TRAMA
La trama di Cristiada (2012). Ricostruzione della Guerra dei Cristeros, la ribellione contro il governo messicano che infiammò il paese tra il 1926-1929 in seguito al tentativo del governo di secolarizzare lo stato eliminando l'influenza della Chiesa Cattolica avvenuto nel 1917.
Cristiada (2012) - Film - Movieplayer.it
https://movieplayer.it/film/cristiada_26969/
RECENSIONE
La Guerra Cristera, conosciuta anche con il nome di Cristiada, è stata un devastante conflitto che, nell'arco di tre anni, ha visto scontrarsi il Governo guidato dal Presidente Plutarco Elías Calles e una larga parte della popolazione messicana, i cosiddetti Cristeros, impegnati in una rivolta allo scopo di riconquistare il diritto alla professione del culto cattolico, proibito dalla Legge Calles nel 1926. Una guerra civile dall'impatto sanguinoso, che è costata al Messico circa ottantamila vittime e che si sarebbe protratta anche dopo gli accordi del 1929, con successivi episodi di violenza e di ribellione. Una pagina di tragica importanza per …
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Recensione Cristiada (2012)
Le fasi salienti della Guerra Cristera, combattuta in Messico fra il 1926 e il 1929 per rivendicare la libertà di culto, sono ricostruite nel kolossal storico diretto dall'esordiente Dean Wright e interpretato da Andy Garcia, Oscar Isaac, Eva Longoria e Peter O'Toole.
La Guerra Cristera, conosciuta anche con il nome di Cristiada, è stata un devastante conflitto che, nell'arco di tre anni, ha visto scontrarsi il Governo guidato dal Presidente Plutarco Elías Calles e una larga parte della popolazione messicana, i cosiddetti Cristeros, impegnati in una rivolta allo scopo di riconquistare il diritto alla professione del culto cattolico, proibito dalla Legge Calles nel 1926.
Una guerra civile dall'impatto sanguinoso, che è costata al Messico circa ottantamila vittime e che si sarebbe protratta anche dopo gli accordi del 1929, con successivi episodi di violenza e di ribellione. Una pagina di tragica importanza per la storia messicana, che nel 2012 è stata rappresentata al cinema con il film Cristiada (titolo internazionale: For Greater Glory), girato nell'arco di tre mesi nell'estate del 2010, con un budget di dodici milioni di dollari e una post-produzione che si è prolungata per un anno e mezzo.
Kolossal storico in formato da esportazione
Andy Garcia in una scena di Cristiada
Un progetto ambizioso, quello di Cristiada: sia per l'ingente sforzo in termini di realizzazione, sia per la difficoltà nel coniugare la cronaca storica con la parabola umana dei vari personaggi, oltre all'opportunità di innescare inevitabili parallelismi fra la repressione anti-cattolica nel Messico degli anni Venti e gli innumerevoli massacri che ancora oggi, nei più lontani angoli del mondo, chiamano in causa la fede religiosa. Dal punto di vista storico, la sceneggiatura di Michael Love prende spunto da un libro dello studioso Jean Meyer, The Cristero Rebellion, mentre la regia è affidata all'esordiente Dean Wright, direttore degli effetti speciali de Le cronache di Narnia: il Leone, la Strega e l'Armadio, nonché supervisore per la trilogia de Il signore degli anelli: presumibilmente, nell'intento di conferire un afflato epico quanto più possibile ampio ed un alto tasso di spettacolarità della messa in scena, che si sviluppa nell'arco di quasi due ore e mezza facendo convergere progressivamente le storyline legate ai diversi protagonisti. Protagonisti che, per conferire un maggiore appeal internazionale al prodotto, hanno i volti di attori più e meno noti del panorama hollywoodiano: da una "vecchia gloria" dalla popolarità un po' appannata come Andy Garcia al divo emergente Oscar Isaac (prima della sua consacrazione con A proposito di Davis), oltre alla star della TV Eva Longoria e, nel breve ma significativo ruolo dell'anziano padre Christopher, un attore leggendario quale Peter O'Toole, in una delle sue ultime apparizioni sullo schermo.
