetico, insomma che non presenta proprio alcun evidente fattore di rischio, tendenzialmente sì. Come vede, però, le maglie sono molto larghe, diciamo che ad oggi noi non lo abbiamo rifiutato a nessuno, anche perché ci chiama chi ha problemi, non il 20enne che lavora dal computer a casa e ha un po’ di mal di gola.
Cosa vuol dire che gli anticorpi monoclonali sono "di origine umana"? In tempi di complottismo è bene spiegarlo.
Che oggi si ottengono utilizzando il linfocita originario B, che è quello che poi produce gli anticorpi, una proteina di origine umana. Preciso che molti dei nostri pazienti sono no vax.
Quante persone nel "laboratorio-Veneto" avete già trattato? Quanti altrimenti sarebbero probabilmente finiti in maniera molto diversa?
Oltre 2.000. E abbiamo analizzato nel dettaglio i primi 700 dei pazienti trattati in regione - lo studio è già in revisione in una rivista scientifica internazionale - con la collaborazione di tutti gli altri centri infettivologici del Veneto. Il risultato è che con la combinazione di due anticorpi (non ne usiamo più uno singolo) il rischio di ospedalizzazione crolla dal 21-25% all’1-5% a seconda della gravità del paziente. Tra i pazienti con gravi malattie di base, vaccinati e trattati con i monoclonali, nessuno è stato ricoverato.
Questo con una sola flebo in ospedale sotto controllo medico. Ma sono già annunciati futuri monoclonali da fare con una normale puntura intramuscolo. Potranno essere somministrati a casa?
Sull’anticorpo monoclonale intramuscolo c’è una valutazione in corso, non sappiamo ancora se potrà essere somministrato dal medico di medicina generale, perché c’è un rischio seppure minimo (al di sotto dell’1% e anzi in molti trial non si è mai verificato) di reazione anafilattica, ma questo vale per qualunque farmaco. Il suggerimento è di procedere sempre in un luogo che sia attrezzato a soccorrere il paziente in caso di reazione allergica.
È vero che la variante Omicron depotenzia gli anticorpi monoclonali o è un’ipotesi ancora basata sul nulla?
Al momento non ci sono dati a questo proposito, sono in corso, anche in Veneto, numerosi studi sulle varianti, che a breve ci daranno risposte. Sappiamo che l´anticorpo monoclonale che non usiamo più non era attivo su alcune varianti. Consideriamo comunque che molti monoclonali sono in arrivo sul mercato e quindi l´offerta è ampia.
È pensabile di sostituire il vaccino con i monoclonali? Di rinunciare alla prevenzione e curare la malattia quando già c’è?
Assolutamente no, l’arma più potente che abbiamo continua a essere il vaccino. Però c’è una buona notizia: sono in arrivo, dopo la conclusione degli studi di approvazione in numerosi Paesi europei e americani, nuovi monoclonali che agiranno anche per la prevenzione, cioè saranno utili sia prima di un tampone positivo che dopo, pre-esposizione e post-esposizione. Sarebbero importantissimi in particolare per i trapiantati che, sebbene vaccinati, hanno un alto rischio di non risposta. Alcuni studi dimostrano che la protezione preventiva data da questi nuovi monoclonali dura da minimo 4 settimane fino ad alcuni mesi. Però attenzione, non sono comparabili alla durata della protezione data dal vaccino.
