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3.2.1 I NOMI DI DIO
n Il nome nella cultura biblica: Adamo impone un nome agli animali (Gen 2,19s); Davide (2Sam 12,28); le donne (Is 4,1). Nella magia, chi pronuncia il nome dell’entità, lo costringe a manifestarsi e lo usa [cf. Giacobbe].
Il nome di Dio esprime la vicinanza di Dio, che certo aiuterà il suo popolo
la trascendenza: è santo come Dio, e non va manipolato
à precetti per disciplinare il nome di Dio e preservarlo dalla profanazione
n ’El
(Radice semitica): il re o padre degli dei, o gli dèi nel loro insieme
(1) = potenza, gloria maestà, Deus fortis
// usato in senso personale: El di tuo padre (Gen 26,24), El dei vostri padri (Es 3,13), El di Abramo (Gen 24,12.27; novità nell’uso da parte di Abramo: il Dio della elezione personale e gratuita), El di Isacco (Gen 46,1.3).
NON un Dio locale, legato ad un luogo sacro
MA un Dio dalla potenza illimitata, che si trova dov’è l’uomo, se questi se ne fa incontrare
(2) = mettere accanto a El un aggettivo che lo specifichi
El Elyon (Dio Altissimo, Gn 14,19-22)
El Sadday (Dio onnipotente [shadad] o della montagna [shadu], Gn 17,1)
El Olam (Dio che c’è dall’eternità, Gn 21,23
- le aggiunte indicano l’ineguaguabilità divina, per cui non bastano gli aggettivi
(3) = un Dio personale, che non è chiuso nel ciclo di un eterno ritorno, ma accompagna l’uomo nella traiettoria della storia
(4) = trasformare nel plurale Elohìm: il plurale indica la potenza e l’eccellenza: Egli raccoglie in sé tutte le caratteristiche divine: Dt 4,35
- il termine prediletto per indicare Dio, nella fonte E.
[PP: anticipazione della fede trinitaria? sì se denota che Dio è al di là dei nostri concetti di singolare e plurale, è radicalmente Uno, ma sfugge ad ogni categoria di numero e quantità]
n Adonai
Adon = Signore, dominatore
Dio ha creato il suo popolo (Sal 100,3), e ne è il legittimo condottiero
Dio ha creato il cielo e la terra
È il Dio degli dèi (Sal 136,3): racchiude quanto di più prezioso si possa dire
n JHWH
- L’unico nome del quale la stessa BB dia una esegesi
- Sin dall’inizio è un nome proprio
- Il più frequente (6800 vv.), l’archetipo della rivelazione divina
- ’Ehjeh asher ’ehjeh
** Origine
Già presente in forma arcaica presso i Madianiti e i Keniti. Forma arcaica del verbo essere [hajah]: esistere concretamente, vivere
** Novità
Es 6,2: «Io sono JHWH Sono apparso ad abramo, Isacco e Giacobbe come El-Shaddai, ma col mio nome non mi sono manifestato a loro»
** Pronuncia
Dal II sec (Maccabei) si smette di pronunciarlo, e si legge Adonai (Signore mio; gr. Kyrios ha Hashem (il nome). Se ne dimentica la pronuncia vocalica e dalla trascrizione masoretica vien fuori Jehova (la pronuncia corrente viene dai samaritani).
** Significato
-- Roveto ardente. Dio è fuoco che distrugge, è potenza, è trascendenza.
-- Il roveto parla. Dio ha una personalità, e vuole entrare in dialogo con l’uomo.
“” è una risposta negativa alla domanda: poiché cooscere il nome è esercitare un potere sulla persona, bisogna rinunciare a conoscere il nome di Dio
“” definizione metafisica: Dio è l’ipsum esse subsistens, l’atto puro di essere: ego sum qui sum
-- contesto: Dio interviene per liberare il suo popolo e allearsi con lui.