Una cronistoria di sterile didascalismo
For Greater Glory: Santiago Cabrera in una scena
Prescindendo dall'apporto del cast, tuttavia, un genere come il dramma storico, specialmente se incentrato su un confronto paradigmatico (la repressione operata da un Governo dittatoriale e la rivendicazione di una primaria libertà dell'individuo), può essere affrontato secondo due approcci radicalmente differenti. Il primo consiste nel tentativo di utilizzare la Storia come veicolo di riflessione sul passato e sul presente, problematizzando gli eventi alla base della trama con una consapevolezza - culturale ma al contempo artistica - volta a creare una pluralità di livelli di lettura, sfidando magari lo spettatore a porsi degli interrogativi.
Il secondo tipo di approccio, al contrario, rinuncia a qualunque elemento di complessità (o di ambiguità) per rifugiarsi in uno sterile didascalismo da lezione scolastica, e arriva ad appiattire perfino la Storia pur di piegarla al servizio di un pathos ricercato a tutti i costi, spesso e volentieri ricorrendo a metodi forzati e ricattatori. E Cristiada è un film che, purtroppo, appartiene in tutto e per tutto alla seconda categoria: a livello di stile e di impostazione drammaturgica vorrebbe rifarsi all'esempio dei kolossal degli anni Cinquanta e Sessanta, ma risulta assai più prossimo ad un mediocre feuilleton televisivo (e ci riferiamo alla "brutta televisione"), mentre sul piano dei contenuti si adagia su un manicheismo da vecchia scuola che non serve neppure - come da intenzioni - a rendere adeguato omaggio alla causa dei Cristeros.
I protagonisti: funzioni narrative senza spessore
For Greater Glory: Eva Longoria è Tulita
Difatti non bastano le frequentissime scene di battaglia, né tantomeno l'accumulo parossistico di momenti patetici e di scene madri, per rievocare lo spirito e l'intensità emotiva che caratterizzavano i grandi affreschi epici: di questi illustri modelli, Dean Wright e Michael Love recuperano soltanto la dimensione più esteriore ed effimera, mentre Cristiada rivela fin da subito una drastica inconsistenza nel disegno dei protagonisti. A partire dal benevolo parroco di Peter O'Toole, passando per il giovanissimo e coraggioso chierico José Luis Sanchez (Mauricio Kuri), quelli del film non sono degli autentici personaggi, quanto piuttosto delle mere funzioni narrative, costruite a tavolino secondo i più classici stereotipi del caso e per nulla credibili nelle loro presunte 'evoluzioni'; inclusa quella dell'eroe di turno, il Generale Enrique Gorostieta (Andy Garcia), ateo che aderisce alla causa dei Cristeros per denaro ma, prima della fine del film, si scoprirà all'improvviso fervente cattolico, con tanto di discorsi altisonanti alle truppe che suonano come le parodie involontarie di quelli di Aragorn ne Il ritorno del re. Mentre resta ben poco da dire e da fare alle due interpreti femminili, Eva Longoria e Catalina Sandino Moreno, confinate in ruoli puramente decorativi e del tutto privi di spessore.
Eva Longoria con Andy Garcia in Cristiada
Conclusioni
Opera caratterizzata da un'enfasi esasperata ed irritante, nonché da un'irrimediabile superficialità tanto nello sviluppo della trama quanto nella raffigurazione dei personaggi, Cristiada è un kolossal storico intrappolato in un disarmante anacronismo, che sconta le banalità e i limiti di un cinema vecchio e stantio, incapace di parlare al presente, così come di restituire la dimensione epica del racconto. Un tonfo - artistico e commerciale - fragoroso quanto meritato.