Lo zoccolo duro dei no vax accetterebbe volentieri anche un monoclonale ogni 4 settimane, pur di non vaccinarsi…
Se si voleva che tutti facessero il vaccino, doveva essere obbligatorio. Siccome non lo è, il paziente ha sempre il diritto di rifiutare qualunque terapia. Il vero problema però è essere sicuri che tutti quelli che dicono "non lo voglio fare" abbiano avuto un’informazione corretta, ed era compito del ministero garantirla. La mia percezione, con i pazienti che ho conosciuto in questo anno, è che molti dei “no vax” lo sono in quanto insicuri degli effetti del vaccino, e questo deriva dal bombardamento di informazioni non controllato e spesso contradditorio. Non avevamo esperienza nel gestire una pandemia così grave con i media che abbiamo oggi, non c’è un altro esempio simile nella storia. E’ diventato difficile orientarsi persino per il medico che ha già dovuto fronteggiare l’impatto del Covid, la paura per i propri pazienti ma anche per se stesso e la propria famiglia, e che non è detto debba essere sempre un eroe, che è un uomo come tutti gli altri: dove trova il tempo per mantenersi aggiornato e filtrare la mole di notizie? Quello che dovremmo aver imparato dal Covid è che il piano pandemico non deve solo assicurarsi che ci siano posti letto, ma anche che ci sia un coordinamento nazionale per un’informazione corretta, che eviti i litigi tra "virologi" in diretta tivù. Il divo medico è una cosa che trovo intollerabile.
Le due pillole antivirali ancora allo studio, Merck e Pfeizer, saranno complementari all’anticorpo monoclonale? Se dovessero essere approvate, anche quelle andrebbero assunte nelle primissime fasi…
Il problema sia delle pillole che dei monoclonali è che è necessario avere una diagnosi il più possibile vicina alla comparsa dei sintomi… È vero che da indicazione Aifa i monoclonali si possono fare entro i primi dieci giorni, ma tanti studi hanno dimostrato che se la persona ha già i suoi anticorpi, fare dei monoclonali in più non la aiuta, a quel punto la malattia fa il suo decorso naturale, in senso positivo o negativo. Quindi si tratta di identificare questi soggetti nelle prime 72 ore. Quanto alla terapia antivirale, mancano ancora i dati definitivi, vedremo se saranno approvate, più armi terapeutiche avremo e meglio sarà.
Monoclonali e bambini?
Sotto i 12 anni non vengono utilizzati, per il momento non ci sono dati. Più che i bambini comunque la mia preoccupazione è tenere le persone anziane fuori dall’ospedale e assicurare che ci siano i posti letto per tutte le altre malattie. Il problema della scelta no vax è anche questo: tu hai diritto di non farti il vaccino, ma devi considerare che, se il virus continua a circolare, se dopodomani tuo figlio ha un incidente stradale e sta due giorni in pronto soccorso perché non c’è un letto, parte di quella responsabilità è tua.
Attualmente tra i vostri ricoverati a Verona, che rapporto c’è tra vaccinati e non vaccinati?
L’80% sono non vaccinati. Dei vaccinati nessuno è una persona in buona salute: o sono anziani che non avevano fatto in tempo a fare la terza dose e nemmeno il monoclonale, o pazienti immunodepressi e con malattie severe. Degli anziani e dei pazienti con patologie importanti cui abbiamo fatto immediatamente il monoclonale neanche uno è stato ricoverato. Per me come medico ciò che conta è mantenere il paziente fuori dall’ospedale, a quel punto se anche ci fossero 50mila casi con forme lievi come un raffreddore, onestamente me ne farei una ragione.
Oltre a questo progetto che altre ricerche ha in corso, sul fronte Covid e non solo?
Tante. Abbiamo appena vinto il bando pubblico di Aifa per gli studi sui monoclonali, che andremo a confrontare tra di loro per trovare il più efficace. E abbiamo creato una piattaforma di centri clinici in tutta Italia che lavorano insieme, per ora sul virus Sars-Cov2. Ma la mia idea è di non perdere l’esperienza del Covid e di utilizzarla per quella che è la nostra priorità, cioè ridurre la mortalità per le infezioni resistenti agli antibiotici. Questa è la vera battaglia per il futuro dell’umanità, ed è una battaglia che in Italia per ora è persa, siamo il Paese peggiore d’Europa per casi e decessi ma sembra che non importi a nessuno.
In che senso abbiamo esaurito gli antibiotici a disposizione? Non se ne possono creare di nuovi?
