Emmerich vede un Cabalista circa nel 1200d.C

hanno detto a PUTIN che non si possono mettere limiti alla NATO perché Rockefeller ha deciso di conquistare il mondo!

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ICST-2017International Conference on the Shroud of TurinJuly 19-22, 2017, TRAC Center, Pasco, Washington, USA
Il
Mandylion
a Costantinopoli
Fonti letterarie e iconografiche
Alfonso Caccese
1
- Emanuela Marinelli
2
- Laura Provera
3
- Domenico Repice
=======
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===== 
anni a fa, io ho letto un articolo 
dove la Emmerich vede un Cabalista circa nel 1200d.C.
creare con la magia nera, la attuale Sindone di Torino
 mentre il 
lenzuolofunebre originale con il sudore cadaverico si troverebbe ancora custodito
 in Oriente! 
In novitate radix, in.novitate.radix@gmail.com
2
Collegamento pro Sindone, sindone@fastwebnet.it
3
Pontificia Università Antonianum, proveralaura@libero.it
2
Amici Romani della Sindone, amiciromanidellasindone@gmail.com
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Il σovecento e l’iniὐio del nuovo ὅecolo hanno viὅto il fioὄiὄe di numeὄoὅi ὅtudi ineὄenti loὅviluppo dell’iconogὄafia cὄiὅtiana dei pὄimi ὅecoli e il ὅuo ὄuolo nella tὄaὅmiὅὅione della fede
1
. La
ὄiὅcopeὄta dell’icona cὄiὅtiana del pὄimo millennio, inoltὄe, coincide con il peὄiodo degli iniὐi degli
studi scientifici applicati alla Sindone, con la famosa prima fotografia del telo, scattata da SecondoPia nel Maggio del 1898
2
.
All’iniὐio del X
X secolo il professor Paul Vignon, filosofo e scienziato, mise in evidenza lostretto rapporto fra la Sindone e le raffigurazioni del Volto di Cristo dal IV secolo in poi
3
. Lo studiodei documenti scritti è prezioso. Assieme alla parte letteraria va simultaneamente considerato il
numeὄoὅo e vaὄio ὄepeὄtoὄio iconogὄafico. δ’oὅὅeὄvaὐione della ὅomiglianὐa tὄa il volto ὅindonico ela maggioὄ paὄte delle ὄaffiguὄaὐioni di ἑὄiὅto conoὅciute nell’aὄte, ὅia oὄientale che occidentale
4
,unitamente allo studio delle fonti che fanno riferimento a tali immagini, mostra una palese
dipendenὐa. δ’evidente ὅomiglianὐa non puά eὅὅeὄe attὄibuita a un puὄo caὅo, ma ὅembὄa eὅὅeὄe pὄopὄio il ὄiὅultato di una coὄὄelaὐione, mediata o immediata, di un’immagine dall’altὄa e di tutte
dauna fonte comune
5
.
Paul Vignon ὅoὅteneva che il viὅo di ἑὄiὅto, come è pὄeὅentato nell’aὄte cὄiὅtiana, venne
elaborato e modellato a partire dal volto sindonico e riteneva pure che esistesse una somiglianza trail tipo classico del volto di Cristo con la barba e la tenue immagine impressa sulla Sindone
6
.
τὅὅeὄvando il volto dell’Uomo della Sindone, infatti, è poὅὅibile individuaὄe numeὄoὅi
elementi di irregolarità che si ripetono nelle immagini dipinte di Cristo: questi non sono attribuibilisemplicemente alla fantasia degli artisti
7
. Essi inoltre permettono di ipotizzare, con un elevato gradodi certezza, che le antiche raffigurazioni del volto di Cristo dipendano dalla venerata reliquia.Analizzando le riproduzioni pittoriche, egli per primo notò ed evidenziò alcune coincidenzecon il volto sindonico, successivamente denominate
“punti di Vignon”. I
capelli sono lunghi e
1
U
SPENSKIJ
L.,
La teologia dell’icona
, Milano, 1995, pp. 329-366; M
UZJ
M.G.,
Visione e presenza
, Milano, 1995; G
RABAR
A.,
Bisanzio
, Milano,1964; F
ALETTI
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Da Bisanzio alla Santa Russia
, Roma, 2011; J
AZYKOVA
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Io faccio nuova ogni cosa
, Milano, 2000; L
AZAREV
V.,
Storia della pittura bizantina
, Torino, 1967.
2
E
NRIE
G.,