Movieplayer.it
1.5/5
Recensione Cristiada (2012) - Movieplayer.it
https://movieplayer.it/articoli/recensione-cristiada-2012_13459/
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Recensione Cristiada (2012) - Movieplayer.it
https://movieplayer.it/articoli/recensione-cristiada-2012_13459/
Documentario sulla Cristiada e i cristeros (sottotitoli in italiano) - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=zjrOO30AAxc
Nel 1917 il neoeletto presidente messicano Plutarco Elías Calles (Rubén Blades), avvia una violenta e implacabile repressione contro la fede cattolica, nel paese scoppia una guerra civile (indicata successivamente come guerra Cristera). Grazie al coraggio e al sacrificio dei Cristeros nel 1929 si arriva agli accordi tra le due fazioni, che pongono fine ai combattimenti.
Viene ristabilita così in parte la libertà religiosa.
Cristeros! Storia di un genocidio in Messico!
https://www.youtube.com/watch?v=gapuNTqnf1A
https://gloria.tv/post/rWrgg4Tg7xEy49NMGCmH9RyqC
Cristeros!Storia di un genocidio in Messico! – gloria.tv
La storia dimenticata dei martiri messicani contro la Massoneria!
www.famigliacattolica.blogspot.com
“Cristiada”, il film censurato in Italia
8 Agosto 2013
Gli appassionati di cinema sapranno che il film hollywoodiano “Cristiada”, diretto da Dean Wright con attori del calibro di Andy Garcia, Peter O’Toole e Eva Longoria, in Italia (e in molti Paesi) non è, non vuole essere e non sarà mai distribuito (alcuni parlano di vera e propria censura).
Il film si basa sulla guerra dei cristeros (1926 – 1929), combattuta dai cattolici messicani contro il governo anticlericale e massonico del presidente Plutarco Elías Calles che osteggiò e perseguitò violentemente la Chiesa cattolica. Il dittatore, fanatico robespierriano ed emulatore della Rivoluzione francese, adottò una Costituzione ossessivamente laicista, la cui ideologia massonico-leninista intendeva “modernizzare” il Paese liberandolo dalla «superstizione». Vennero espulsi preti e vescovi che si opponevano al progetto di una «chiesa nazionale» scissa da Roma e agli ordini del solo governo (come oggi in Cina). Seguirono abolizione degli ordini religiosi, confische, divieto di ogni attività per i cattolici. Chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità, furono chiusi o confiscati, fino ad impedire l’accesso ai sacramenti ai fedeli. La popolazione cominciò così una protesta non violenta, ma la totale assenza di libertà religiosa fece impugnare le armi ad alcuni, sostenuti dal popolo e dai sacerdoti.
Se Cesare diventa un tiranno, il popolo ha diritto di difendere la propria libertà, la propria anima.
I generali dell’Esercito Federale pensavano di sconfiggere in breve tempo quegli insorti inesperti e male organizzati, guidati dal generale ateo ed eroe di guerra Enrique Gorostieta.
Nonostante l’appoggio logistico degli Usa che consentiva ai federali di non cedere, l’organizzazione si consolidò in pochi mesi, anche perché sostenuta da gran parte della società civile. Parteciparono milioni di persone ma la reazione dello Stato fu rabbiosa: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa.
Non furono le armi a sconfiggere i Cristeros ma la diplomazia internazionale con gli Arreglos del 1929. La «Cristiada» stava procurando troppi lutti, la guerra rischiava di durare, occorreva un cessate il fuoco. Il vescovo Pascual Díaz riuscì a far firmare gli accordi senza immaginare che per 10 anni il governo li avrebbe traditi. Quando deposero le armi, i Cristeros furono uccisi a migliaia dai nemici, per vendetta.
Il primo a raccontare con equilibrio questa storia dopo decenni d’oblio è stato lo storico francese Jean Meyer.
Partito da posizioni ostili, egli ha cambiato il suo giudizio sui Cristeros sino ad arrivare, addirittura, alla conversione.