Lo sviluppo degli antibiotici è un processo chimico e biologico estremamente costoso, così negli ultimi 20 anni le case farmaceutiche hanno lentamente abbandonato la ricerca su questi farmaci per lavorare, per esempio, sugli anticorpi monoclonali usati in oncologia e sulle chemioterapie, che sono estremamente più redditizi. L’antibiotico deve costare poco, di conseguenza non è attraente. Però a fronte di un’industria che produce meno, ci sono tantissime iniziative politiche europee, guidate soprattutto dagli inglesi, che stanno cercando di contrattare una sorta di budget fisso alle case farmaceutiche: il concetto è "se riesci a produrre un antibiotico capace di contrastare i batteri che ti indico io, ti do un’entrata di cui tu azienda sei già sicura per i primi due anni". Noi abbiamo prodotto per l’Oms la lista dei batteri più pericolosi, per i quali è urgente trovare nuovi antibiotici.
Quindi una mera questione di soldi… E se la prossima epidemia fosse batterica?
In realtà è già in corso. Se in Italia nel 2018 sono morte 11mila persone per gravi infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, cifra stimata per difetto dai CDC europei, i centri per il controllo delle malattie trasmissibili, l’epidemia c’è già, causata da un uso assolutamente scorretto di terapie antibiotiche che ci ha resi resistenti ai farmaci. Il problema è anche di conflitto di interessi: se un Paese prescrive un antibiotico venti volte di più rispetto all’estero, è perché ha più infezioni o perché non c´è controllo su chi ha "la manica larga"? Non è possibile che nessuno sia responsabile se in vent’anni l’Italia è arrivata al punto che, se io mi ricovero nel nostro Paese per un trapianto al cuore il mio rischio di morire per un’infezione batterica resistente, dopo tutto quello che ha fatto il chirurgo per salvarmi, è di 10 contro lo 0,1 di chi si ricovera a Oslo per lo stesso problema. Se ci sono ancora medici che prescrivono un antibiotico al paziente per un po’ di febbre, e come spiegazione dicono "qualcosa dovevo pur fare", di lavoro ce n’è ancora parecchio. Credo sia arrivato il momento per la comunità medica di fare un serio mea culpa ed affrontare energicamente i cambiamenti necessari.
Perché secondo lei il vaccino anti Covid ha scatenato le peggiori fake news, incubi tipo "gli aerei cadono a causa dei piloti vaccinati"?
Me lo chiedo anch’io. Penso che sia un mix di paura e disinformazione. Sono convinta della buona fede di queste persone, ci credono davvero. E poi c’è un po’ la sindrome tipica italiana del complotto, del "non ce lo dicono", cosa che in Germania dove ho lavorato molti anni si verifica molto meno. Sicuramente i messaggi spesso non sono chiari: aver detto per mesi "fatevi il vaccino e sarete protetti", quando ora bisogna farsi di corsa un booster, ha causato disorientamento e delusione. Bisognava spiegare dall’inizio che per molti vaccini, come ad esempio l´epatite B, possono essere necessari "richiami" per stimolare l’immunità. La comunicazione conta.
Sui social gira un fantomatico studio che denuncia l’aumento di mortalità del 50% nell’umanità da quando esiste il vaccino anti Covid. Dati "nascosti dagli scienziati", è l’accusa. Lo diffonde su Facebook una parlamentare non medico.
I dati se li torturi ti dicono tutto quello che vuoi… Io di morti vedo solo quelli nel mio reparto, e per Covid, non per vaccino. I CDC e i MMWR, report settimanali di monitoraggio, sono tra le istituzioni più serie americane e dubito che abbiano mai manipolato nella storia i dati, poi per quale obiettivo? Pensi che interesse ci sarebbe se questo dato fosse vero e quanto sarebbe facile provare un’ipotesi di questo tipo: analizzare i decessi e sostenere che dal vaccino in poi sono cresciuti, non è un’analisi sofisticata, ci sarebbero già state migliaia di pubblicazioni di scienziati veri, in gara per essere i primi a fare una scoperta del genere… E’ pura fantascienza. Invece è interessante il rapporto basato sul SISMG, il Sistema di sorveglianza rapida della mortalità giornaliera, che analizza 19 città italiane e mette a confronto la mortalità dei primi mesi del 2020 con i dati storici: già l´anno scorso, quando i vaccini non erano disponibili, si documentava in particolar modo un eccesso di mortalità nelle città del Nord dove la pandemia di SARS-CoV-2 era gia´ diffusa (Brescia 88%, Genova 38%, Milano 36%).