La Santa Sindone rivelata dalla fotografia,
Torino, 1938
2
.
3
V
IGNON
P.,
Le Saint Suaire de Turin devant la science, l’archéologique, l’histoire, l’iconographie, la logique
, Paris, 1902.
4
M
ARINELLI

E.,
La Sindone e l’iconografia di Cristo
, in
Shroud of Turin, the controversial intersection of faith and science
,
InternationalConference,

St. Louis (Missouri, USA), 9-12 Ottobre 2014,

http://www.sindone.info/STLOUIS1.PDF
5
P
FEIFFER
H.,
La Sindone di Torino e il Volto di Cristo
nell’arte paleocristiana, bizantina e medievale occidentale
, in
Emmaus 2
, Quaderni di StudiSindonici, Centro Romano di Sindonologia, Roma 1982, p. 13; id.,
L’immagine di Cristo nell’arte
, Roma, 1986, pp. 35-51.
6
V
IGNON
P.,
Le Linceul du Christ. Étude scientifique
, pp. 163-192; P. V
IGNON
,
Le Saint Suaire de Turin devant la Science, l’Archéologie, l’Histoire,l’Iconographie, la Logique
, op. cit., pp. 113-191.
7
Il II Concilio di Nicea specifica:
«La produzione delle immagini non è un’invenzione dei pittori,
ma legge approvata e tradizione della ChiesaCattolica»
,

cfr. D
I
D
OMENICO
P.G.

(Ed.),

Atti del Concilio Niceno Secondo Ecumenico Settimo,
Città del Vaticano 2004, p. 304.
 