Come spiegato da padre Francisco Elizalde, missionario messicano,
«il governo di Calles non volle mai trattare. Prima si percorsero vie diplomatiche e pacifiche, ma, poi, visto che era tutto inutile, il popolo dovette impugnare le armi. Fu l’exstrema ratio.
E fu necessaria, perché un cristiano non può vivere senza i sacramenti. Tanto che, se non li appoggiò ufficialmente,
la Chiesa non condannò mai l’azione dei Cristeros».
Da qualche mese è uscito il libro di Mario Iannaccone:
“Cristiada. L’epopea dei Cristeros in Messico“ (Lindau 2013).
AGGIORNAMENTO 11/08/14
Da qualche mese anche in Italia c’è un distributore ufficiale del film,
“Dominus Production”, è possibile avere maggiori informazioni collegandosi a:
www.cristiada.it.
Nel mese di Ottobre 2014 il film uscirà nei cinema, doppiato in lingua italiana.
Difatti non bastano le frequentissime scene di battaglia, né tantomeno l'accumulo parossistico di momenti patetici e di scene madri, per rievocare lo spirito e l'intensità emotiva che caratterizzavano i grandi affreschi epici: di questi illustri modelli, Dean Wright e Michael Love recuperano soltanto la dimensione più esteriore ed effimera, mentre Cristiada rivela fin da subito una drastica inconsistenza nel disegno dei protagonisti. A partire dal benevolo parroco di Peter O'Toole, passando per il giovanissimo e coraggioso chierico José Luis Sanchez (Mauricio Kuri), quelli del film non sono degli autentici personaggi, quanto piuttosto delle mere funzioni narrative, costruite a tavolino secondo i più classici stereotipi del caso e per nulla credibili nelle loro presunte 'evoluzioni'; inclusa quella dell'eroe di turno, il Generale Enrique Gorostieta (Andy Garcia), ateo che aderisce alla causa dei Cristeros per denaro ma, prima della fine del film, si scoprirà all'improvviso fervente cattolico, con tanto di discorsi altisonanti alle truppe che suonano come le parodie involontarie di quelli di Aragorn ne Il ritorno del re. Mentre resta ben poco da dire e da fare alle due interpreti femminili, Eva Longoria e Catalina Sandino Moreno, confinate in ruoli puramente decorativi e del tutto privi di spessore.
Eva Longoria con Andy Garcia in Cristiada
Conclusioni
Opera caratterizzata da un'enfasi esasperata ed irritante, nonché da un'irrimediabile superficialità tanto nello sviluppo della trama quanto nella raffigurazione dei personaggi, Cristiada è un kolossal storico intrappolato in un disarmante anacronismo, che sconta le banalità e i limiti di un cinema vecchio e stantio, incapace di parlare al presente, così come di restituire la dimensione epica del racconto. Un tonfo - artistico e commerciale - fragoroso quanto meritato.
Movieplayer.it
1.5/5
Recensione Cristiada (2012) - Movieplayer.it
https://movieplayer.it/articoli/recensione-cristiada-2012_13459/
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Recensione Cristiada (2012) - Movieplayer.it
https://movieplayer.it/articoli/recensione-cristiada-2012_13459/
Documentario sulla Cristiada e i cristeros (sottotitoli in italiano) - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=zjrOO30AAxc
Nel 1917 il neoeletto presidente messicano Plutarco Elías Calles (Rubén Blades), avvia una violenta e implacabile repressione contro la fede cattolica, nel paese scoppia una guerra civile (indicata successivamente come guerra Cristera). Grazie al coraggio e al sacrificio dei Cristeros nel 1929 si arriva agli accordi tra le due fazioni, che pongono fine ai combattimenti.
Viene ristabilita così in parte la libertà religiosa.