«Io sono colui che sono e sarò con te» «sarò io ciò che sono io»
«Io sono colui che è e sarà con te per liberarti, perché pienamente e stabilmente Io sono colui che è»: Dio è colui che libera il suo popolo dalla schiavitù
à
n Dio è il plurinominabile, è al di là della capacità umana di comprenderlo e disporne
n Ha tratti personali: avendo un nome non è Qualcosa, ma Qualcuno
n Dio è sovraeminente e salvatore
3.2.2. GLI ATTEGGIAMENTI DI JHWH
n ’EMET
FEDELTÀ, PISTIS - VERITÀ, ALETHEIA
Non la greca adaequatio rei et intellectus, ma la solidità di qualcosa a cui appoggiarsi. Lealtà che permane e resiste a tutto. Dio è colui a cui l’uomo può appoggiarsi, perché è verace e fedele.
Radice ’mn: stabilità del parlare e del decidere di Dio - Perciò l’uomo puo appoggiarsi in Dio.
-- Dichiara la verità e non mentisce.
-- Manterrà la promessa dei beni.
[La speranza non è tensione verso un bene futuro ed incerto, ma un’anticipazione della futura presa di possesso].
«Amen»: = è salda ed io vi credo!
Ap 3,14: Gesù è l’Amen, il testimone fedele e verace.
Gen 24,27; 32,11.
Es 34,6: «Il Signore passò davanti a lui proclamando: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, ricco di grazia e di fedeltà».
Dt 7,9: «Riconoscete che il Signore vostro è Dio, il Dio fedele che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille generazioni».
Dt 32,4: «Egli è la Roccia, perfetta è l’opera sua, tutte le sue vie sono giustizia, è un Dio verace e senza malizia, egli è giusto e retto».
n SEDEQ
GIUSTIZIA, DIKAIOSYNE
Non la giustizia per cui ad ognuno deve essere dato ciò che gli spetta. Anzi (cf. gli operai della ultima ora) Dio nella sua libertà è sganciato dalla corrispondenza fra doni e meriti umani (e ci conviene che sia così).
Non è ciò che Dio deve all’uomo, MA ciò che Dio deve a se stesso.
Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, che credono e desiderano l’adempimento delle promesse divine. Nonostante le apparenze contrarie, Dio condurrà a termine il suo disegno.
[Ma naturalmente l’uomo deve dare al suo fratello ciò che gli spetta, di conseguenza].
Radice sdq: Dio si mantiene fedele alla sua alleanza, è il Dio “ideale”
n HESED
Pietà, eleoV
Grazia, ca'riV,
Eros: lo slancio dell’imperfetto verso il perfetto, per cercarvi il compimento: (‘egoistico’) il povero va verso il ricco
Agape: slancio verso l’altro alla ricerca dell’altrui bene: (‘altruistico’) il ricco va verso il povero
Hesed: non un sentimento, ma un’azione, un impegno con cui si costituisce un legame di alleanza e di comunione dei beni, che obbliga alla mutua assistenza. Tale è l’alleanza tra il popolo e JHWH: l’uno conta sull’altro
-- Simboli familiari
PADRE: Os 11,1ss. «quando Israele era giovinetto, io l’ho amato, e dall’Egitto ho chiamato mio figlio... Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano... Ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia»
MADRE: Is 49,14 «Sion ha detto: “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”. Si diemntica forse una mamma del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo seno? Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai»
SPOSO E SPOSA: Os 2,21-22 «Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia (Sedeq) e nel diritto, nella benevolenza (hesed) e nell’amore, ti fidanzerò a me nella fedeltà (emet) e tu conoscerai il Signore».
-- Unilateralità
È l’amore dell’alleanza, che implica diseguaglianza tra gli stipulatori.
-- Gelosia - Ira
Dio non sopporta che sia dato ad altri l’amore che spetta solamente a lui.
3.2.3. GLI ATTRIBUTI DI JHWH
CONNOTAZIONI ECONOMICHE n Eternità (Dio è presente e attivo attraverso tutta la storia), Onniscienza (Dio conosce perfettamente l’indegnità di israele all’alleanza, eppure la stipula e vi rimane fedele gratuitamente), Onnipotenza (Dio è libero rispetto alla risposta di Israele)
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L’ATTRIBUTO ESSENZIALE n Santità- qadosh
Nozione comune a tutte le religioni: “separato”: un oggetto di culto, o l’essere divino stesso.
-- Santità è la realtà suprema di Dio. (Cf. le situazioni di apertura).
La filosofia dice che Dio non è nulla di ciò che è l’uomo - aspetto negativo
aspetto positivo - la assoluta trascendenza di Dio è vissuta come santità.