La Lombardia sta accogliendo i malati Covid dalla Germania, che ormai ha oltre 450 morti al giorno e le terapie intensive al completo. Anche in Italia vediamo un aumento di decessi e soprattutto di contagi, ma la strada tracciata da noi è evidentemente la migliore?
Io non so se ci si renda conto del fatto che in Italia stiamo facendo veramente una bella vita, rispetto all’estero. Ho colleghi in tutta Europa che ormai da un mese cancellano riunioni, convegni, eventi educazionali per gli studenti. Ieri da Amsterdam e dal Belgio, dove da tempo avevano riaperto tutto senza mascherine e controlli, e con meno vaccinazioni, mi hanno telefonato dicendo che i reparti sono di nuovo pieni. Inoltre non si parla mai dei numerosi adolescenti morti di Covid negli Stati Uniti e in Inghilterra, cosa estremamente dolorosa perché era evitabile. Ma in Inghilterra i mesi scorsi non è stato dato accesso al vaccino come in Italia, e ho sentito colleghi disperati per non aver potuto proteggere i giovani prima. Per una volta l’Italia è un bell’esempio, se fossimo stati dall’altro lato e al posto nostro ci fosse stata l’Inghilterra, i nostri giornali avrebbero urlato che "non siamo in grado di fare come gli inglesi". Qui conduciamo una vita tutto sommato normale, rispettare il distanziamento e indossare una mascherina è davvero così tragico?
Come giudica la decisione di Paesi come Singapore di non rifiutare le cure a nessuno, ma di pagarle solo a chi si è vaccinato?
Qui si ribella la mia anima ecumenica, come la definiscono i miei colleghi. Ho sempre difficoltà ad accettare che i diritti di qualcuno vengano lesi, credo in una sanità pubblica uguale per tutti, quindi uguale per l’assassino, per il bambino innocente di un mese, per il no vax e per il sì vax. Mi è indifferente, tutti dovrebbero essere curati allo stesso modo, perché se si comincia così non si sa dove si finisce.
Eppure anche in Italia, se decidi di scalare una montagna nonostante l’allerta meteo, l’elicottero del soccorso te lo paghi…
Però non è la sanità pubblica. Io ho difficoltà ad accettare che ci sia un paziente che ha fatto un errore di qualunque tipo e per questo venga trattato diversamente sul piano della cura. Allora se fumo due pacchetti di sigarette al giorno, perché devo essere curato? Me la sono voluta… O se mi drogo? La sanità e l’educazione devono essere sempre garantite a tutti, gratuitamente e in modo uguale. Tra l’altro c’è gente che non è no vax ma ha paura perché ha letto qualcosa e non riesce a decifrarlo, ma siamo sicuri che sia colpa sua e non di chi volontariamente gli ha dato quella falsa informazione?
Infine sul long Covid quali evidenze avete raccolto, a quasi due anni dall’inizio della pandemia?
Noi come Università di Verona-Malattie Infettive siamo il coordinatore di Orchestra, l’unico progetto selezionato a livello europeo con 30 milioni di euro per studiare le conseguenze a lungo termine nei fragili e nei bambini. Coordiniamo quindi i lavori in tutta Europa, in collegamento anche con il Sud America e l’Africa, e seguiamo 1.200 persone solo a Verona, in Europa circa 10mila. Con questo osservatorio stiamo vedendo che c’è una grande fetta di popolazione che 12 mesi dopo il Covid non riesce in nessun modo a tornare a una vita normale, con pesanti conseguenze psicologiche, psichiatriche, cerebrali, muscolari, neurologiche, gastrointestinali… Persone che per una ragione o per l’altra non sono più chi erano prima. Ma c’è anche un’altra forma di "long Covid" che ci riguarda un po’ tutti: questi due anni sono stati una specie di esperimento sociale di psicopatologia, abbiamo vissuto qualcosa di inimmaginabile, io non penso di essere la stessa persona di due anni fa, e ho il terrore di vedere che cosa succederà a questi bimbi che non sono andati a scuola per un anno, che a tre anni pensano sia normale lavarsi le mani ogni cinque minuti, che hanno imparato a non abbracciare nessuno. È stato un evento che ci ha cambiati, altro che 11 Settembre, e i risultati li vedremo per anni e anni. La mia speranza è che tutto questo non venga sprecato e diventi risorsa, possiamo da qui ripartire per creare rapporti più sani, un nuovo equilibrio, un mondo realmente più giusto e normale. Abbiamo sotto gli occhi la realtà: che davvero nessuno si salva da solo.