Cristeros! Storia di un genocidio in Messico!
https://www.youtube.com/watch?v=gapuNTqnf1A
https://gloria.tv/post/rWrgg4Tg7xEy49NMGCmH9RyqC
Cristeros!Storia di un genocidio in Messico! – gloria.tv
La storia dimenticata dei martiri messicani contro la Massoneria!
www.famigliacattolica.blogspot.com
“Cristiada”, il film censurato in Italia
8 Agosto 2013
Gli appassionati di cinema sapranno che il film hollywoodiano “Cristiada”, diretto da Dean Wright con attori del calibro di Andy Garcia, Peter O’Toole e Eva Longoria, in Italia (e in molti Paesi) non è, non vuole essere e non sarà mai distribuito (alcuni parlano di vera e propria censura).
Il film si basa sulla guerra dei cristeros (1926 – 1929), combattuta dai cattolici messicani contro il governo anticlericale e massonico del presidente Plutarco Elías Calles che osteggiò e perseguitò violentemente la Chiesa cattolica. Il dittatore, fanatico robespierriano ed emulatore della Rivoluzione francese, adottò una Costituzione ossessivamente laicista, la cui ideologia massonico-leninista intendeva “modernizzare” il Paese liberandolo dalla «superstizione». Vennero espulsi preti e vescovi che si opponevano al progetto di una «chiesa nazionale» scissa da Roma e agli ordini del solo governo (come oggi in Cina). Seguirono abolizione degli ordini religiosi, confische, divieto di ogni attività per i cattolici. Chiese, conventi, seminari, scuole, istituti di carità, furono chiusi o confiscati, fino ad impedire l’accesso ai sacramenti ai fedeli. La popolazione cominciò così una protesta non violenta, ma la totale assenza di libertà religiosa fece impugnare le armi ad alcuni, sostenuti dal popolo e dai sacerdoti.
Se Cesare diventa un tiranno, il popolo ha diritto di difendere la propria libertà, la propria anima.
I generali dell’Esercito Federale pensavano di sconfiggere in breve tempo quegli insorti inesperti e male organizzati, guidati dal generale ateo ed eroe di guerra Enrique Gorostieta.
Nonostante l’appoggio logistico degli Usa che consentiva ai federali di non cedere, l’organizzazione si consolidò in pochi mesi, anche perché sostenuta da gran parte della società civile. Parteciparono milioni di persone ma la reazione dello Stato fu rabbiosa: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa.
Non furono le armi a sconfiggere i Cristeros ma la diplomazia internazionale con gli Arreglos del 1929. La «Cristiada» stava procurando troppi lutti, la guerra rischiava di durare, occorreva un cessate il fuoco. Il vescovo Pascual Díaz riuscì a far firmare gli accordi senza immaginare che per 10 anni il governo li avrebbe traditi. Quando deposero le armi, i Cristeros furono uccisi a migliaia dai nemici, per vendetta.
Il primo a raccontare con equilibrio questa storia dopo decenni d’oblio è stato lo storico francese Jean Meyer.
Partito da posizioni ostili, egli ha cambiato il suo giudizio sui Cristeros sino ad arrivare, addirittura, alla conversione.
Come spiegato da padre Francisco Elizalde, missionario messicano,
«il governo di Calles non volle mai trattare. Prima si percorsero vie diplomatiche e pacifiche, ma, poi, visto che era tutto inutile, il popolo dovette impugnare le armi. Fu l’exstrema ratio.
E fu necessaria, perché un cristiano non può vivere senza i sacramenti. Tanto che, se non li appoggiò ufficialmente,
la Chiesa non condannò mai l’azione dei Cristeros».
Da qualche mese è uscito il libro di Mario Iannaccone:
“Cristiada. L’epopea dei Cristeros in Messico“ (Lindau 2013).
AGGIORNAMENTO 11/08/14
Da qualche mese anche in Italia c’è un distributore ufficiale del film,
“Dominus Production”, è possibile avere maggiori informazioni collegandosi a:
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Nel mese di Ottobre 2014 il film uscirà nei cinema, doppiato in lingua italiana.
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