2
bipartiti. Talvolta sono presenti due o tre ciocche di capelli nel mezzo della fronte e questo
paὄticolaὄe puά eὅὅeὄe un’inteὄpὄetaὐio
ne pittorica del rivolo di sangue a forma di epsilon visibile alcentro della fronte del volto sindonico. Le arcate sopracciliari sono pronunciate e in alcune di queste
ὄaffiguὄaὐioni un ὅopὄacciglio appaὄe piὶ alto dell’altὄo, come nel volto ὅindonico. Al
la radice delnaso alcuni ritratti evidenziano un segno simile a un quadrato mancante del lato superiore e sotto di
eὅὅo c’è un ὅegno a V. Il naὅo è lungo e diὄitto e gli occhi ὅono gὄandi e pὄofondi, ὅpalancati, con
iridi enormi e grandi occhiaie. Gli zigomi risultano molto pronunciati, talvolta con macchie. Inalcune immagini si evidenzia, proprio come sulla Sindone, una zona abbastanza larga, senzaimpronta, tra le gote e la chioma, cosicché le bande dei capelli appaiono fortemente distaccate dal
viὅo. Una guancia dell’Uomo della Sindone è molto gonfia, pὄobabilmente a cauὅa di un foὄte
trauma, ed è evidente
l’aὅimmetὄia del volto. σella ὐona infeὄioὄe di eὅὅo, all’alteὐὐa delle oὅὅa
mascellari, si evidenziano significative somiglianze fra il volto sindonico e le raffigurazioni di GesùCristo. I baffi, spesso spioventi, sono disposti asimmetricamente e scendono oltre le labbra da
ciaὅcun lato con un’angolatuὄa diveὄὅa. δa bocca è picc
ola e non viene nascosta dai baffi. La barba,non troppo lunga, bipartita e talora tripartita, è leggermente spostata da un lato
ν c’è una ὐona ὅenὐa
barba sotto il labbro inferiore
. δ’iὅpiὄaὐione ὅindonica è evidente, ad eὅempio, nei ὅegni eὅiὅtenti fὄa
le sopracciglia, sulla fronte e sulla guancia destra del Volto di Cristo (VIII secolo), affresco dellecatacombe di Ponziano
8
a Roma
9
.Alla luce di queste evidenti corrispondenze risulta indispensabile cercare nella storia idocumenti, gli accenni, le descrizioni di questo singolare oggetto, per comprendere in che misurapossa aver influenzato le raffigurazioni di Cristo nel corso dei secoli
10
.È noto che il Nuovo Testamento non riporta alcuna descrizione dei lineamenti fisici di Gesù.
δe pὄoibiὐioni dell’ant
ica legge (Es 20,4; Dt 5,8) probabilmente risultavano essere un ostacolo perla Chiesa nascente e un impedimento a fissare la fisionomia in ritratti pittorici o statue, benché laleggenda ne attribuisca alcune a San
δuca o a σicodemo, quindi all’epoca apoὅ
tolica
11
.Fino al IV secolo si impongono rappresentazioni simboliche
12
di Cristo (agnello, pane, pesce)
unitamente all’utiliὐὐo di ὅembianὐe deὄivate da altὄe ὄeligioniμ ἑὄiὅto ὅole, Paὅtoὄe, τὄfeo, Eὄcole,
Taumaturgo, Maestro, Filosofo. In molti casi viene utilizzata la rappresentazione del Cristo giovanee imberbe al fine di sottolineare la sua natura divina
13
.Dopo la libertà di culto concessa da Costantino al cristianesimo e sancita dal cosiddetto Edittodi Milano del 313, inizia a diffondersi una diversa immagine del volto di Gesù, caratterizzato dallabarba non troppo lu
nga, dai baffi, dall’aὅpetto alto e maeὅtoὅo, dai capelli lunghi che cadono ὅulle
spalle e talvolta mostrano una riga centrale che li divide
14
.
Una delle pὄime ὄaffiguὄaὐioni del ἑὄiὅto baὄbato la ὅi incontὄa a Roma nell’Ipogeo degli
Aureli (III secolo). Fra le opere che lo mostrano con la barba sono da ricordare alcuni sarcofagi diepoca teodosiana (IV secolo) ancora conservati, ad esempio, nei Musei Vaticani, a San Sebastiano
fuoὄi le εuὄa a Roma, a Sant’
Ambrogio a Milano e al Museo Lapidario di Arles.
8

δe catacombe di Ponὐiano ὅono un’aὄea funeὄaὄia cὄiὅtiana, ὅituata a Roma, alle pe
ndici del Monte Verde, nel moderno quartiere Gianicolense. Inpassato era conosciuto anche con il nome di catacombe di Abdon e Sennen, due persiani convertitisi al cristianesimo e per questo martirizzati.Ponziano era il proprietario del terreno che forse aveva ospitato papa Callisto I, a Trastevere, nella propria casa, durante la persecuzione diAlessandro Severo dal 222 al 235. Numerosi martiri furono sepolti in questo cimitero e alcune gallerie delle catacombe risultano ancora inesplorate.Si datano dal III al VII secolo per le testimonianze archeologiche che lo attestano. Fu scoperta nel 1618 e scavi sistematici vennero condotti nel1883. Ulteriori scavi, tra il 1917 e il 1924, portarono alla luce anche vari oratori e il cosiddetto battistero dove è coll
ocata l’immagine del ἑὄiὅto
Pantocratore. Cfr. T
ESTINI
P.,
Le catacombe e gli antichi cimiteri cristiani in Roma
, Bologna, 1966, p. 107 e p.145.
9
W
ILSON
I.,
Icone ispirate alla Sindone
, in C
OPPINI
L. - C
AVAZZUTI
F. (Edd.),
Le icone di Cristo e la Sindone
, Cinisello Balsamo (Milano) 2000, pp.72-88, a p. 78.
10
D
ROBOT
G.,
Il volto di Cristo, fedeltà a un santo modello
, in

C
OPPINI
L. - C
AVAZZUTI
F. (Edd.),
Le icone di Cristo e la Sindone
, op. cit., pp. 57-71,a p. 60.
11
M
ARINELLI
E.,
Three “Acheiropoietos”
Images in comparison with the Turin Shroud
, in
International Interdisciplinary Conference on the Acheiropoietos Images
, Toὄuń, Poland, 11–
13 Maggio 2011, pp.1-7,https://www.academia.edu/867143/Three_Acheiropoietos_images_in_comparison_with_the_Turin_Shroud

12
Per il tema del simbolo nel cristianesimo antico e medievale, cfr. B
AUDRY
G-H.,
Simboli cristiani delle origini
, Milano, 2016;
DE
C
HAMPEAUX
G.