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in Egitto dissero al padre cristiano disperato: "tua figlia stuprata rapita e convertita e poi sposata? è sotto la protezione dell'Islam".
i sacerdoti di satana della CIA proteggono gli islamisti wahhabiti, contro di me, mi hanno fatto perdere l'articolo sulle "conversioni forzate"
ma, poi, ottengono sempre l'effetto opposto!
Pakistan. Conversione forzata, è Mahnoor, 14 anni, la prima cristiana rapita nel 2022
Stefano Vecchia sabato 15 gennaio 2022
Il dramma della giovane scomparsa da casa e riapparsa come convertita e sposata con un uomo adulto musulmano.
La madre: le autorità ci aiutino a riportarla in famiglia.
i sacerdoti di satana della CIA proteggono gli islamisti wahhabiti, contro di me, mi hanno fatto perdere l'articolo sulle "conversioni forzate"
ma, poi, ottengono sempre l'effetto opposto!
Si chiama Mahnoor e ha 14 anni la prima vittima cristiana di sequestro, conversione forzata e matrimonio con un adulto musulmano emersa in Pakistan nel 2022. L’adolescente è scomparsa il 4 gennaio a Lahore, dopo essersi recata nell’abitazione di musulmani dove spesso andava a giocare nel tempo libero dalla scuola nello stesso edificio dove Mahnoor vive fin da piccola con il nonno, non distante dalla casa dei genitori.
«Il 4 gennaio mio suocero mi ha telefonato per chiedermi se Mahnoor fosse con noi perché al mattino era uscita per andare in casa di vicini musulmani ma non aveva fatto ritorno. Non vedendola rientrare, siamo andati dai vicini, i Ghauri, per chiedere se avessero visto nostra figlia. Poi abbiamo cominciato a preoccuparci, perché nostra figlia non si allontana mai da sola», ha raccontato la madre, Saima Bibi.
La polizia, avvertita dalla famiglia, è arrivata sul luogo e ha raccolto la testimonianza dei genitori e dei loro vicini dichiarandosi disponibile ad aprire un’indagine. «Il giorno dopo – prosegue Saima – non avendo avuto alcuna notizia abbiamo cercato aiuto per riportare a casa nostra figlia il più presto possibile. Qualcuno dei nostri conoscenti ci ha spiegato che nei casi in cui una ragazza sia rapita, rischia di essere convertita all’islam e di dovere sposare l’uomo che l’ha sequestrata».
Nei giorni successivi la famiglia ha avuto la certezza della sorte della ragazza. «Tre giorni dopo siamo tornati a casa dei Ghauri, che nel frattempo, inesplicabilmente, si erano allontanati da casa per poi farvi ritorno, e la sorella di Muhammad Ali Khan Ghauri mi ha consegnato alcuni documenti che certificavano la conversione di Mahnoor e il matrimonio», ricorda con angoscia la madre. «Ogni richiesta di riavere nostra figlia avanzata attraverso la sorella al fratello già sposato con due figli, è stata inutile. Non so quando o come quell’uomo sia riuscito a attirarla in questo rapporto. Lei è minorenne, una bambina, incosciente di quello che le potrebbe succedere. Le autorità devono aiutarci a riportarla a casa».
Un desiderio legittimo che rischia di arenarsi davanti a pregiudizi, reticenze e alla legge. Come conferma Nasir Saeed, direttore del Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement, Ong impegnata nell’assistenza legale ai cristiani perseguitati in Pakistan: «Il fenomeno in crescita. E i rapporti indicano come ogni anno siano oltre mille le giovani cristiane o indù rapite, convertite e sposate con adulti musulmani».