NELL’ORDINE DELL’ESSERE
In lui l’essere si manifesta in tutta la sua intensità, e l’uomo ne rimane schiacciato.
Is 36 [1]Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. [2]Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. [3]Proclamavano l'uno all'altro: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria». [4]Vibravano gli stipiti delle porte alla voce di colui che gridava, mentre il tempio si riempiva di fumo.
NELL’ORDINE DEL VALORE
Dio non è solo la pienezza dell’essere, ma anche la pienezza del bene e di ogni altra perfezione.
Al suo cospetto, l’uomo sperimenta la propria inconsistenza e peccaminosità, e si china in adorazione.
[5]E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». [6]Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. [7]Egli mi toccò la bocca e mi disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato».
[8]Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». [9]Egli disse: «Và e riferisci a questo popolo:...
La vera adorazione, il vero culto, però, implicano la conversione dell’uomo:
Is 1 [11]«Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?» dice il Signore. «Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. [12]Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? [13]Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità. [14]I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli. [15]Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. [16]Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male, [17]imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova».
Dinanzi a lui, l’uomo anzitutto arretra (cf Pietro dinanzi a Gesù dopo la pesca miracolosa): sente di essere incompatibile con Dio (il peccato lo sentono i santi, non i peccatori) e brama la purificazione.
Il Dio santo brucia l’uomo, non distruggendo, ma purificando il suo essere.
-- Dio è trascendenza e misteriosità
-- Dio è perfezione morale assoluta
* Dio saràil sempre santo: rivelato e sempre inaccessibile, autocomunicantesi ma sempre trascendente.
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3.2.4 FORME DI PRESENZA DIVINA
Dio è trascendente e immanente al tempo stesso
n
§ L’arca dell’alleanza, che accompagna Israele nell’Esodo
§ La colonna di nube di giorno
§ La colonna di fuoco di notte
§ La tenda, (shekinah)
§ Il nome, tanto trascendente da essere impronunciabile
§ La gloria manifestazione della soprannaturale maestà di JHWH
nella creazione: Is 6,3 «santo tre volte... tutta la terra è pienza della sua gloria»
nella storia della liberazione di Israele: Es 14,4 «io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli egiziani sapranno che io sono il Signore»
nella bellezza del tempio: Sal 26,8 «Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria»
Si può ammirarla, ma ciò non significa che si veda Dio: Es 33,18-23, si vede la gloria, ma non il volto. Ez 1,1ss (il Figlio dell’uomo).
È un invito a riconoscere la pienezza di vita di Dio e a lodarlo: «Benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra» (Sal 72,19).
n Malak - l’angelo di JHWH
Nel deserto, è il messaggero ed il soccoritore (Es 14,19). Opera come condottiero e protettore dei timorati di Dio, specialmente dei profeti (Gen 24,7.40; 1Re 19,5ss; 2Re 1,3.15). Talvolta è anche Angelo di sciagura o di castigo (2Sam 24,16; 2Re 19,35s), o Giudice (2Sam 14,7).
In alcuni racconti non si può adeguatamente distinguere da Dio stesso, e nell’apparire e nel modo di parlare è rivestito dell’apparire e del modo di parlare di JHWH: Gen 16,9.13; 31,11; 48,15s). Modo rispettoso di non nominare Dio direttamente.
Gen 18,1-5
Esigenza di gettare un ponte tra il Dio trascendente ed incomprensibile ed il dio che si manifesta nel fenomenico. Il Totalmente Altro può comunicarsi ripetutamente e farsi familiare. L’Angelo è accostabile come un uomo e sfuggente come uno spirito, vicino e lontano.
* Dio è in un certo modo nel suo mistero
* Dio è vicino al suo popolo
(// sostituito dal ruah)..
n Parola - dabar -logos
- Alla parola pronunciata con decisione energica si attribuisce un potere di produrre effetti, una permanenza nella realtà maggiore all’ambito della sua fisicità sonora.