-

S
TERCKX
S.,
I simboli del medioevo
, Milano, 1997.
13
P
FEIFFER
H.,
La Sindone di Torino e il Volto di Cristo nell’arte paleocristiana, bizantina e medievale occidentale
, op. cit., pp. 20-21; M
ATHEWS
T.,
Scontro di dei
, Milano, 2005.
14
P
FEIFFER
H.,
La
Sindone di Torino e il Volto di Cristo nell’arte paleocristiana, bizantina e medievale occidentale
, op. cit., p. 17.

 









3
Altri esempi di raffigurazioni di Cristo che mostrano una spiccata somiglianza con il voltosindonico sono: il mosaico del Cristo
nell’abὅide della ἐ
asilica di Santa Pudenziana a Roma (IVsecolo); il Cristo docente del cubicolo di Leone nelle catacombe di Commodilla a Roma (IV secolo)e il Cristo in trono tra Pietro e Paolo delle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro a Roma (IV-Vsecolo).
Anche l’antica
icona su tavola chiamata Acheropita del SS. Salvatore, venerata
nell’oὄatoὄio di San
Lorenzo in
Palatio
, chiamato
Sancta Sanctorum
, a Roma, pur nella suasemplicità stilistica,
moὅtὄa in manieὄa ὅchematica queὅta ὅomiglianὐa. δ’icona oὄiginale,
completamente deteriorata, risale al V-VI secolo. Il mosaico della cappella di San Venanzio pressoil battistero di San Giovanni in Laterano (VII secolo) mostra un busto del Cristo di tal genere. Si
tὄatta di uno dei moὅaici piὶ appὄeὐὐabili della pὄoduὐione ὄomana dell’epoca. Altὄi eὅempi ὅonoμ la
tavola del Cristo della cattedrale dei Santi Margherita e Martino a Tarquinia (Viterbo), XII secolo;la tavola del Cristo della cattedrale Santa Maria Assunta a Sutri (Viterbo), XIII secolo; il mosaicoabsidale della Basilica di San Giovanni in Laterano (XIII secolo)
15
.A partire dal VI secolo anche in Oriente si diffonde un particolare tipo di ritratto di Cristo chesembra ispirarsi alla Sindone. Si tratta del Cristo maestoso, con barba e baffi, chiamato
Pantocrator

(il ἑὄeatoὄe di tutte le coὅe, che in τccidente veὄὄà chiamato l’τnnipotente), di cui eὅiὅtono alcuni
antichi esempi nelle chiese rupestri in Cappadocia
16
. δ’iὅpiὄaὐione alla Sindone è alquanto evidenteanche nel volto di ἑὄiὅto ὅul vaὅo d’aὄgento del VI ὅ
ecolo trovato a Homs, in Siria, oggi conservatoal
Louvre
di Parigi e
in quello viὅibile ὅul ὄeliquiaὄio d’aὄgento del ηη0, pὄoveniente
da Cherson
17
,in Crimea
, che ὅi tὄova all’
Ermitage
di San Pietroburgo
18
.Il
Pantocrator