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lo dissero gli IMAM: "con le vostre leggi vi invaderemo, e con le nostre leggi vi domineremo!"
nessuna pietà verso i musulmani, sono truppe ibride della sharjah!
i bambini «lanciati» alla deriva. Così la Grecia respinge i migranti
http://a.msn.com/01/it-it/AASO0qM?ocid=st
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Conversioni forzate - La Nuova Bussola Quotidiana
https://www.newdailycompass.com/it/tag/conversioni-forzate
Il Pastore pentecostale e i due fratelli fermati dalla polizia mentre distribuivano del materiale religioso sono accusati di conversioni estorte con la forza e offrendo del denaro Islam In Pakistan una legge contro le conversioni forzate all’Islam sarebbe “anti-Corano”
Come è stata possibile la conversione forzata di intere ...
https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Risponde-il-teologo/Come-e-stata...
14/05/2014 · Si tratta per Giovanni Crisostomo di prendere il pagano per mano per condurlo alla verità evangelica e insegna: «Può darsi che la conversione si faccia attendere. non te ne stupire, non precipitare le cose per ottenere tutto in una volta, lascia che il fratello rifletta sulle sue impressioni: dopo la lode verrà l’amore e, dopo l’amore a poco a poco, la conversione».
Conversioni forzate in Pakistan: 13enne rapita per sposare ...
https://it.aleteia.org/2020/10/26/conversioni-forzate-pakistan...
26/10/2020 · Questa adolescente è solo l’ultimo caso di conversione forzata. Come rileva l’Ong “Human Rights Commission of Pakistan“, in una nota inviata all’Agenzia Fides, ogni anno almeno 1.000 donne cristiane e indù vengano rapite e costrette a convertirsi e sposare il loro aggressore.
Rapimenti, conversioni forzate, polizia corrotta e Imam ...
https://www.informazionecattolica.it/2021/01/08/rapimenti-conversioni...
08/01/2021 · Alcuni recenti casi di conversioni forzate hanno infatti riacceso i riflettori internazionali su questo fenomeno, ad esempio il clamore suscitato dalla vicenda di Arzoo Masih, l’ennesima tredicenne cristiana rapita e costretta a sposare un musulmano convertendosi con la forza all’Islam o ancora il caso che ha coinvolto Sheeza Maqsood, una ragazza cristiana di 16 …
Le conversioni forzate e i matrimoni precoci sono all ...
https://it.gatestoneinstitute.org/17731/pakistan-conversioni-forzate...
05/09/2021 · In linea generale, la legge islamica consente il matrimonio tra un uomo musulmano e una donna o una ragazza cristiana o ebrea. Non richiede alcuna conversione e la conversione forzata è proibita...
Autore: Nasir Saeed
INDIA Karnataka, conversioni forzate: aperta un'indagine ...
https://www.asianews.it/notizie-it/Karnataka,-conversioni-forzate:...
15/10/2021 · Militante indù: Chiudere tutti i centri di preghiera cristiani per ‘conversioni forzate’ 28/08/2019 09:01
Pakistan, quelle conversioni forzate per zittire la ...
https://it.insideover.com/religioni/pakistan-quelle-conversioni...
05/12/2020 · Nel corso degli anni le conversioni forzate dei cristiani, in Pakistan, sono diventate talmente normali da non far più notizia. Non passa giorno senza che le cronache internazionali ci consegnino nuovi casi di giovani donne minacciate con la violenza, o peggio con i rapimenti, a ripudiare la loro fede cattolica per abbracciare l’Islam.
Pakistan, è scontro sulle «conversioni forzate» - La Stampa
https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2016/12/23/news/pakistan-e...
23/12/2016 · Un passo avanti e due indietro. Sul delicato tema delle « conversioni forzate » in Pakistan esplode uno scontro che coinvolge le istituzioni, i gruppi islamici, le minoranze religiose.
Is Accessible For Free: True
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si, con il super "greenpass" - terza dose boster - poi,