- JHWH è attivo ed agisce nel suo popolo specialmente attraverso la sua parola
** aspetto dialettico: denotare l’essenza del designato e trasmetterlo.
** aspetto dinamico: intimo potere d’azione che entra in relazione con l’esterno.
1. PAROLA PRESCRITTIVA il comandamento con cui Dio si rivela, manifesta la sua volontà al popolo che elegge liberamente e costituisce in popolo
Es 34: le “dieci parole” sono il fondamento di tutti i doveri morali della vita e dell’alleanza di Israele
«Il Signore disse a Mosè: “scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un’alleanza con te e con Israele”. Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiare pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole» (34,27).
Es 34,6: «Il Signore, il Signore Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà»
Dt 4,23: il Signore manifesta la sua gloria nella parola.
Una parola sovratemporale e valida per tutte le generazioni
2. PAROLA PROFETICA Una parola del momento storico
Udita o vista mentre scende dal cielo
Rivolta al profeta, lo soverchia, e lo trasforma in bocca di JHWH
Ger 15 «[19] Ha risposto allora il Signore:«Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò e starai alla mia presenza; se saprai distinguere ciò che è prezioso da ciò che è vile, sarai come la mia bocca. Essi torneranno a te, mentre tu non dovrai tornare a loro, [20] ed io, per questo popolo, ti renderò come un muro durissimo di bronzo; combatteranno contro di te ma non potranno prevalere, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti. Oracolo del Signore».
Il profeta non ha alcun potere sulla Parola, è la Parola che lo domina
Ger 20 «[9] Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!». Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo».
Lì dove c’è la parola profetica, JHWH stesso è all’opera, annunciando, guidando, sanando, giudicando.
Agisce infallibilmente anche se viene contraddetta
3. PAROLA CREATRICE
Ordine per l’entrata in esistenza: Gen 1,3: Dio parla, e le cose prendono vita
Ordine per la conservazione in esistenza: Gb 37,16ss; Sal 147,15
È la prima e fondamentale opera di salvezza: Gen 1: esodo dal caos al cosmo
0. Sempre più decisa è la personificazione
Is 55: « [9]Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. [10]Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, [11]così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
n Sapienza - hokma - sophia
¹ sophia, sapientia, sapienza
= campo morale e pratico della vita, non aspetto teorico e speculativo: abilità manuale - scaltrezza nella vita quotidiana - perfezione morale - potere spirituale del giudice che domina e scruta la vita concreta.
È una proprietà divina, espressa specialmente nella creazione. (La sapienza umana, sia pratico-manuale, sia morale-religiosa, sta nell’imitare ed uniformarsi alla volontà divina. Salomone era piuttosto un potente pratico-giudiziario).
La più sublime delle creature, creata all’inizio della sua attività:
Pr 8,22-31[22] Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora. [23] Dall'eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra. [24] Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d'acqua; [25] prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono stata generata. [26] Quando ancora non aveva fatto la terra e i campi, né le prime zolle del mondo; [27] quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull'abisso; [28] quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell'abisso; [29] quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta della terra, [30] allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante; [31] dilettandomi sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell'uomo.
Inni alla Sapienza: Prov 1,20-33; 8; 9,1-6; Gb 28; Prov 8-9..
Sap, 7,22-8,1: [22]in essa c'è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, [23]libero, benefico, amico dell'uomo, stabile, sicuro, senz'affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi.
[24]La sapienza è il più agile di tutti i moti; per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. [25]E` un'emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra. [26]E` un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un'immagine della sua bontà [27]sebbene unica, essa può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso le età, entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti.
[28]nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza. [29]essa in realtà… è più bella del sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; [30]a questa, infatti, succede la notte,ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere. [CAP 8] [1]Essa si estende da un confine all'altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa.
Accentuatissima personificazione! Solo una personificazione letteraria, o anche un’entità distinta? Non è certamente un’ipostasi, ma gode di un alto grado di autonomia in stretta dipendenza da Dio.
n Spirito - ruah - pneuma
¥ Chiaro, esplicito presentimento della tripersonalità di Dio nell’AT?
Non c’è che una personificazione letteraria approssimativa.
Tra di loro sono intercambiabili. E sono intercambiabili anche con Dio...
No, non c’è un preannuncio della trinitarietà, ma la percezione della incredibile vitalità di dio, di cui l’uomo è solo una copia sbiadita. La ricchezza e pienezza di Dio. La sua trascendenza ed immanenza.
Il NT è davvero una novità.
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