è pὄeὅente anche nell’eὄa poὅt
-bizantina ed è rimasto sostanzialmente invariatofino a oggi
19
. Queὅto modo di ὄappὄeὅentaὄe il ἑὄiὅto è diventato l’unico nel pὄimo millennio
cristiano sia in Oriente che in Occidente
20
. Anche con l’iniὐio del nuovo millennio cὄiὅtiano le coὅe
in Oriente non mutano. Nel
Pantocrator
(XIII secolo) della Basilica di Santa Sofia a Costantinopolie nel
Pantocrator
(XIV secolo) della chiesa di San Salvatore in Chora, sempre a Costantinopoli, sipossono notare le guance concave e gli zigomi sporgenti e asimmetrici.Un segno particolare e originale è il dettaglio in mezzo alla fronte. Esso è presente in modofrequente; può trattarsi di una o doppia ciocca di capelli, talvolta anche una ruga verticale. Viene
ὅempὄe dipinto al centὄo della fὄonte e ὄivela, puὄ nelle diveὄὅe inteὄpὄetaὐioni, l’oὄigine ὅindonicaμ il
caratteristico rivolo di sangue sulla fronte.La ciocca di capelli, semplice o doppia, si nota ad esempio nel mosaico della volta absidale
dell’oὄatoὄio di San δoὄenὐo in
Palatio
a Roma che raffigura il Cristo
Pantocrator
in un clipeo (IXsecolo); nel
Pantocrator
(XII secolo) della Cattedrale di Cefalù (Palermo); nel
Pantocrator
(XIIsecolo) della Cattedrale di Monreale (Palermo); nel
Pantocrator
(XII secolo) della chiesa di
Sant’Angelo in Foὄmiὅ a ἑapua (ἑaὅeὄta)ν nel
Pantocrator
(XII secolo) della chiesa del monasterodi Dafni, nei dintorni di Atene
21
.Il particolare appare, invece, come un vero e proprio rivolo di sangue sulla fronte di Cristo nelpannello della crocifissione di una delle vetrate del Portale dei Re nella cattedrale di Chartres (XIIsecolo)
22
.

δ’oὅὅeὄvaὐione del volto ὅindonico ὅembὄa aveὄe
condizionato anche la rappresentazione diCristo sulle monete bizantine a partire dal VII secolo
23
. Il primo imperatore a far raffigurare sulle
15
Z
ANINOTTO
G.,
L’Acheropita del SS. Salvatore nel Sancta Sanctorum del Laterano
, in C
OPPINI
L. - C
AVAZZUTI
F. (Edd.),
Le icone di Cristo e laSindone
, op. cit., pp. 164-180, a pp. 178-179.
16
M
ANTON
L.,
The Cappadocian frescoes in relation to the Turin Shroud
, in D
OUTREBENTE
M.-A. (Ed.),
Acheiropoietos. Non fait de main
d’homme
,
Actes du III Symposium Scientifique International du CIELT
,
Nice, 12-13 Maggio 1997
, Paris 1998, pp. 119-126.
17

ἑheὄὅon eὄa un’antica città, le cui ὄovine ὅi tὄovano nei pὄeὅὅi di Sebaὅtopoli. δa città decadde con la caduta di ἑoὅtantino
poli (1453).
18
M
ORONI
M.,

L’icona di Cristo nelle monete bizantine. Testimonian
ze numismatiche della Sindone a Edessa
, in C
OPPINI
L. - C
AVAZZUTI
F. (Edd.),
Le icone di Cristo e la Sindone
, op. cit., pp. 122-144, a p. 124.
19
G
HARIB
G.,
Icone bizantine e ritratto di Cristo
, in C
OPPINI
L. - C
AVAZZUTI
F. (Edd.),
Le icone di Cristo e la Sindone
, op. cit., pp. 35-56, a p. 35.
20
P
FEIFFER
H.,
La Sindone di Torino e il Volto di Cristo nell’arte paleocristiana, bizantina e medievale occidentale
, op. cit., p. 20.
21
G
HARIB
G.,
Le icone di Cristo, storia e culto
, Roma 1993, p. 153.
22
F
ALCINELLI
R.,
Testimonianze sindoniche a Chartres
, in B
AIMA
B
OLLONE
P.

-

LAZZERO
M.

-

M
ARINO
C
.
(Edd.),

Sindone e Scienza. Bilanci e programmi alle soglie del terzo millennio
, pp. 300-311, a p. 303 e p. 310,https://www.academia.edu/872980/Testimonianze_sindoniche_a_Chartres-Torino_1998
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